Capitolo 39

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#Ashley'sPov:
Scesi dalla macchina e incominciai a camminare verso l'entrata di scuola.
Mi girai un'ultima volta indietro per controllare se Michael fosse ancora lì.
Ma un leggero peso sullo stomaco mi prese quando non vidi più la sua auto scura.
.
Mentre aggiustavo gli ultimi libri nel mio armadietto, una voce stridula mi assordó alle spalle.
"Ashley! Cos'è questa storia di te e Clifford?"
Mi girai di scatto per vedere chi fosse la ragazza.
"Giorno anche a te Danielle."sussurrai con voce stanca.
"Allora, rispondi?"
Disse frenetica.
"Di cosa parli?"
Aggrottai la fronte non volendo sinceramente rispondere.
Danielle sbuffó roteando gli occhi.
"Tutti stanno dicendo che ti stai vedendo con Michael Clifford e i suoi amici."
Disse abbassando il tono di voce.
Le volevo bene, non volevo mentirle ma...era la 'Ragazza Gossip' della scuola se non della cittá, e non volevo che se ne parlasse di più di quanto già si fa.
"Si sbagliano." Mi girai con non chalance chiudendo l'armadietto.
"Ah si?"
Disse prima di pormi il suo cellulare con una foto che raffigurava me e Michael.
Prima che Ashton... lo picchiasse.
"Questo non vuol dire che io stia con lui. Mi aveva chiesto una semplice cosa."
Dissi sperando si beva l'ultima testimonianza.
"Cioè?"disse sbattendo il piede sul pavimento impaziente.
"Mi aveva solamente chiesto che ora era."
Mi morsi la guancia internamente sperando che se ne andasse.
"Ci sentiamo Ashley."
Disse abbassando lo sguardo non avendo altro su cui incolparmi.
"Ok Dan.."
Ammiccai per poi fare un grande sospiro non appena se ne andó.

****
Tornai a casa..
La cosa che mi passava continuamente per la testa era il fatto che non avevo ancora visto Ashton...Non era all'uscita di scuola, ne tanto meno lo avevo visto per strada.
"Mamma..hai per caso visto Ashton?"
Chiesi a mia madre che era appena uscita dalla cucina.
"No tesoro, perchè?"

Senza risponderle corsi in camera mia e digitai il suo numero.

"Pronto?"
La sua voce profonda echeggió nel telefono.
"Ashton! Stai bene?"
Chiesi frettolosa di una risposta.
"Ashley? Si sto..bene."
Dal suo tono di voce si capiva che stava dicendo una balla.
"Ashton...Sai che posso venire a casa tua, spaccare quella porta e farti smettere di raccontarmi palle."
Dissi con tono serio.
"Si.. certo-."
Interruppi la chiamata nervosamente mentre la mia bocca formava una linea retta.
Eppure mi conosceva, e sapeva che dicevo sul serio.
Mentre respiravo irregolarmente afferrai la mia borsa e andai al piano di sotto.
E senza fermarmi avvertii mia madre prima di chiudere la porta dietro di me.
Presi la mia bici e andai verso casa di Ashton.
Bussai alla porta che si aprì subito facendo intravedere una donna abbastanza alta.
"Ashley!Cosa cerchi?"
Disse facendomi entrare in casa.
"Anne, Ashton...dov'è?"
Dissi avendo il fiatone per la corsa in bici.
Non rispondendomi, mi indicó con uno sguardo perso la sua camera.

Annuii e iniziai a bussare nervosamete.
Quando non ebbi nessuna risposta..Mi incominciai a preuccupare.
"Ashton! Apri questa maledettissima porta!"
Sbottai contro il legno freddo della porta.
Non mi rispose.
"Ashton! Cazzo apri questa fottuta porta! O la butto giù!"
Dissi imitando le sue vecchie parole.
"Ashley.. no."
Riuscii a sentire la sua voce tremolante.
Li non ci vidi più e incominciai a battere i pugni contro la porta, mentre muovevo in continuazione la maniglia sperando che quella maledetta porta si apra.
All'improvviso, quasi non caddi per via della porta che si aprì.
Entrai di fretta, e vidi Ashton che dopo aver richiuso la porta si sedette sul bordo del letto appoggiando i gomiti sulle sue ginocchia prima di poggiare la testa fra le sue mani.
"Ashton..cos'è successo?"
Dissi ora più calma,sedendomi accanto a lui.
I suoi capelli mossi gli coprivano il viso..
"Ashton..guardami."
Sussurrai per poi spostare i suoi capelli e afferrare gentilmente il suo mento facendolo girare verso di me.
Teneva il suo sguardo lontano dal mio mentre io rimasi shoccata dalle sue condizioni.

Amnesia || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora