Capitolo 37

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"Gia..Ci conosciamo da piccoli, e con me parla di più."

"Posso assicurarti che per lui sei diversa dalle altre."
Disse facendo un cenno di approvazione.
"I-In che senso?"
Balbettai non sapendo cosa dire.
"Non ha mai portato a casa una stessa ragazza più volte, e non ci ha mai parlato seriamente...Poi la maggior parte delle ragazze che conosce, sono più che disposte a lui."
Disse per poi continuare..
"Non è abituato a parlare con le persone... Con me lo fa solamente perché ci conosciamo da molto,È chiuso in se stesso.Da quando la sua famiglia lo ha rifiutato,e ha perso un caro amico, tutto gli è crollato addosso. Cerca di mettere un muro davanti alle sue fragilità, la rabbia lo fa pensare col culo anzichè con la testa,e spesso fa cose senza pensarci per poi pentirsi.."

Da il modo in cui parlava sembrava molto saggio..
E questo mi piaceva, almeno conosceva a qualcuno così, che diciamo lo aiuta a non fare cazzate.

Non credevo che Michael fosse così, lo avevo sempre visto come un puttaniere arrogante... fino ad'oggi.

"Piccola, devi ancora tornare a casa?"
Sentii la voce di Michael uscire dalla cucina.
"Oh, si.."
Gli dissi per poi alzarmi dal divano e salutare Calum e Luke.
Michael strinse la mia mano per poi trascinarmi fuori la porta.
.
Ci sedettimo in macchina e Michael mise in moto.
Lo faceva in 3 secondi.. e ció mi fece pensare a quanto fosse abituato a mettere in moto un'auto in un tempo minimo.

"Di cosa parlavate tu e Calum?"
Mi chiese Michael girando per un secondo la testa verso di me per poi riportarla sulla strada.
"Di niente...si è presentato e ho fatto lo stesso."
Non potevo dirgli che Calum mi aveva detto tutte quelle cose, lo avrebbe imbarazzato sicuramente.
Aggrottó la fronte sapendo che mentivo.
"Sono stato parecchio in cucina, non credo che siete stati zitti tutto il tempo."
Sbottó.
"Michael, non ci conoscevamo, cosa mi avrebbe potuto dire? Mi ha raccontato un po di sè e ho fatto lo stesso, ci siamo presentati ecco."
Dissi in mia difesa.
Senza aggiungere altro, continuó a guidare in silenzio.

***
Una volta arrivati davanti casa mia, scendemmo dalla macchina e ci fermammo davanti la porta chiusa.
Avevo le spalle contro il muretto, Michael mise una mano sul mio fianco e avvicinandosi,poggió le sue labbra sulle mie lasciandoci il suo sapore.
"Sei ancora in tempo, possiamo tornare a casa mia.."
Disse contro il mio orecchio.
"Michael, capisci che ci rimetto io poi?"

Sbuffó alle mie parole, e dandomi un ultimo bacio a stampo sulle labbra tornó alla sua macchina.
"Notte."
Gli dissi prima che entrasse.
"Notte piccola."
Lo sentii parlare da lontano prima del motore dell'auto che partiva e spariva nella lontananza.
Sospirai ed entrai in casa.
Menomale non trovai nessuna sorpresa indesiderata, e salii in camera mia.
Mi misi un pigiama, e mi misi a letto.

.
Sobbalzai quando il mio telefono rilasció una musichetta assordante.
Sbloccai lo schermo e vidi che mi arrivó un messaggio.

"Piccola,tutto apposto a casa tua?"
Era Michael ovviamente..
"Si, menomale mia madre dormiva."

"Oh bene..Comuque,Domani sera, avrei un grosso impegno, non credo che potró uscire."

La mia curiositá mi rovinava.
"Che impegno?"
Dovevo imparare a farmi i fatti miei una volta tanto.
"Una corsa.."
Mi raggelai a quel messaggio.
Non risposi non avendo più parole.
Subito dopo, vidi che qualcuno mi stava chiamando.
"Pronto?"

"Piccola?Perchè non hai risposto.?"
Sentii la voce di Michael preuccupata.
"Le corse sono pericolose...N-Non voglio che ti faccia male."
Dissi timorosamente.
"Diamine Ashley...non mi accadrá nulla."
Lo sentii con un tono molto serio.
"Come puoi esserne certo?"

Lo sentii sospirare disperatamente.
"Ashley...pefavor-"
Lo interruppi.
"Posso venire anch'io?"

"Cosa? Sei sicura?"
"Si."
Sbottai subito.
Sapevo che era una cosa che sotto sotto disprezzavo, ma volevo esserci.
"Ok..vengo a prenderti alle 22:00, la corsa inizia alle 23:00."

"Perchè un'ora prima?"

"Il tempo di mettere apposto la mia auto."

"A me sembrava che fosse ok."
Dissi confusa.
Lo sentii ridere alle mie parole.
"Ashley credi davvero che io gareggi con quella?"
"Io beh..."
Balbettai essendo consapevole della mia stupidaggine.
"Ashley,sei davvero sicura di voler venire?"
"Si..sicura."
Dissi dopo aver fatto un profondo respiro.
"Ok..Ci sentiamo piccola, devo andare. Notte."
"Notte."
Staccai per poi andare a dormire non riuscendo a credere a ció che avevo fatto.

Amnesia || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora