Capitolo 2 - Nuovi Arrivi

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Stavo preparando la colazione quando sentii i passi di Nicholas scendere le scale. Mi voltai per accertarmene e notai che con il passare degli anni non aveva ancora perso il suo fascino: era impeccabile nel suo completo nero. Era sicuro di sé e gli effetti della sbornia sembravano già essere svaniti dopo una buona dormita e una lunga doccia. Io invece non ero riuscita a chiudere occhio: le sue parole mi avevano dilaniata dentro.

Distolsi lo sguardo e continuai a preparare la colazione delle bambine, finché non mi strinse da dietro contro il suo petto e si appoggiò con il mento alla mia spalla. Mi tesi come una corda di violino. «Mi dispiace per ieri sera. Non so cosa mi sia preso. Non ero in me. E lo so che hai bisogno di tempo, che forse non sei ancora pronta... è che è difficile per me starti lontano. Ti prometto che smetterò di bere.»

«Sono promesse a vuoto, Nick» sussurrai con un fil di voce e s'irrigidì. «Comunque apprezzo le tue scuse per ieri sera ma non...»

Mi fece voltare senza lasciarmi il tempo di finire e mi prese il viso tra le mani, bloccandomi il fiato. «Possiamo ricominciare, Sandra. Io ho bisogno di te come l'aria che si respira. Per te potrei fare di tutto se solo me lo chiedessi.» Si calò a baciarmi ma non fece in tempo ad approfondire che sopraggiunsero le bambine. Scappai dalle sue braccia, approfittando del momento di distrazione. Le sue due personalità mi avrebbero mandato fuori di testa perché sapeva quali punti colpire, facendomi sentire esposta e infantile ai suoi confronti.

Quando si alzò per andare al lavoro, si affrettò a salutare le bambine ognuna con un bacio sulla testa, poi si avvicinò alla sottoscritta del tutto intenzionato a lasciarmi un bacio sulle labbra ma mi scansai, lasciandolo sorpreso.

Non alzai lo sguardo su di lui e mi tranquillizzai quando sentii i suoi passi dirigersi verso l'uscita. Sorrisi forzatamente alle mie figlie, poi spostai lo sguardo nella sua direzione quando la sua voce risuonò nella stanza. «Ah Sandra, a quanto pare abbiamo un nuovo vicino. Non dategli troppa confidenza, non abbiamo idea di chi sia.»

Lo guardai confusa ma non si premurò di specificare nulla. Fissai la porta chiusa dietro di lui e inspirai a fondo. Finalmente avrei avuto la giornata per me. Avevo bisogno di riflettere. Ripensai alla sua affermazione e non poté che farmi piacere sapere che la vecchia casa dei Burton fosse stata venduta e che finalmente, dopo tanti anni che era stata disabitata, fosse arrivato qualcuno a riportarla in auge.

Preparai le bambine e, dopo averle portate a scuola, mi diressi in ufficio: lavoravo part-time in uno studio legale come assistente e negli ultimi tempi avevo preferito ridurre la giornata per poter passare più tempo a casa, accontentando anche mio marito. Nicholas mi aveva sempre consigliato di lasciare il lavoro, ripetendo spesso che poteva benissimo mantenerci da solo ma avevo preferito conservare un po' della mia indipendenza. Mi piaceva il mio lavoro e mi piaceva avere un impegno durante le ore di assenza delle mie figlie. Mi permetteva di tenere occupata la mente.

Guidai fino alla mia meta e quando arrivai davanti all'edificio in cui lavoravo, cercai parcheggio e una volta trovato, mi diressi di gran passo verso l'ingresso. Salutai alcuni colleghi prima di dirigermi verso l'ascensore che mi avrebbe condotta al mio piano.

All'interno dell'abitacolo fissai il numero dei piani illuminarsi a ognuno e quando arrivai al mio, le porte si aprirono e vi uscii sicura di me. Strinsi la valigetta tra le mani e varcai la porta del mio ufficio desiderosa di iniziare ma ad attendermi, seduto sulla mia poltrona, c'era uno degli avvocati che assistevo.

Le mie mansioni come assistente erano quelle classiche che venivano svolte da ogni segretaria: front-office e accoglienza clienti, smistamento posta e telefonate, redazione di documenti e lettere, gestione dell'agenda dei propri superiori e purtroppo il legale Steven Barrow era uno tra questi. Un uomo dal carattere alquanto invadente e irritante.

Alba Nera [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora