29. Parker

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Strofino la mano sul viso assonnato e mi alzo controvoglia, richiamata dallo schiamazzo proveniente dal soggiorno. Giuro che se mi svegliano Ly li uccido tutti. Quel bambino è parecchio suscettibile al mattino.
"Che succede?" Madison esce dalla sua camera seguita da un Andrew in boxer con ancora gli occhi chiusi e stanchi
"Credo si siamo svegliati i due promessi sposi" fa cenno Dylan alle mie spalle, mentre si infila una felpa al volo, consapevole che potrebbe finire in tragedia questa mattinata.
Sospiro e mi stringo nella felpa calda, alzo il cappuccio e seguo le ragazze al piano di sotto, trovando già Blaire accanto alla porta che osserva Mose e Daisy litigare al centro del soggiorno.
"Hanno già iniziato?" Domanda Mad annoiata, e B scrolla le spalle per poi sbadigliare, seguita a ruota da Margaret e Lincoln.
"Non puoi andare via" il viso di Daisy è ricoperto di lacrime, vedo le sue mani tremare e vorrei poterla aiutare, ma questa cosa riguarda solo loro, nessuno i noi può o deve intromettersi.
"Cosa dovrei fare?" Mose si passa una mano nervoso fra i capelli spettinati, poi sospira indicandola esausto "stamattina ti ho chiesto se eri disposta a continuare questa relazione nonostante quello che è successo ieri, ma tu non mi hai risposto Daisy. E' chiaro che non sai cosa vuoi, oppure sai fin troppo bene che non è me che vuoi al tuo fianco" Mose si muove nel salotto e affetto il manico della sua valigia già pronta accanto al divano, la bionda scuote il capo e poggia la mano sulla sua.  
"Non puoi lasciarmi così" supplica Daisy "io ti amo Mose ma..."
"Ma non vuoi sposarmi o continuare la relazione con me" lui sorride malinconico, con le lacrime agli occhi, tuttavia le scaccia via.
Dylan e Cody ci raggiungono in tempo pronti a seguire Mose, deciso più che mai ad andare via.
"Dove andate?" Domanda Mar curiosa mentre Cody le lascia un bacio fugace sulle labbra
"Mose ci ha chiesto di accompagnarlo all'aeroporto"
Raggiungono l'auto del riccio fuori, caricando la valigia di Mose mentre lui recupera la giacca, sotto gli occhi distrutti di Daisy.
"Ti prego Mose, parliamone"
"È finita" le sue parole sono fredde, il suo tono è fermo, e questo basta per ferire Daisy, che osserva il suo ragazzo andare via, accasciandosi sul pavimento in lacrime, mentre suo fratello si fionda ad abbracciarla.
"Andrew, non voglio che vada via ma.... non so che fare" Daisy singhiozza fra le braccia possenti di Andrew, e lui la stringe forte accarezzandole i capelli, mentre una furiosa Madison fa per raggiungere Mose e dirgliene quattro.
"Hey, damerino" la conosco, peggiorerebbe solo la situazione e ora è troppo arrabbiata per parlare in modo calmo
"Mad, ci penso io" la blocco, raggiungendo poi fuori il ragazzo, già pronto per andare via definitivamente.
"Mose" esco fuori e sento subito l'aria fredda invadermi i polmoni, mi stringo nella felpa e lo raggiungo decisa "Mose, non voglio immischiarmi, ma sei sicuro di ciò che fai?"
"Hol" mi sorride leggermente "io la amo, e si, forse ho corso troppo, ma questa mattina quando l'ho guardata per chiederle se mi amasse lei non mi ha risposto e ho visto nel suo sguardo incertezza. Non voglio stare con una persona che dopo più di tre anni di relazione esita a dire che mi ama"
"Voglio solo che tu sia sicuro di questa tua scelta. Perché dopo sarà difficile tornare indietro, potresti perderla sul serio" lo metto in guardia
"E' un rischio che devo correre, non annullerò me stesso per nessuno, neanche per l'amore della mia vita" ammiro la sua fermezza, magari l'avessi avuta anche io quando Dylan mi ha abbandonata.
"Stai attento allora, mandami un messaggio quando arrivi, e fa buon viaggio" lo abbraccio e lui mi stringe forte, mentre una lacrima sfugge al suo controllo. 
Quando torno dentro, in soggiorno non c'è più nessuno, sono tutti di sopra con Daisy evidentemente, convincendola che ora ha solo bisogno di riposare. Faccio una doccia calda mentre aspetto il ritorno dei ragazzi, infilo dei pantaloni comodi e una felpa larga, con sotto un maglione rosso, fa davvero molto freddo qui.
"Buongiorno amore" Lucas entra in cucina stretto nel suo pigiama a quadri beige e marrone e io sorriso perchè è proprio dal vecchio Lucas questo stile.
"Già sveglio? Sono solo le 9" gli lascio un bacio sulla guancia mentre mi verso della cioccolata calda nella tazza natalizia
"Lo sai, sono un tipo mattiniero"
"Lucas, riesci ad essere pronto in mezz'ora?" domando, e lui annuisce curioso, domandandosi sicuramente cosa volessi fare. 
Mentre lui si prepara, controllo Ly che dorme ancora, e Yole si offre di controllarlo e di preparargli la colazione mentre io esco con il mio migliore amico. 
Lucas mi prende per mano e posso giurare che per chi non ci conosce sembriamo due perfetti fidanzati. Facciamo un giro per il piccolo paese infondo alla valle, c'è neve ovunque ma il piccolo mercato in centro è aperto, alcuni abitanti sono già usciti a fare compre.
"Cosa c'è?"
"Nulla, è solo che avevo voglia di uscire"
"È da molto che non uscivamo da soli io e te"
"Quando torni all'università?" domando curiosa, camminando al suo fianco
"Per fortuna ho terminato gli esami, le lezioni iniziano la seconda settimana di gennaio"
"Che bello poter passare del tempo con te"
"Mi sei mancata tantissimo Hol, per colpa di tutti quegli esami non ci vediamo poi così spesso" 
"Quando finirai, torni dritto a New York, e non ti lascio più andare" lo minaccio, e lui scoppia a ridere lasciandomi un bacio sulla fronte, poi mi tira verso un negozio d'abbigliamento maschile, pronto per fare un regalo a Jim. 
Decidiamo di tornare verso ora di pranzo, Dylan e Cody sono tornati e sono tutti sul viale principale a giocare con la neve con Ly.
"Si sentono le vostre risate dalla città" scherzò, attirando la loro attenzione
"Eccovi" Ly corre subito verso di noi facendo una smorfia, infastidito dalla grossa sciarpa messa male intorno al collo
"Chi te l'ha messa così?" mi acciglio sistemandogliela, e lui scrolla le spalle indicando Cody, che gioca poco più distante con Blaire
"Che ne dici di fare un pupazzo di neve?" propone Lincoln su di giri, più esaltato del piccolo.
Ly corre insieme a Lucas dagli altri, iniziando subito ad armeggiare con la neve. 
Sento uno sguardo scrutarmi attentamente, e capisco chi è ancor prima di incontrare gli occhi di Dylan. Accenna un debole sorriso, mi fa l'occhiolino per poi afferrare Ly al volo, che correndo senza guardare rischiava di scivolare sulla neve. 
Giochiamo un po' con la neve, poi facciamo due grossi pupazzi all'ingresso, terminando di addobbare la porta con una ghirlanda fatta da Yole. 
Mi rilasso quando sento la risata di Ly riempire l'aria, vederlo così felice fa bene al cuore.
"Però, è alto come te" Dylan mi affianca divertito, indicando con un cenno el mento il pupazzo di neve
"Ma sentitelo, tutto che si vanta con il suo metro e ottanta" alzo gli occhi al cielo trattenendo una risata
"In realtà sono alto un metro e ottantasette" mi fa il verso, e io lo colpisco sul braccio facendolo ridere
"Io quanto sono alto?" Chiese Ly curioso
"Tre mele" lo prende in giro Cody e Ly lo guarda male tirandosi poi i capelli indietro
"Ly, vieni qui"
Afferro l'elastico dal mio polso e gli lego i capelli neri che tanto amo
"Dovresti tagliarli" consiglia Eric
"Se tu sei pelato non significa che debba esserlo anche io" risponde Ly facendoci scoppiare a ridere tutti
"Io non sono pelato" sbuffa poi Eric toccandosi la testa rasata
"Comunque a me piacciono i capelli lunghi" sorrido raccogliendo le ultime ciocche dalla sua testolina
"Se piacciono alla mia mamma allora sono perfetti" annuisce Ly, tornando poi a correre con Lincoln e gli altri della squadra.
Verso le 3 rientriamo per pranzare, e nel pomeriggio abbiamo fatto un giro e giocato in soggiorno ad un vecchio gioco da tavolo trovato in giro. 
Ora sono in camera, mentre pettino i capelli osservando poi Dylan tornare in camera.
"Dopo tutto il casino di ieri non sono più riuscito a darti il mio regalo"
"Quale regalo?" si siede al mio fianco. io lo guardo curiosa, cercando di reprimere un sorriso divertito
"È sotto all'albero, se corri forse lo trovi ancora lì" sorride poggiando poi le sue labbra sulle mie.
Mi lascia un fugace bacio, poi mi alzo divertita correndo al piano di sotto. Entro in salotto e Madison, Sophia, Cody, Margaret e Lucas sussultano per lo spavento nel vedermi correre improvvisamente.
"Che cazzo è successo?" Salta Cody facendo cadere le carte da gioco
"Non distrarti" lo rimprovera Ly.
Vedo sotto l'albero un ultimo regalo e mi siedo sul pavimento incrociando le gambe per poi prenderlo e iniziare a sfilare la carta verde e bianca. Dylan sorride seguendomi, si appoggia allo stipite della porta con braccia incrociate e mi fissa divertito, sapendo già che questo regalo mi piacerà da matti.
Sono dei biglietti, li leggo velocemente e resto senza parole. Rileggo più volte per assicurarmi che fosse vero, poi mi libero in un sorriso enorme e guardo Dylan incredula.
"O mio Dio" trillo euforica, corro da lui e mi getto fra le sue braccia incredula, lasciandogli dei baci sul viso "Grazie grazie grazie"
"Qualcuno mi spiega che biglietti sono?" Domanda accigliata Madison
"Spero per lei biglietti della lotteria" ridacchia Lucas scrollando le spalle e con la bocca piena di caramelle
"Boston contro Knicks, l'ultima partita della stagione" grido entusiasta.
Sono mesi che cercavo i biglietti ma era impossibile trovarli, erano terminati dopo solo un'ora dalla loro uscita e io non avevo fatto in tempo. 
"Era meglio un buono da Prada" alza gli occhi al cielo Mad, tornando poi alla sua rivista.'

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