Capitolo 68

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#Michael'sPov:

Mi sentivo una merda.

quell' "Addio principessa." Che le avevo sussurrato prima che scendesse dall'auto mi tormentava.

Non avevo più la mia principessa. L'avevo persa.

"L'hai lasciata andare?.." La voce di Calum riecheggió nella mia mente.

"Si Calum..." Dissi nascondendo il mio viso fra le mie mani.

Appoggiò una mano sulla mia schiena per consolarmi, ma non poteva ridarmi una vita normale, non poteva darmi l'amore, non poteva ridarmi Ashley.

"Sei stato tu a disegnarci sulla faccia sta mattina?" Decisi di cambiare argomento.

"No...è stato Luke,lui non sapeva nulla. Era un bel simbolo però."

"Gia...Ma non è più la mia principessa." dissi straziato.

"La ami no?"Disse Calum.

"Ovvio." Ammisi come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo.

"Allora lo è ancora." Disse per poi uscire dalla stanza per andare a spiegare tutto a Luke.

**

Mi ritrovai in uno studio sudicio, dove un'uomo con la barba e vestito di pelle, aveva in mano l'ago impregnato di inchiostro.

"Finito amico." Disse passando uno straccio sul mio petto vedendo finita la sua "opera".

Andai verso lo specchio per poi vedere che sulla parte sinistra del mio petto c'erano due lettere. "K Q" . Sotto la K c'erano disegnati dei piccoli baffi. Mentre sotto la Q, un piccolo cuore.

"Grazie amico, quanto ti devo?"Chiesi al battone che era il tatuatore.

"Non preuccuparti Clifford,è un mio regalo." Disse dandomi una pacca sulla spalla.

Gli sorrisi e' dopo essermi infilato la mia maglia uscii dal magazzino.

***

"Che figo." Disse Luke guardando il tatuaggio.

"Mi sento importante" Rise Luke. Risi anch'io.

"Mi dispiace." Disse guardandomi con uno sguardo triste.

Accennai un piccolo sorriso, anche se stavo morendo.

Spesso un sorriso può nascondere cose immense, ed era la cosa piu' vigliacca.

**Il giorno dopo**

Ero difronte alla casa di Ashley,con l'auto di Luke, in modo che non riconoscesse la mia.

Sussultai quando la vidi correre fuori, per poi entrare nelle grandi braccia di Ashton in modo disperato.

Strinsi il volante violentemente. Mi dava fastidio.

Lei aveva un'espressione di dolore, mentre i suoi occhi erano bagnati.

Riuscivo a leggere il suo labiale,diceva.: "Avrei dovuto ascoltarti." Mi trafisse il cuore.

Avrei voluto correrle in contro e stringerla a me. Ma non potevo.

Lei ora era fra le braccia di Ashton. Lui la stava consolando per il dolore che le avevo procurato io.

Notai che indossava ancora la mia collana, era un sollievo vedere che non l'aveva tolta.

Una volta che entrarono in casa,partii deciso verso casa mia.

#Ashley'sPov:

Ero sdraiata sul divano,nascosta nel petto di Ashton mentre gli bagnavo con le mie lacrime la sua camicia.

"Ashley...non piangere.Per favore. Devi riuscire ad andare avanti."

"Come faccio? Io lo amo..." Dissi singhiozzando.

"Lo ha fatto per il tuo bene."

"Se lo aveva fatto per il mio bene,a quest'ora eravamo insieme." Piansi ancora. Ora la mia vita era tornata neutra,vuota,noiosa. Senza alcuno scopo,avventura,amore.

#Michael'sPov:

"Luke, la mia magnum?" Chiesi serio.

"Che vuoi fare Mike?" "Non sono affari che ti riguardano." Dissi nervoso afferrando il colletto della sua maglia avvicinandolo a me.

"Calmati Clifford, non c'é bisogno di scaldarsi in questo modo. Voglio solo che tu non faccia cazzate." . Lasciai la sua maglia.

"Dimmi dov'é e basta." "Sopra l'armadio in camera tua."Disse indicando col mento la mia camera.

"Grazie. Non ci voleva molto." Dissi per poi salire in camera mia.

Sotto la mia giacca di pelle misi un piccolo giubbotto antiproiettili.

***

Entrai nel ritrovo di Ty. pronto a prendere la mia vendetta.

Per quello che mi aveva fatto prima di incontrare Ashley, per la corsa,per averla rapita e fatto del male. Quel bastardo doveva pagare.

Eccolo,era sul divano a guardare la Tv tenendo una birra fra le sue sucide mani. Sapevo che non era solo, ma l'unico mio desiderio era quello di farlo soffrire.

Notai che aveva delle fasciature, questo mi avvantaggiava.

"Martinez." Lo sorpresi puntandogli contro la pistola.

"Clifford, sei entrato nella mia dimora...non ti credevo così stupido.". Senza dargli il tempo di fare qualsiasi cosa,mi catapultai su di lui iniziandolo a colpire di continuo.

L'adrenalina e la rabbia presero la meglio su di me.

"Ho dovuto lasciare Ashley per colpa tua, ora pagherai le tue pene all'inferno." Dissi continuandolo a colpire,era ancora debole.

Tirai la mia pistola per dargli il colpo di grazia, che lo avrebbe ucciso lentamente.

Dritto sul petto, distruggendogli quello che lui aveva distrutto a me col susseguirsi delle conseguenze,il suo cuore fracido,sporco.

É quello che si meritava.

4 Ragazzi grossi di statura mi staccarono da lui quando sentirono lo sparo,erano i suoi lecca culo. Facendomi cadere di mano la pistola.

Ero fottuto. Iniziarono a pestarmi, cercai di colpire il mio possibile, ma erano troppi.

Cosa mi era successo? Da quando ero cosí sbadato? Da quando ero cosí? Ashley aveva creato un casino nella mia mente. Mi stava rovinando, ma adoravo il modo in cui lo faceva.

"Stronzo la prossima volta esprimerai al diavolo il tuo disprezzo verso di noi."

Sentivo il mio corpo indebolirsi sempre di più.

Immaginai tutta la mia vita in quel momento, e di come Ashley l'aveva cambiata radicalmente,e l'avevo fatta scappare.

Delle luci blu illuminavano la stanza, e un rumore di sirene rimbombava.

Dopo di che'..il buio.

Amnesia || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora