Capitolo 52

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"Hai ragione..."

Affermai sottraendomi dalla sua stretta per poi andare verso la porta prendendo la chiave dalla scrivania.

Chiusi a chiave, e ritornai verso di lui.

"Brava ragazza."

Disse per poi intrecciare le sue braccia sui miei fianchi, facendoli entrare a contatto con i suoi.

Sorrisi contro le sue labbra quando si avvicinarono alle mie provando a baciarmi, mentre il mio petto vibrava per le piccole risate.

"Che c'è di così divertente?"

Mi guardó interrogativo.

"È che, sei riuscito a nasconderti da mia madre come una spia dei servizi segreti."

Continuai a ridere contro il suo corpo.

"Hei, sono un agente segreto quando serve."

Ridacchió anche lui chinandosi vero il mio viso facendo sfiorare i nostri nasi.

Un dubbio mi passó d'un tratto la mente.

"Michael,Ma... tu ed Ashton, da quanto tempo eravate amici?"

Mi morsi l'interno della guancia per la consapevolezza del poco tatto e del momento inadatto.

Il suo viso sembró sbiancarsi leggermente alle mie parole.

"Non voglio parlarne Ashley."

Mi guardó con un modo freddo.

Ecco, Calum aveva ragione.

Aveva la tendenza di tenersi le cose dentro, e non parlarne con nessuno, se non con quest'ultimo.

Mi sedetti sul bordo del letto appoggiando la mano sul pezzo di letto accanto a me guardandolo in piedi di fronte a me.

Con lo sguardo gli chiesi di sedersi accanto a me, all'inizio esitó, ma dopo accettó la mia richiesta e si sedette accanto a me poggiando gli avambracci sulle ginocchia poggiandoci il peso sopra, mentre fissava il pavimento.

"Michael, guardami.".

Sembrava che stessi parlando con una statua.

"Michael."

Ancora una volta, non mi ascoltó.

Così afferrai il suo mento fra le mie dita, e lentamente portai il suo sguardo su di me.

"Michael, puoi parlare con me."

Si morse il labbro leggermente,dandolo poco a notare.

"L'hai comprata adesso quella lampada?Non l'ho mai notata."

Cercó inutilmente di cambiare discorso.

"Michael!."

Lo zittii.

"Michael parlami, oppure esci da camera mia."

Dissi duramente mettendolo sotto pressione,anche se non volevo.

"Piccola dici sul serio?"

Mi guardó con le sopracciglie aggrottate e con un'aria shockata.

"Si Michael! hai intenzione di tenerti tutto dentro, o toglierti un peso di dosso?".

Ci furono dei secondi di silenzio prima che incominciasse a parlare.

"2 anni."

Disse quasi soffocandosi con la propria saliva.

Beh, non erano pochi.

"Cavolo...-"

"Immagino che te ne abbia parlato."

Amnesia || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora