Capitolo 67 - Che Cos'Hai Fatto?

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Aiden

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Aiden

Ero perso nei miei pensieri, nel buio della mia cella, quando vennero a prelevarmi annunciandomi una visita. E mentre mi lasciavo condurre verso il luogo in cui avrebbe avuto luogo l'incontro, la mia mente andò subito a Samantha. Sperai che non fosse lei e che avesse compreso quello che avevo cercato di farle capire l'ultima volta che ci eravamo visti. 

Dio solo sapeva quanto mi aveva fatto male pronunciare quelle parole, ma volevo che si mettesse il cuore in pace e si dedicasse alla sua vita senza preoccuparsi per me; anche se conoscendola, lo credevo quasi impossibile.

Fissai mio fratello dall'altra parte del vetro, seduto sulla mia sedia, in collera per quanto mi aveva tenuto nascosto per tutto questo tempo. Aveva avuto i suoi motivi, ma questo non giustificava le sue scelte. Non parlai, aspettai che fosse il primo a farlo e quando iniziò a espormi gli ultimi fatti avvenuti, avrei voluto che non ci fosse stato questo vetro a separarci per cambiargli i connotati. 

Doveva proteggerla e invece l'aveva data in pasto a una psicopatica.

Cercai di rimanere calmo per non peggiorare ulteriormente la mia situazione, visto che mi avevano appena trasferito in carcere in attesa del processo per l'omicidio di Miller. E lui ne approfittò per spiegarmi il coinvolgimento di Barrow e di Evans anche se, a detta sua, questi due non c'entravano praticamente nulla. 

Era stata Sharon a gestire tutto ed era stata molto cauta. Ecco perché aveva dovuto aspettare così tanto per incastrarla. Barrow era stato ricattato per intimorire e depistare, mentre ad Evans interessava poco la causa di Sharon, lui voleva solo i soldi: quelli che il distretto aveva ottenuto in via ufficiosa dalla retata che Nicholas era riuscito a sottrarre dall'organizzazione criminale di Miller e che Sharon gli aveva promesso sarebbero spettati a lui una volta che avrebbe ottenuto quello che voleva. Solo che Evans aveva cercato di usare Samantha per ricattarla e assicurarsi così il pagamento. La sua morte, anche se vantaggiosa per lei, alla fine era stata inevitabile perché avrebbe fatto di sicuro una brutta fine e avrebbe tirato dietro con lui anche Samantha. Jackson, ingiustificatamente, aveva permesso che la portasse via dall'ospedale nella speranza che Sharon si esponesse, ma lei non si era neanche presentata fiutando la trappola. E anche se quell'operazione si era rivelata un fiasco, alla fine aveva ottenuto quello per cui aveva lavorato con tanta fatica: la sua cattura, quella di una persona squilibrata; forse anche più pazza del padre per poter elaborare un tale piano.

Non potevo neanche immaginare cosa avesse provato Samantha nel doversi trovare davanti una verità così cruda, soprattutto perché era arrivata a fidarsi di Sharon e anche di mio fratello. Difficilmente accettava di essere tradita da chi era vicino a lei e lo sapevo molto bene. 

Ora, però, era finita e Samantha avrebbe potuto ricominciare al fianco delle sue figlie: non potevo chiedere di meglio per lei.

«Come sta?»

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