Amnesia || Michael Clifford

Capitolo 35

"Ne dubito fortemente.."
Dichiarai a bassa voce.
"Un bene nei confronti di un figlio non puó mai svanire.."
Disse con occhi sinceri.
Abbassai lo sguardo non riuscendo a parlare.. mi si era come formato un nodo alla gola.
Misi in moto la macchina, e vidi che Ashley si irrigidì.
Ora che sapeva delle corse...sarà terrorizzata di essere in macchina con me.
"Hai paura?"
Le chiesi preoccupato.
"Non devi averne...solo durante le corse posso essere diciamo così, 'pericoloso'...ma sta certa che non ti accadrà mai nulla."
Vidi i muscoli di Ashley rilassarsi alle mie parole, e questo mi sollevó.
#Ashley'sPov:
Ero ancora molto intimorita stando in macchina con lui...
Molto probabilmente, dopo l'incidente ha incominciato a correre..e questo mi preuccupava.
Mentre andavamo non so dove, Michael tolse una mano dal volante poggiandola sulla mia, senza mai togliere lo sguardo dalla strada.
***
Arrivammo sulla soglia di casa sua..
Una volta entrati, Michael mi trascinó in camera sua.
Non ero mai stata li.
Il cielo scuro si abbinava perfettamente al parato,
Ed era abbastanza ordinata.

Michael con il suo petto mi fece sbattere gentilmente contro il muro, guardandomi fissa negli occhi.
Poi lentamente, portó le sue labbra al mio orecchio.
"Non ti succederá mai nulla."
Sussurró con voce roca per poi continuare.
"Sei mia, e proteggo ció che mio."
Sussurró per poi baciare gentilmente il mio orecchio.
Dei brividi mi passarono lungo tutto il corpo.
Dal mio orecchio,passó alla mia mascella, proprio pochi centimetri più sotto.
Un piccolo gemito soffocato lasció le mie labbra.
Era il mio punto debole.
Sentii le labbra di Michael tramutarsi in un sorriso alla mia reazione.
Poi poggió le sue labbra sulle mie,il bacio fu appassionato come mai prima d'ora.
Un sospiro di piacere passó dalle labbra di Michael alle mie..
Michael incroció le sue braccia intorno alla mia vita.
D'impulso portai le mie mani fra i suoi capelli spettinati.
Il mio movimento diede sorpresa a Michael.
#Michael'sPov:
Ashley non era ancora 'scappata' da me.
Questo mi sorprese..
La strinsi ancora di più verso di me, quasi come se avessi il timore di perderla.
Le mie labbra cercavano di assaporare il più possibile le sue...
Mordicchiai gentilmente il suo labbro inferiore,facendola respirare affannosamente.
I nostri respiri avevano un ritmo irregolare, il suo petto andava su e giù contro il mio..
Tenendola sempre stretta a i miei fianchi,la trascinai sul mio letto.
Ero sopra di lei,i suoi capelli disordinati riempivano il cuscino bianco.
La sua pelle era pallida e candida come la luna che ci illuminava dalla finestra.
Questo le dava un'aria ancora più innocente e dolce.
Mi lasció sbigottito quando mise le sue mani sul mio collo spingendo la mia testa vicino alla sua per poi baciarmi.
I suoi muscoli erano tesi, nonostante avesse fatto una mossa.
Ricordando la sua vecchia reazione allora, diedi un piccolo bacio sotto il suo orecchio, e sorrisi a me stesso quando vidi che si rilassó sotto le mie labbra.
Lentamente feci scivolare le mie mani lungo la sua spina d'orsale, raggiungendo il suo fondoschiena.
Lo strizzai leggermente non volendo esagerare data la reazione di disapprovo da parte di Ashley.
"Sei bellissima.."
Le sussurrai all'orecchio con un tono profondo.
Un leggerissimo sorriso lasció le sue labbra.
Quelle labbra piene e rosa come quei fiori al Passaggio dei Baci.
Premetti le mie alle sue per poi prendere il suo labbro inferiore fra le mie, mentre lei aveva il mio labbro superiore fra le sue.
"Piccolo.."
Disse ridacchiando mentre aveva gli occhi socchiusi.
Sapeva che amavo quando lo diceva..
Mi mordicchiai il labbro inferiore in modo sarcastico.
"Diamine.."
sussurrai contro la pelle del suo collo.
Provocando così una piccola risatina da Ashley.
All'improvviso mise le sue mani sulle mie spalle spingendomi facendomi così rotolare, facendo si che lei stesse sopra..
Senza far nulla, appoggiò lentamente, quasi con timore la sua testa sul mio petto, restando sdraiata accanto a me.
Appoggiai con delicatezza la mia mano sulla sua spalla, mentre con l'altra prendevo delle ciocche dei suoi capelli, e ci giocavo.