Era buio attorno. L'unico rumore che sentivo ero quello del mio respiro spezzato e del battito sfrenato del mio cuore. Il terrore di poter udire i suoi passi dietro di me mi spronò a continuare a correre. Ero spaventata e le lacrime mi rendevano difficoltoso vedere dove stessi andando. Cercai di trattenere i singhiozzi disperati che tentavano in tutti i modi di uscire dalla mia bocca. A un certo punto caddi. Provai a rialzarmi e barcollai. La paura di essere raggiunta si irradiò in tutto il mio corpo dandomi la forza di continuare per mettermi in salvo dal diavolo in persona.
Non sapevo perché avessi scelto la strada boschiva, sarei potuta rimanere sulla strada, ma tanto non avrei potuto chiedere aiuto a nessuno. In quella strada non passava anima viva e avrei finito per essere molto più visibile. O almeno mi era sembrata l'opzione migliore. L'unica possibilità forse per riuscire a farcela.
Quando fui costretta a fermarmi, studiai con disperazione il muro di roccia che si ergeva davanti a me per trovare una soluzione il più in fretta possibile ma i miei pensieri vennero tutti dirottati verso un rumore alle mie spalle. Non ebbi nemmeno il tempo di voltarmi che qualcuno mi afferrò per i capelli trascinandomi indietro. Provai a urlare ma dalla mia bocca non uscì nessun suono. La paura prese il sopravvento e mi trovai prigioniera delle sue grinfie. Non emisi un fiato quando mi sollevò per potermi vedere bene in faccia. Non avrei dovuto ma lo affrontai a testa alta destabilizzandolo. Lo vedetti e lo capii. Quando iniziò a parlare, mi accorsi che fosse affaticato dalla corsa fatta, le sue parole infatti uscirono a fatica a causa del poco fiato che possedeva in corpo. «Hai fatto un grosso errore, piccola.»
Non avrei pianto davanti a lui, non gli avrei dato alcuna soddisfazione. Gliene avevo già date fin troppe. «Non rimarrò mai con un mostro come te. Mai!»
Le sue labbra si aprirono in un ghigno sprezzante. «Tu non ti libererai mai di me e sai perché, Samantha?» strinse il mio viso con una mano e mi si avvicinò continuando a tenermi stretta per i capelli, impedendomi ogni via di fuga. «Io e te siamo legati.» Rise. Una risata sadica e piena di pazzia che mi fece venire i brividi. «Sei così bella, ho sempre voluto te. Tua madre era solo il lasciapassare per averti. Lei non vale neanche la metà di quanto vali tu.» Lo guardai senza ascoltarlo davvero. La mia testa stava già lavorando per trovare il modo di scappare. Mi strinse forte a sé e sentii il suo alito addosso quando riprese la parola. «Saremmo stati bene insieme. Potevamo andarcene via se preferivi e ti avrei dato tutto quello volevi...» mi accorsi che teneva una pistola nella cintura. Non sarebbe stato facile prenderla ma ci avrei provato. I miei pensieri furono distratti da una delle sue mani che percorrevano il mio fianco fino a sollevare l'orlo del vestito e ad agganciarsi alle mutandine che indossavo. Mi tirò ancora più vicino a sé. «O almeno questo era il mio progetto prima che scoprissi che mi avevi disobbedito. Jackson Porter? Davvero, Samantha?» il suo tono si alzò a dismisura. «Ti avevo chiesto una sola cosa e non sei stata in grado di fare neanche quella.»
«Lui mi merita, tu invece dovresti marcire all'inferno.»
Mi tirò uno schiaffo così forte da farmi cadere al suolo. Il labbro si spaccò e me ne accorsi dal sangue caldo che mi colò addosso. Impiegai qualche secondo per riprendermi, poi con coraggio riportai lo sguardo nel suo.
«Devo ammettere che stai rendendo tutto molto più interessante, mi stavo stancando della tua apatia. La necrofilia non mi eccita», disse. «Dovevo essere il primo, mi accontenterò di essere il secondo, ma non aspettare che ci vada piano con te. Ho intenzione di darti una bella lezione, forse alla fine ti piacerà anche.» Sbarrai gli occhi terrorizzata e ricordandomi di essere ancora al suolo, libera da lui, non impiegai neanche un secondo a rialzarmi e correre verso la salvezza ma fui troppo lenta. Ero la metà di lui e in un attimo mi raggiunse acciuffandomi. «La mia pazienza ha un limite e facendo così non fai altro che eccitarmi ancora di più. Ma se vuoi giocare alla preda e al cacciatore, io ci sto. Non ti garantisco che finirai bene, però, quando mi diverto tendo ad esagerare.» Mi buttò per terra e cercai di ribellarmi ma lui mi sovrastò con il suo peso. Mi bloccò le gambe e cominciai a urlare, gli tirai dei pugni sul petto. Tirò fuori la pistola e me la puntò alla tempia ma non sparò. Non era quello che avrebbe fatto e lo sapevo bene. La fece scorrere sul mio viso e sul mio corpo. Tenni i conati per me, l'unica mia speranza era che la mollasse o si distraesse. Notai qualcuno di sfuggita nel bosco e urlai con tutto il fiato che avevo in gola ma la sua reazione fu quella di ridere. «La tua tenacia è ammirevole ma sono solo i miei uomini. Tengono d'occhio il perimetro, te l'ho detto mille volte: ho occhi dappertutto.»
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Alba Nera [COMPLETA]
Romantizm[COMPLETA] ¦ESTRATTO¦: "Quando ti guardi allo specchio spero che tu possa convivere con quello che vedi. Tutti ci portiamo il diavolo nel cuore ma dobbiamo fare la pace con lui. Dobbiamo trovare un'alternativa a qualunque costo. Quello che hai fatt...