27. Johnson

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"Lei dov'è?"
"E' dentro, sta bene"
"Cos'è successo?"
"L'ho trovata svenuta nella vecchia stanza di Ly, ma si è svegliata ora, sta bene"
Super Marcus entrando nella stanza buia alle sue spalle. L'unica cosa che sia ente, sono i singhiozzi provenienti dalla piccola figura rannicchiata sul letto.
Mi distendo dietro di lei, abbracciandola forte, ma lei si volta e sprofonda il viso nel mio petto, soffocando il pianto e le grida di dolore.
"Ci sono io"
Il suo pianto è un colpo al cuore.
"Non è giusto" piange, e si aggrappa a me con forza, disperata.
"Lo so piccola, lo so" le accarezzo i capelli, e non rallento la presa "ci sono io ora, ci sono io"
"Andrai via anche tu" scuote il capo "lo hai già fatto una volta"
Mi fa male il cuore.
Perchè io volevo dirle finalmente, quella mattina del 3 dicembre, la verità su Brad e sulla sua operazione. Sulla mia scomparsa improvvisa di tre anni fa. Ma ora non posso dirglielo, non quando lei soffre così tanto per Rudy.
"Piccola, non vado da nessuna parte" glielo prometto, ma lei scuote ancora il capo, senza credermi  
"Andrai via anche tu. Lo hai già fatto" ripete come un disco rotto "sei andato via tre anni fa, e andrai via anche ora"
"Hol" il mio respiro si spezza, e sento le lacrime bruciarmi gli occhi.
Non me ne vado, piccola. Resto con te questa volta, e tutte le altre. Per sempre.
Il mio posto è solo al tuo fianco, non so vivere in altri luoghi. "Non te lo prometterò, perchè so che non mi crederai" sospiro calmo "te lo dimostrerò giorno per giorno. E te lo dimostrerò restando al tuo fianco. Questa volta resto Hol, lo vedrai"
Lei scoppia a piangere più forte, e si spinge ancora di più vicino a me, fondendosi completamente con il mio corpo.
Sento il suo dolore, vorrei prendermelo tutto.
Dallo a me, Hol. Dammi tutto il tuo dolore. 
Si addormenta fra le mie braccia, lo capisco quando sento il suo respiro calmarsi, il pianto cessare, e la sua presa diminuire. La osservo dormire, le accarezzo il viso dolce e i capelli, che le sposto dietro l'orecchio.
E' così bella che è disarmante.
Ma non è per questo che mi sono innamorato di lei.
Mi sono innamorato di Olivia Parker perchè è coraggiosa, imprevedibile, testarda, ma soprattutto, è così forte da fare invidia al mondo. 
E io quella forza gliel'ho sempre invidiata. 
Perchè è l'unica a poterla indossare, non l'ho mai vista addosso a nessuno. 
Quando Marcus entra in camera, circa un'oretta dopo, lo seguo fuori, restando comunque accanto alla porta aperta, per assicurarmi che dorma tranquilla.
Sospira, e infila le mani nelle tasche del camice bianco, e mi limito a intimargli un cenno on il capo, sapendo che ha qualcosa da dirmi.
"Non trattenerti, damerino"
"Che intenzioni hai?"
"Non ti devo nessuna spiegazione"
"Non farlo, Dylan"
"Fare cosa?"
"Non illuderla. Se hai intenzione di andare via di nuovo, e lasciarla da sola, lasciala stare. Non illuderla. Non se lo merita"
"io non vado da nessuna parte"
"Si, l'ho già sentita questa" la sua voce ironica mi da i neri
"Pensa quello che vuoi, damerino. Non mi importa"
"Vedo che sei sempre il solito stronzo. Dopo tanti anni, sei l'unico ad essere rimasto quel liceale viziato che vuole il mondo ai suoi piedi"
Ti sbagli, quella persona è morta quando lei è entrata nella mia vita, e mi ha mostrato il vero me.
Il suo cellulare vibra, e leggo il nome di Jamiee. 
"Quindi sei tornato nella famiglia Parker" noto curioso 
"Si, io e Jamiee siamo tornati insieme, e presto andremo a vivere insieme, tutti e tre" annuisce con un sorriso felice 
"Tre?" mi acciglio, poi collego e sgrano appena gli occhi "è incinta? Complimenti, cazzo" mi congratulo sinceramente, perchè non ne avevo davvero idea. 
"Dottor Williams" un'infermiera sulla cinquantina, ci raggiunge con voce strillante e acuta, e subito la guardo male ammonendola, per poi assicurarmi che non abbia svegliato Holly 
"Patricia" 
"Il paziente della stanza 201 è pronto per l'operazione. Attendiamo solo lei" afferma ancora, con voce leggermente più bassa
"Arrivo" Marcus mi saluta con un cenno del capo, prima di andare via. 

    

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