Ero arrivata a sabato senza forze ma entusiasta di avere la casa tutta per me, così come le mie figlie, in modo da potermi rilassare. Era stata una settimana impegnativa visto che avevo dovuto fare più ore del previsto al lavoro e per fortuna Sharon era riuscita a sostituirmi a casa, alternandosi con Nicholas.
A quest'ultimo era stato dato un periodo di convalescenza dal lavoro per riprendersi. E da quando ero ritornata a casa, aveva alzato il muro del silenzio nei miei confronti: probabilmente perché adirato per il livido che gli avevo lasciato in volto e per la mia assenza ingiustificata di una notte.
Ripensando a quella sera, mi tornò in mente Aiden. Quando mi ero alzata la mattina dopo le ore passate in sua compagnia, avevo preferito non svegliarlo e me ne ero andata senza dirgli nulla. Ero certa che non se la fosse presa perché durante la giornata mi era arrivato un messaggio che non aveva fatto altro che migliorarmi l'umore e farmi sorridere come un ebete.
La prossima volta cerca di essere più silenziosa. Buon lavoro, Sam ;)
Era da un po' che non lo vedevo, ero stata tentata di scrivergli durante la settimana, poi avevo evitato per paura di disturbarlo. Avevo intenzione di ascoltare il suo consiglio e prendermi del tempo per riflettere su quello che volevo davvero.
Nicholas mi aveva parlato una sola volta ed era stato per informarmi che aveva un lavoro da sbrigare per il fine settimana. Non avevo contestato nulla, facendolo inalberare ancora di più, ma cosa si aspettava dopo quanto avevo scoperto? Voleva che crescessi? Bene, lo avevo fatto. Non mi sarei più fatta mettere i piedi in testa. Ero stufa di essere trattata come una bambina, ero sua moglie, perché non poteva trattarmi come tale?
Mi sorse un piccolo dubbio che forse non riuscissi a comprendere del tutto mio marito, che non riuscissi a capire quello che stava provando a comunicarmi ogni giorno, ma lo soffocai insieme agli altri problemi che assillavano la mia vita.
Mi alzai e mi diressi in cucina dopo aver sentito dei rumori tra cui delle risate e quando vi giunsi, rimasi sorpresa della scena che mi si presentò davanti. Simon e Giorgia stavano facendo colazione in perfetta sintonia l'uno con altro: mia figlia rideva delle battute che si divertiva a farle Simon, solo per vedere l'espressione allegra sul suo volto.
«Che ci fai qui?», chiesi.
«Mi ha aperto Gio.»
Guardai mia figlia che fece una faccia colpevole, sorrisi e mi sedetti con loro.
«Mamma, Simon mi ha portato una chitarra!» Mi voltai sorpresa verso di lu8 che alzò le spalle. «Prima mi ha suonato un pezzo» mi disse, entusiasta.
«Non sapevo che la sapessi suonare.»
«Non è così importante, Sandra.» Evitò il mio sguardo, forse per l'imbarazzo.
«Per me lo è.»
Puntò i suoi occhi nei miei per verificare se fossi sincera o meno, ma lo ero, non vedevo alcun motivo per cui dover mentire.
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Alba Nera [COMPLETA]
Romance[COMPLETA] ¦ESTRATTO¦: "Quando ti guardi allo specchio spero che tu possa convivere con quello che vedi. Tutti ci portiamo il diavolo nel cuore ma dobbiamo fare la pace con lui. Dobbiamo trovare un'alternativa a qualunque costo. Quello che hai fatt...