Capitolo 55

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Ashton fece una delle sue mille risate.

Poi con non chalance baciai la sua fossetta togliendo la maggior parte di gelato,per poi togliere gli altri residui con un fazzolettino.

Fece lo stesso con la mia guancia.

"Sono felice del fatto che siamo ancora amici..."

Dissi guardando altrove stringendomi nella mia camicia rossa a quadri.

"Anch'io...Non che non lo siamo stati, ma è stato strano non sentirti."

Stemmo in silenzio per un po, lasciando che il vento ci accarezzasse la pelle rilassandoci.

"Voglio solamente che tu sia felice Ashley..."

Sapevo a cosa si riferiva.

"Lo so,e lo sono."

"Forse adesso. Ma conosco troppo bene Michael, e ti fará soffrire."

Disse serio.

"Se é mai stato così,adesso è cambiato."

arricciai leggermente gli occhi cercando di mettere a fuoco le facce dri passanti.

"Cambiato o no,Sa essere stronzo."

"Ashton,Non è una scelta tua. Per favore,stanne fuori."

Stava per parlare ma lo interruppi.

"-Ma,la storia dell'incidente...Non è stata colpa sua.Cioè, si ma non lo ha fatto di proposito."

Ero io la stronza. che involontareamente mettevo sempre in mezzo questo argomento.

"Non lo avrá fatto di proposito, ma l'ha fatto. ed è salito alla guida mettendo in pericolo sia me che lui.E Per Ed era troppo tardi,ansi troppo presto...Solo 16 fottuti anni cazzo."

Scosse la testa abbassandola verso le ginocchia per poi tenerla alzata appoggiandola sulle mani

Misi una mano sulla sua schiena, per poi portare la sua testa sulle mie gambe,Facendolo sdraiare.

Mentre gli accarezzavo la guancia,gli era sempre piaciuto.

Sentivo le sue guance bagnarsi,e questo mi distruggeva il cuore.

Per quanto potesse essere cocciuto, era un bambino sensibile.

"Su Ashton...Non piangere altrimenti piango anch'io".

Ridacchiai con voce tremolante.

Ridacchiò anche lui tirando col naso per poi asciugarsi le guance.Gli strinzi in un pizzicotto la guancia stritolandola dolcemente;Questo lo fece sorridere ancora di più.

Finalmente. Amavo quando riuscivo a farlo sorridere.

''Grazie...'' Sentii Ashton dal basso.

''Di cosa?''Gli domandai mantre ancora accarezzavo la sua guancia.

''Di sopportarmi.''.

Ridacchiai leggermente alle sue parole.  ''Sei mio fratello, non posso farne a meno.''.

Rotolò per posizionarsi di fronte a me e sorrise, sembrava fossi la sua mamma...e lui il mio piccolo figlio.

''E tu sei la mia sorellina, e devo proteggerti. Da qualsiasi cosa-COME QUELL'APE!'' Mi afferro di scatto e mi sposto dall'altro lato del tronco.Ma non c'era nessun'ape. Sapeva che ne avevo il terrore.

Io ero terrorizzata, mentre lui se la rideva,Gli diedi un leggero schiaffetto sulla spalla.

''Ashton! Cavolo mi è venuto un'infarto! non rifarlo!''. dissi appoggiando una mano sul mio petto per calmarmi.

'Scusa non resistivo, mi mancava farti spaventare''Beffeggiò ancora mentre rideva.

''Ti mancava fare lo stronzo,magari!''. Ridemmo entrambi.

****

Aprii gli occhi ritrovandomi con la schiena poggiata ad un tronco, e la testa di Ashton poggiata sul mio addome mentre dormiva stringendomi come un cuscino.Ci eravamo addormentati e non ce ne eravamo accorti.

Dormiva come un bambino...

"Ashton..."lo punzicchiai sussurrando.

"Ashton"ancora.

Stavolta riuscii a sentire solamente un piccolo gemito/grugnito.

"Ashton!--"Mi azzittì.

"Shh...Ascolta."Disse mettendo un dito sulle mie labbra.

"Non sento nulla"

"Appunto...A quest'ora tutti sono a casa..gli unici rumori sono quelli delle foglie,e i cinguettii degli uccellini..".

Rimasi incantata dal silenzio della chiassosa Nashville.

"Aspetta. Che ore sono?!"Subentrai scossa.

Ashton guardò il suo orologio.

"Cazzo." "Andiamo".

Disse Ashton alzandosi porgendomi la mano per aiutarmi.

"Che ore sono?"

"È tardi Ashley. È tardi."senza darmi retta iniziò a trascinarmi verso casa mia.

**

Arrivammo davanti casa mia con il fiatone.

"Abbiamo fatto in tempo su."Disse Ashton provando a riprendere fiato.

Amnesia || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora