A un passo dalla morte |pt.2

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<signori...la ragazza è in coma. E beh, ci sono probabilità che non si svegli più> disse tristemente guardandomi.
Spalancai gli occhi.
No! Non potevo farla morire!
Corsi dentro la stanza.
Era uguale a prima, dormiva in pratica...
Misi una sedia accanto al letto e le strinsi la mano.
Non so per quanto rimasi lì, ma poco m'importava.
La guardavo e intanto pingevo, come avrei fatto senza di lei?
<Draco...> mi chiamò mia madre.
<mh>
<Voldemort è stato sconfitto>
Alzai la testa.
Allora qualche bella notizia c'era...
<menomale>
<dai su, è pronta la cena> mi disse avvicinandosi e baciandomi la testa.
Guardai t/n prima di uscire e andare di sotto.
Non tirava bell'aria, la tristezza era palpabile.
<e se dovesse morire?> chiesi di punto in bianco.
Mi balenava da tutto il giorno quella domanda.
<non possiamo farci nulla Draco>
Disse mio padre.
<ma...>
<accettalo, t/n morirà. È impossibile che guarisca>
Mi alzai di scatto.
<e invece lo farà!> urlai, ormai avevo perso il senno.
Tornai nella sua stanza, potevo sentire l'aggeggio bizzarro che contava i battiti del cuore.
Ed era maledettamente lento, metteva ansia.
Il giorno dopo lo passai stringendole la mano, quello successivo pure e così anche gli altri.
Ormai non uscivo più.
Tutti erano venuti a sapere di lei.
Tutti la venivano a trovare.
Ed è così che passò un mese.
Lei nello stesso stato, pochi cambiamenti.
Tutti, piano piano, si rassegnarono.
Ma io no, fino all'ultimo credetti che t/n potesse ritornare a vivere.
A parte quel giorno...

<Dobbiamo toglierlo!> esclamò mio padre sgridandomi.
<no! No! Il suo cuore batte ancora! Vi prego dottore, una settimana>
<Draco caro, la tua ragazza sta soffrendo>
<non voglio che muoia>
<devi accettarlo Draco> mi consolò mia madre abbracciandomi, mentre ero accasciato sul corpo freddo di
t/n, con l'intenzione di proteggerla in caso le avessero staccato tutti i fili che la mantenevano in vita.
<non posso...> risposi.
Ci fu un attimo di silenzio, poi, il dottore parlò:
<va bene, quattro giorni. Non di più>
E poi se ne andarono tutti, lasciandomi solo con t/n.
Più la guardavo e più pensavo fosse bella, anche se mezza morta.
E più la osservavo, più pensavo che ce  l'avrebbe fatta; magari come nei libri che accade un miracolo e ritorna a vivere.
E più la toccavo e più mi chiedevo che fine avrei fatto io.
Ne ero innamorato, troppo.
Già avevo previsto con lei un matrimonio, famiglia e vita insieme.
Ma in quell'istante... neanche sapevo se il minuto dopo sarebbe stata ancora con me.
Quella mattina uscì, cercai di distrarmi.
Forse era meglio, stavo diventando pazzo dentro quella casa.
Ma appena ritornai...
Varcata la soglia della stanza di t/n, l'aggegio, faceva un unico bip.
E lì mi rassegnai definitivamente.
Mi accasciai su di lei iniziando a pingere come una fontana.
<NO NO! TI PREGO NO!> i miei si precipitarono nella stanza e vidi le loro facce sconvolte e tristi, mia madre iniziò persino a piangere.
La sollevai e l'abbracciai.
Non so cosa successe dopo.
Sentí solo un flebile "bip" proveniente dalla macchina.
Guardai l'oggetto.
Il cuore sembrava essere tornato.
I battiti erano lentissimi, c'era una pausa che faceva rabbrividire.
Ma non era morta.
Chiamammo il dottore.
<ve l'avevo detto. Domani staccheremo tutto. Questa povera ragazza soffre troppo>
Rispose acido osservandola.
Annuí, forse era meglio così...
A cena, quella sera, non voló una mosca.
C'erano con noi anche i genitori di  t/n, intenti nel passare gli ultimi momenti con la loro figlia.
Poi, nel bel mezzo del silenzio, un forte rumore arrivò alle orecchie di tutti.
Ci guardammo allarmati, il frastuono venne dalla stanza di t/n.
Mi affrettai a salire.
Un barlume di speranza nacque nel mio cuore.
Aprí la porta e trovai la lampada a terra.
Il braccio di t/n era sul comodino, aveva buttato giù lei l'oggetto.
Si era svegliata.
Corsi da lei e le sorrisi accarezzandole il viso.
<Ciao amore mio> le dissi piangendo.
I suoi occhi erano chiusi in due fessure a malapena riusciva a vedere, ma era sveglia.
<ben svegliata> continuai.
Lei, sforzandosi abbozzò un sorriso.
Di dietro, le nostre famiglie erano sconvolte.
<mi sei mancata>
<D-Draco> sussurrò riuscendo a malapena a muovere le labbra.
<shh no, non parlare>
<riposa, chiamiamo il dottore> le dissi baciandole le labbra.
<Wow> disse il dottore vedendola sveglia e attiva.
<non avevo mai visto questa cosa. Era praticamente morta e adesso...>
<vede? Mai rassegnarsi>
Mia madre mi sorrise.
Nessuno come lei mi conosceva così bene, sapeva che non mi rassegnavo mai.
Se volevo una cosa, la ottenevo.
Lo stesso è stato con t/n: volevo che vivesse, ho lottato, ed eccola qui, tra di noi.
<perfetto, tra qualche giorno, dovrebbe stare bene. State attenti mi raccomando> disse l'uomo.
Uscirono tutti ma io rimasi con t/n.
Le presi la mano e la accarezzai mentre lei mi guardava dolcemente.
<ti amo> mi disse con  un minimo voce.
<anche io, tanto veramente tanto>
Le risposi.

🤧🤧🤧ciao🤧🤧🤧
Aiuto.
Che tristezza oh.
Ma è stupendo, lo ammetto.
Eh nulla.
Spero vi piaccia.
È FINITO MA CIOÈ DAI ACCONTENTATEVI
:D
love y'all
-fede🤧

「immagina Draco Malfoy」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora