Capitolo 30

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Sorridendo le scostai i capelli che aveva su tutta la spalla lasciandole scoperto il collo,e la apparentemente la spalla.
Sgranai gli occhi non appena vidi una macchia sul suo collo.
''Ash?!"
Dissi cercando di non farmi sentire da Karen.
"Cosa c'è?"
Disse aggrottando la fronte.
"Che hai fatto lí?!"
Dissi indicando con un dito quella macchia rossa.
#Ashley'sPov
Aggrottai la fronte ancora una volta non sapendo di cosa stesse parlando.
Corsi così in bagno e guardai il punto che aveva indicato Ashton.
Misi una mano davanti alla bocca mentre sgranai gli occhi non appena vidi quella piccola chiazza sul mio collo.
Mi venne in mente un flashback di pochi minuti fa con Michael...ecco come avevo quella maleddettissima macchia.
Tornai da Ashton con una mano su di essa sapendo come avrebbe reagito.
"Ti prego non dirmi che te lo ha fatto Michael."
Disse riferendosi al piccolo succhiotto.
Abbassai lo sguardo non riuscendogli a dirgli un si. Ma era evidente la risposta nel mio silenzio.
"Ash no cazzo. "
Disse dando un pugno al manico del divano per poi alzarsi e andare verso la porta d'ingresso.
"Vado a prendere un po d'aria.."
Disse prima di uscire e sedersi sugli scalini.
Sapevo che stava per esplodere quindi non lo seguii.
Riuscii a sentire la sua voce mentre imprecava sussurrando...seguito da tonfi sul muro.
Decisi così di uscire, lo vidi mentre tiró un pugno al muro, le sue nocche erano pieni di piccoli graffi rossi.
Prima che tirasse un'altro pugno lo fermai e lo feci sedere accanto a me sugli scalini.
"Ashton... per favore, ti stai facendo del male, guardati..non ti riconosco."
Dissi riferendomi al suo lato arrabbiato che non avevo mai visto.
Presi poi la sua mano e incominciai ad accarezzare quelle nocche ferite mentre non credevo ancora a quello che stesse facendo.
"Ash, cazzo. Non posso venire a sapere che la persona che più odio mettere le mani 'e qualcos'altro' addosso ad una persona a cui tengo! Come cazzo faccio a non incazzarmi?! Non la passerà liscia quel verme."
Disse mentre la rabbia ribolliva nelle sue vene.
"Ashton...cazzo Ashton non riesco a vederti così incazzato per favore, non pensarci più e torniamo dentro."
Dissi alzandomi mentre tenevo ancora stretta la sua mano, si alzó e si fece trascinare in casa in silenzio.
"Tutto apposto?"
Vidi mia madre affacciata dalla cucina.
"Certo mamma.. non preuccuparti."
Feci un'OK con la mano per poi far sedere Ashton vicino a me in tavola.
Si sedette anche mia madre dopo aver portato i vari piatti.
"Buon'appetito."
Dicemmo insieme.
Mentre mangiavamo mi salì un dubbio..
"Mamma,Ma David?"
Dissi aggrottando la fronte.
"È a casa di Carlo..rimane da lui fino a domani mattina."
Disse portandosi un boccone alla bocca.
"Oh vabbene.."
**
"Ashely? Quando eri in camera un ragazzo ha bussato alla porta chiedendomi di te, ho detto che eri sotto la doccia...era amico tuo?"
Mi gelai alle sue parole essendo quasi sicura al 100% che fosse Michael.
"C-Come si chiamava?"
Dissi con voce tremolante.
"Credo abbia detto di chiamarsi Michael, gli ho lasciato il tuo numero."
Ashton stava per strozzarsi con un boccone di pasta a quelle parole.
"Tu cosa?!"
Dissi sgranando gli occhi.
"Ho fatto male?""
"Mi è passata la fame mamma,mangeró qualcosina più tardi."
Dissi alzandomi nervosa dalla tavola per poi correre in camera.
"Ashley, c'è Ashton é brutta educazione, non ti ho insegnato nulla?!"
Sentii mia madre sbottare mentre ero sulle scale.
"No, non si preoccupi."
Disse Ashton per poi seguirmi in camera.
Appena ci sedettimo sul letto, dal mio telefono fuoriuscì una piccola vibrazione.
Sbloccai lo schermo e vidi un messaggio da un numero che non avevo memorizzato:
"Piccola,potevo immaginare il tuo bel corpo sotto la doccia. ;)
-Mikeyxx"
Le mie guance arrossirono a quel messaggio mentre sentivo la sensazione di rabbia e di vomito indescrivibili.
"Chi è?"
Sentii Ashton incuriosito.
Guardó lo schermo per poi leggere il mittente e il messaggio.
Strinse forte il cellulare quasi dal spaccarlo,poi lo gettó sul letto prima di passarsi le mani fra i suoi bei capelli mossi tirando leggermente le punte.
"Se quello stronzo continua, non so cosa potrei fargli."
"Ashton tu non gli farai nulla ok? So io come difendermi... se fará traboccare il vaso ci penseró io."

Sospiró scuotendo la sua testa.
"Ashton per favore..non voglio che ti faccia male o per di più che tu faccia male a qualcun'altro."
Dissi poggiando la mia mano sul dorso della sua.
Una nuova vibrazione lasció il mio cellulare, non volevo sbloccare quello schermo davanti a lui, ma fui costretta.
"Piccola?Sei ancora arrabbiata con me?"
Fortunatamente Ashton non vide il messaggio avendone gia abbastanza.
Risposi questa volta.
"Primo: Non chiamarmi in quel fottuto modo.
Secondo: Come potrei non esserlo?"

Subito ricevetti una risposta.
"So che in fondo ti piace.
Su piccola non esserlo."
Mi scrisse sfacciatamente.
"No mi innervosisce;E lo sai.
Come faccio a non esserlo?! Per favore smettila di messaggiarmi."

Dopo un po non mi rispose, sorrisi a me stessa.
"Ashely...devo proprio tornare a casa, mi dispiace."

Disse alzandosi dal letto.
"Non preuccuparti, anche tu hai una casa"
Dissi ridendo,
"Ci vediamo domani mattina."
Disse sorridendo prima che lo abbracciassi per poi andarsene.
Stavo per sdragliarmi sul letto, ma mio telefono incominció a squillare, sbuffando risposi senza nemmeno vedere chi fosse a chiamarmi.
"Pronto?"
"Piccola.."
Sentii la voce di Michael che mi fece saltare i nervi.
"Cazzo ti avevo detto di--"
Mi interruppe.
"Si di non messaggiarti, infatti ti ho chiamata."

"Allora non chiamarmi."
Sbottai.
"Sai una cosa? Non faró mai tutto quello che dici... lo avrai capito."

"E sai una cosa? Non sono la tua puttana quindi non mi chiamare,né messaggiare."
Sputai nervosa.
"Cazzo Ashley ancora con questa storia?"
Non riuscendo più a parlare chiusi la chiamata di botto.
Spensi il cellulare e mi misi a letto dopo aver tolto i vestii e aver messo il toppino del pigiama che si fermava all'addome, e il pantaloncino abbinato.
Finalmente mi addormentai,riuscendo a dimenticare per qualche secondo tutto quello che era successo.

****
"Merda."
Una voce imprecó silenziosamente facendomi svegliare.

Amnesia || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora