35. Johnson

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12 giorni.
Olivia Parker è in coma da 12 giorni, e il mondo sembra star perdendo la sua vitalità, i suoi colori, il suo senso.
I cibi sono sempre più insapore, il cuore è più pesante, i polmoni sembrano non riuscire più a riempiersi d'aria, sono affaticati.
Il tempo in questo ospedale scorre molto lentamente, ci sono poche cose da fare se sei un visitatore, per i medici invece è tutt'altra storia.
John è sempre in sala operatoria, a quanto pare preferisce tenersi occupato piuttosto che affrontare la sua sofferenza.  Hannah passa molto tempo qui, a leggere sul divano e concedendosi qualche pianto di tanto in tanto, sulla spalla di Jamiee o di Jason, ormai grande e capace di gestire il dolore. C'è una gran tensione quando si ritrovano tutti qui, i signori Parker non si parlano, se non per aggiornarsi sulle condizioni della figlia, ormai hanno smesso anche di litigare.
Hannah è furiosa, l'ho sentita parlare con mio padre, e Jamiee mi ha confidato che teme in una decisione drastica, come un divorzio. A quanto pare non ha preso molto bene Ilf atto che John non le abbia raccontato della ricaduta e dell'operazione rischiosa di Olivia, anche se era stata proprio lei a supplicarlo. Jamiee invece ha capito le ragioni di Marcus, ma forse. solo più sensibile perchè ora ha un pancione enorme e gli ormoni della gravidanza si fanno sentire.
Jason ha proposto più volte di far venire Ly, dice che è grande abbastanza per capire, che dobbiamo spiegargli la situazione, e che ormai gestirlo era impossibile. Poi però Hannah ha guardato me, e mi ha sorriso con gli occhi stanchi, dicendo che Olivia avrebbe voluto che la decisione la prendessi io, e non loro.
Ho sentito un dolore al petto, poi ho spiegato a Jason che è meglio aspettare ancora un po'. Voglio proteggere Ly come ho sempre fatto con Holly, e non voglio che soffra. 

"Piove da far schifo" sbuffa Cody entrando in camera, sistemandosi la felpa mezza bagnata
"Non lamentarti sempre" alza gli occhi al cielo Lucas, sfilandosi il giubbotto
"Non vi sopporto più" Madison li supera, andando poi a lasciare il solito bacio sulla fronte di Holly.
"Non urlate" mi lamento con un gran mal di testa.
Ho bisogno di dormire, e non mi bastano quelle poche ore su questa sedia scomoda, ma una lunga nottata di sonno.
Lucas si occupa di cambiare i fiori nel vaso accanto al letto, questa volta ha portato un bel mazzo di tulipani bianchi, Madison si sistema sul letto accanto alla sua migliore amica, accarezzandole i capelli morbidi, mentre Cody prende posto al mio fianco.
"Stronza, che ci vuole ad aprire gli occhi" Madison mormora mordendosi il labbro truccato
"Novità dai dottori?" domanda poi mio fratello, e io scuoto il capo poggiando la testa sulla spalla di Cody, capovolgendo la sedia, dandogli così le spalle per stare più comodo.
"Non sanno dove mettere le mani, hanno fatto numerosi accertamenti ma non trovano nulla di anomalo, per fortuna. Marcus mi ha detto che nessuno sa dove sbattere la testa su questa storia, il cancro è stato rimosso tutto, eppure non si sveglia" spiego brevemente, stanco di sentire o ripetere ancora questa storia.
"Mi ha chiamato Jason questa mattina. Dylan, non sappiamo più come controllare Ly, piange spesso perchè vuole vedere sua madre. Secondo me ha il diritto di sapere, è suo figlio" tenta Madison
"Cosa dovrei fare?" mi passo nervosamente una mano sul viso
"Forse dovrebbe vederla" concorda il mio migliore amico
"È solo bambino"
"Ma è il suo, di bambino" aggiunge la ragazza, guardandomi seriamente  
Sospiro, cercando di pensare alla soluzione migliore, cosa devo fare? 
Lei saprebbe cosa fare, lei sa sempre cosa fare. 
Mi sento perso senza di lei. 
Dopo qualche ora Madison e Cody fanno un giro per andare a prendere qualcosa da bere e mangiare al bar all'angolo, Lucas invece ha cacciato dal suo stupido zaino con le astronavi un libro enorme, che mi ha fatto girare la testa solo a guardarlo, decidendo di approfittarne per studiare un po'.
"Un acceleratore di particelle è una macchina il cui scopo è quello di produrre fasci di ioni o particelle subatomiche, tra le quali elettroni, positroni, protoni, e..." Lucas si imbambola a fissare il soffitto con la bocca aperta e gli occhi stretti in due fessure
"Antiprotoni, con elevata energia cinetica, Lucas. Cazzo, negli ultimi dieci minuti hai ripetuto la stessa frase almeno 100 volte" mormoro esasperato, pregando che la smetta.
Non lo sopporto più.
"Non è colpa mia, non riesco a concentrarmi" si lamenta
"Allora tornatene a casa, oppure chiama Jimmy per farti una scopata, così forse dopo ti rilassi" propongo scorbutico
"Come siamo acidi" non è stato Lucas a parlare. 
Mi volto e vedo Marcus accanto alla porta aperta, stretto nel suo camice bianco, con un lieve sorriso amaro sul viso.
"Ciao Marck" sorride mio fratello, tornando poi con il naso sul suo libro
"Dylan, possiamo parlare un secondo?" mi fa cenno, e io annuisco.
Lancio uno sguardo ad Holly che dorme tranquillamente, per poi seguire il medico fuori dalla stanza. Noto John parlare con un gruppo di dottori e infermieri poco distanti, sembra distrutto. Marcus si ferma nel corridoio, accanto alla finestra, indicandomi poi fuori. Confuso seguo la traiettoria, sentendo poi la rabbia in tutto il corpo. 
Osservo la figura tatuata fuori le scale dell'ingresso principale, che fuma nervoso una sigaretta, al riparo dalla pioggia insistente, che spero lo schiacci. 
"Che cazzo ci fa lui qui"
"Ho notato che è da un paio di giorni che viene, si siede lì e va via dopo qualche ora"
"Se solo si azzarda ad avvicinarsi a lei io..."
"Lucas mi ha raccontato di quello che ha fatto e neanche io lo voglio vicino ad Hol, ma devi stare calmo e devi ragionare senza ucciderlo appena lo vedi, ok?" impone, e io mi acciglio, facendogli capire che non ascolterò nessuna delle sue raccomandazioni
"Me ne sbatto che siamo in un'ospedale, se lo vedo vicino a lei lo mando al pronto soccorso in 4 secondi. Mi bastano solo 4 secondi per ucciderlo" minaccio, e lui sa che ne sarei fortemente capace. 
Torno in camera trovando Cody e Madison che sfilano i cappotti bagnati. 
"Abbiamo preso del caffè doppio, delle ciambelle, e qualche fetta di torta salata" Madison sistema le buste sul tavolo accanto al divano "Maledetta pioggia, non capisco come faccia a piacere a Hol, non-" la sua voce si ferma quando nella stanza riecheggia un rumore agghiacciante. 
Quello che ho pregato a lungo di non sentire mai. 
Il suono costante del monitor collegata accanto al letto di Holly, diventa un suono assordante, e la linea smette di oscillare, diventando una retta senza emozioni. Piatta, soffocata, come la mia anima in questo momento. 
"No, no, no" grido fuori di me, correndo verso il letto della mia ragazza, che sembra non respirare più "Non respira, non respira, il suo cuore si è fermato" grido nel panico più totale, mentre Madison correva trafelata la mio fianco.
"Lucas, presto chiama un medico" la voce di Cody è Cosi forte che di sicuro lo avranno sentito anche fuori.
Il libro di mio fratello ade sul pavimento, mentre lui corre a perdifiato nel corridoio del piano, gridando aiuto.  
In un attimo John, Marcus e Travis sono nella camera, iniziando subito la rianimazione.
Il dottor Parker mi spintona via e inizia a spingere le mani sul petto di Holly, Marcus e Travis elencano delle sequenze e dei numeri uno dietro l'altro, mentre preparano il defibrillatore.
IndietreggiO di qualche passo e sbatto contro Cody, che mi regge da dietro, impedendomi di vacillare o cadere. 
I secondi, o forse minuti, passano così lentamente, e sembra tutto inutile. 

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