Capitolo 38

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#Michael'sPov:
Luke mise la sua mano sulla mia spalla e mi trascinó in cucina allontanandomi da Ashley.
"Che hai amico?"
Gli chiesi aggrottando la fronte.
"Michael, non puoi immischiarla nelle nostre cose,sa mica delle corse?"

Senza rispondergli abbassai lo sguardo facendogli capire la risposta.
Fece un sospiro disperato e chiuse gli occhi alzando la testa al cielo.
"Michael!.. So che non è così idiota da chiamare la polizia, ma non puoi dirlo al primo che passa capisci? se fosse stata qualcuno che non conosciamo ora saremmo nella merda. Oppure fra le sbarre cazzo."
" Lo so..ma cazzo non urlarmi in faccia! Di la' potrebbero sentire."
Sbottai in mia difesa.
"Non me ne fotte un cazzo! Michael smettila di fare il bambino e inizia a preuccuparti delle conseguenze."
Abbaió Luke facendomi sobbalzare.

Preso dalla rabbia diedi una spinta a Luke facendolo allontanare.
"Sono abbastanza grande da capire che stai esagerando cazzo."

Vidi l'espressione di Luke tramutarsi in uno sguardo ancora più serio e cupo di prima.
"Non mettermi le mani addosso e prima di fare qualsiasi cosa pensaci cazzo."
Senza dire nulla uscii da quella fottuta cucina.
"Piccola, devi ancora tornare a casa?"
Chiesi ad Ashley che era seduta accanto a Calum.
"Oh, si.."
Disse per poi salutare Calum e Luke.
Le strinsi la mano e la portai verso la mia auto.

***

"Michael..."
Sentii una voce echeggiare nella mia stanza.
"Michael alzati. O saró costretto a buttarti un secchio d'acqua addosso."
Mi girai al lato opposto da dove veniva questa voce facendo un verso con voce roca.
Dopo un po che non venni più disturbato, sorrisi a me stesso.
Subito dopo dell'acqua gelida mi percosse tutto il corpo bagnandomi dalla testa ai piedi.
"Che cazzo?!"
Dissi alzandomi dal letto con fretta mentre mi strizzavo gli occhi.
"Ti avevo avvertito."
Vidi Luke andarsene in bagno con il secchio d'acqua oramai vuoto.
Sospirando, andai verso l'altro bagno non occupato al piano di sotto.
Mi misi dei vestiti asciutti, mi pettinai i capelli non più bagnati e uscii di casa.

Una volta in macchina, visto l'orario decisi di andare davanti casa di Ashley e aspettare che esca per andare a scuola.
***
Parcheggiai alla strada difronte casa sua e aspettai, finchè non la vidi con i capelli raccolti e con una camicia azzurra.
Scesi dalla macchina prima che si allontanasse e corsi verso di lei.
"Hey piccola."
Dissi afferrandola per il braccio facendola girare verso di me.
"Hey... smettila di chiamarmi in quel modo."
Disse cercando di togliere il suo braccio dalla mia presa.
Sembrava un'altra persona da ieri notte.
"Sai che non lo faró."
Dissi sorridendogli.
Prima che potesse parlare afferrai entrambi le parti della sua mascella e poggiai le mie labbra sulle sue zittendola.
Riuscivo a sentire il sapore delle sue labbra che mi riportava come in un flashback dell'altra sera.
Ashley mi allontanó guardandosi intorno.
"M-Michael,potrebbe esserci Ashton..."
Allontanandomi, intrecciai le mie dita alle sue e la portai nella mia auto.
"Che stai facendo?"
Disse cercando di togliere lentamente la sua mano dalla mia.
"Ti accompagno a scuola."
Dissi per poi mettere in moto la macchina.

Il viaggio fu silenzioso, finchè Ashley non ruppe il silenzio.
"Non voglio che ti faccia male.."
Aggrottai la fronte alle sue parole.
"Cosa? Intendi per la corsa?"
Non rispose, abbassó semplicemente il capo.
"Cazzo Ashley. La faró comunque quella corsa."

"Ma--"
La interruppi.
"Ash no. Gareggerò a quella dannatissima corsa.Scendi siamo arrivati.."
Scese dalla macchina e si mise ad aspettare davanti la portiera.
"Non scendi?"
Chiese abbassandosi all'altezza del finestrino.
"Piccola, non possono vederci insieme."
Le dissi prima che lei entrasse in macchina ancora una volta.
"Perchè?"
Mi chiese ingenua.
Poi feci una risatina e lì capì.
"Ah...capisco."
Disse abbassando per la milionesima volta in quella mattina il suo sguardo.
Presi fra le mie dita il suo mento facendo sì che mi guardasse.
Le diedi un bacio e stranamente stavolta ricambiò.
"Vai.. che fai tardi."
Annuì e scese dalla macchina.

Amnesia || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora