Capitolo 33

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"Ti fanno ancora tanto male?"
Gli chiesi con uno sguardo dispiaciuto.
"Ho superato di peggio,credimi."
Questo mi fece pensare a quante volte avesse fatto a botte..
Cavolo.
"Ma...chi ti ha curato?"
Dissi aggrottando la fronte.
"Piccola, di tante quelle volte, so curarmi da solo."
Proprio dopo aver detto quella frase, fece una smorfia di dolore,mentre aspirava l'aria attraverso i denti.
"Ma guardati! Ti sta ancora sanguinando'"
Risi.
"Aspetta,prendo il disinfettante in camera mia."
Dissi andando verso casa mia.
"Ok..aspetta ma, perchè hai un disinfettante in camera tua?"
Aggrottó la fronte.
Camminando gli risposi.
"Mia madre mi ha costretta a fare un corso di pronto soccorso,allora ho ovunque queste cose."
Dissi per poi entrare in casa.

***
Tornai difronte a Michael con il disinfettante e due fazzoletti.
Mi alzai in punta di piedi avvicinandomi alla ferita sul suo sopracciglio.
Iniziai a tamponare gentilmente cercando di togliere il sangue oramai seccato sulla pelle.
Sentivo dei versi di dolore provenire da Michael che era a pochi centimetri sotto di me,dato che ero in punte.
"Fatto...ora devo disinfettare,ti avverto ti potrebbe fare più male"
Dissi mentre bagnavo un fazzoletto con il disinfettante.
"Non preuccuparti, non mi faró null--"
Si blocco appena tamponai con il disinfettante.
"Cristo,Ashley!"
Disse allontanandosi dalla mia mano.
"Ti avevo avvertito. Ora vieni qui, altrimenti ti si gonfia,e non vuoi vero?"

Si avvicinó timorosamente a me.
"No.."
Disse a testa bassa.
Quando ricominciai a tamponare, vedevo che era più silenzioso, aveva trovato qualcosa per distrarsi.

All'improvviso, le sue labbra toccarono le mie, mentre mise due dita sotto al mio mento.
Dato che le sue labbra erano a pochi centimetri sotto le mie,gli era molto facile.
Mi allontanai lentamente chiudendo gli occhi per poi riaprirli.
"Michael..no."
Dissi allontanandomi dopo aver tamponato un ultima volta la ferita.

"Grazie comunque."
Disse sorridendomi leggermente.
"Di nulla."
Dissi per poi vedere Michael fare il giro della macchina per poi sedersi e mettere in moto.
"Entro oggi."
Lo sentii ridacchiare.
Non riuscivo a trovare la maniglia o qualsiasi cosa per aprire quella portiera.
"Devi solamente premere quel bottone e tirare."
Ridacchió.
Ci riuscii e mi sedetti nel posto del passeggero.
"Non è colpa mia se la tua macchina è complicata. "
Dissi in mia difesa.
Rise e inizió a guidare.

"Dove stiamo andando?"
Dissi curiosa gia avendo un'idea sulla risposta.
"Credo che tu abbia capito che non te lo diró."

"Credo che tu abbia capito che non amo le sorprese."
Dissi imitando la sua voce.

Non disse nulla e continuó a guidare.

***
Arrivammo davanti una discosteca, al suo ingresso aveva una fila immensa.
Michael mi tiró per la mano a capo di questa fila dove c'erano due grossi buttafuori.
Michael si avvicinó a uno di quei due e gli sussurró delle cose all'orecchio.
Essi sorrise e ci fece entrare senza problemi.
Una volta entrati,il frastuono abituale della discoteca si inizió a sentire.
La musica a tutto volume che pulsava sul pavimento e pompava sul petto.
Persone che ballavano,pomiciavano e bevevano.
Non venivo mai in discoteca, solo in casi eccezionali.
Michael mi prese per la mano e mi trascinó ad un tavolo.
Ci sedettimo e vidi che molti ci guardavano, ma non osavano avvicinarsi...oltre a due o tre puttanelle che si avvicinavano a Michael.
"Vuoi qualcosa da bere?"
Mi chiese alzandosi.
"Oh...si, una Lemon Soda."

Aggrottó la fronte.
"Una Lemon Soda? Sei in una discoteca e prendi una Lemon Soda?"

"Si, Problemi?"
Senza rispondermi scosse la testa ridendo e andó a prendere le bibite.
***
Dopo un po, il cellulare di Michael squilló.
"Pronto?"
Dopo aver sentito colui dall'altra parte del telefono, si avvicino a me.
"Aspettami qui ok? Non muoverti."
Credeva fossi una bambina di 3 anni?
Beh si sbagliava.
Dopo un po, la mia pancia mi lanció un leggero segnale, sarà per via della Lemon Soda.
Corsi alla ricerca del bagno.
Una volta trovato, entrai e feci ció che dovevo fare.

Una volta finito, andai verso gli specchi aggiustandomi i capelli, attraverso di essi, vidi un ragazzo che mi fissava.
Mi girai verso di lui aggrottando la fronte quando si avvicinó a me.
"Sei la ragazza di Michael?"
Disse con un sorriso odioso sul volto.
Aveva gli occhi azzurri e dei capelli fra il biondo e il moro.
Mi irrigidii alle sue parole.
"No.."
Mi afferró di scatto dalle spalle sbattendomi contro un muro.
"Bene.."
Disse mettendo una mano sul mio fondoschiena facendomi sussultare.
"Michael!"
Iniziai ad urlare il suo nome cercando disperatamente di farmi sentire.
"Mich--"
La mano di Ty mi coprì le labbra zittendomi.
Incominciai ad urlare sotto la sua mano e a dimenarmi sotto il suo tocco.
Quando incastró la sua testa nella conca del mio collo, una voce da lontano urló il mio nome.
Sentii che si avvicinava sempre di più.

Quando Ty poggió le sue labbra sul mio collo, una mano tiró i suoi capelli facendolo allontanare da me buttandolo a terra.
Michael si avvicinó a me spostando il suo sguardo da Ty, a me.
"Stai bene?"
Disse mettendomi una mano sulla mascella.
Annuii lentamente;subito dopo si catapultó su Ty steso a terra.
Lo afferró per il collo sbattendolo contro il muro.
Ty respirava a fatica e la sua faccia aveva preso un colorito rosso, dato che le dita di Michael non si staccavano dal suo collo.

"Michael! Fermati!"
Dissi urlando.
I suoi occhi non si staccavano da Ty, le sue labbra erano serrate e formavano una linea retta.
Mi avvicinai a Michael di fretta afferrando il suo braccio.
Sentivo i suoi muscoli pulsare mentre la stretta su Ty aumentava.
Strinsi il braccio implorandolo.
"Michael per favore basta!"
Dissi con voce tremolante.
Se non lo avesse lasciato, lo avrebbe ucciso.
Sta volta, Michael stranamente mi ascoltó.
Lasció la stretta dal collo di Michael facendolo cadere a terra..
Subito dopo gli diede un'ultimo calcio e mi trascinó via dalla discoteca.

Amnesia || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora