Epilogo.

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La casa regnava nel più totale silenzio. L'unica cosa che si riusciva a sentire era il rumore della pioggia proveniente da fuori.
Mi chiusi la porta del bagno alle spalle, mi affacciai sulla camera di Ly per assicurarmi che stesse ancora dormendo, e quando ne fui certa attraversai il corridoio, scesi la rampa di scale e andai a sedermi sul divano. Appoggiai la testa sulla spalliera e osservai l'atrio della casa nel più totale ordine.

"Smettila di pensarci" Lucas mi raggiunse venendosi poi a sedere al mio fianco
"Non ci riesco" ammisi amareggiata
Mi sorrise lievemente, si avvicinò a me poggiando poi una mano sulla mia guancia e accarezzandomi la pelle con il pollice
"È tutto finito" mi ricordò
"Non va bene Lucas, per niente." Sbuffai frustrata "Sono passate quanto? Due settimane? Ho ancora gli incubi e non riesco a smettere di pensare a quel giorno, a Dylan e a..." sentii le lacrime minacciare di scendere così feci una pausa tirando un respiro profondo
"Va tutto bene Hol, sfogati pure" mi attirò a se stringendomi in un caloroso abbraccio


2 settimane prima


Quando sentii il rumore dello sparo persi un battito. Brad aveva ripreso i sensi, aveva afferrato la pistola e trovato il coraggio di sparare.
Seguii con gli occhi il corpo di Dylan accasciarsi a terra e smisi di respirare. Il pavimento diventò rosso e io a quella vista sentii la testa girare. Non era possibile, tutto questo doveva essere solo un brutto sogno
"No, no, no" mi alzai e corsi verso Dylan

Premeva con la mano sinistra sulla spalla destra ricoperta di sangue. Il pavimento divenne rosso e anche le mie mani che poggiai sulla ferita per aiutarlo a fermare l'emorragia.
"Qualcuno ci aiuti. C'è bisogno di un medico" gridò Michael correndo verso di noi seguito da mio padre
Lo fecero mettere seduto con la schiena contro il muro.

Osservai il mio ragazzo e sentii le lacrime scendere copiose sul mio volto. Dylan mi guardò e mi sorrise e poggiò una mano sulla mia guancia, feci per parlare ma le parole mi morirono in gola.
"Va tutto bene" esclamò a fatica
"No" scossi la testa lasciandomi andare ad un pianto disperato "non va bene" dissi stringendo forte la sua mano nella mia

"Fate passare" due uomini si avvicinarono, erano dell'ospedale, finalmente era arrivata anche l'ambulanza. Voltai lo sguardo verso l'uscita e vidi i poliziotti portare via Josh e Brad che avevano le mani ammanettate dietro la schiena.
Mio padre, che era al mio fianco, si sfilò la felpa nera e me la fece indossare.
Quando vidi Michael alzarsi feci lo stesso e salii sull'ambulanza con Dylan. Gli strinsi la mano per tutto il tempo, non gliela lasciai nemmeno quando arrivammo all'ospedale, corsi lungo il corridoio fin quando, arrivati davanti la sala operatoria lo portarono via e io fui costretta a restare fuori.

"O mio dio" mi lasciai cadere a terra e mi coprii il viso con le mani non accennando a smettere di piangere.
"Hol" mia madre mi affiancò e mi abbracciò forte
Sprofondai la testa nel suo petto e mi lasciai cullare dolcemente.
"Mamma" piansi forte "È tutta colpa mia" riuscii a dire
"Non è vero piccola mia, lo sai bene e fidati, lo sa anche Dylan" mi sorrise accarezzandomi poi i capelli "Vedrai che starà bene, c'è tuo padre dentro con lui" mi rassicurò e io annuii più volte per poi abbracciarla forte

Un'ora dopo mio padre uscì sfilandosi la mascherina. Gli corsi incontro e aspettai impaziente che parlasse.
Dylan stava bene, era stato colpito al braccio e aveva perso molto sangue, ma non era nulla di grave ringraziando il cielo.
"Io devo vederlo" esclamai ma mio padre mi bloccò
"Prima ti lasci disinfettare le ferite, e poi ora c'è Michael con lui"

Fui obbligata a seguirlo, entrammo nel suo studio e mi fece sistemare sul lettino mentre lui iniziò a fare il suo dovere
"Hai bisogno di punti" sussurrò lui facendomi sbuffare
"Basta che sia una cosa veloce" dissi e lui scosse la testa sorridendo
"Non pensi alla paura che hai fatto prendere al tuo vecchio?" borbottò fingendosi offeso "Mi è preso un colpo quando Cody ha chiamato dicendo che Brad..." sussurrò lasciando la frase in sospeso
"Mi sembra ancora impossibile. Lui mi è sempre stato così vicino quando stavo male, non capisco cosa gli sia successo" sussurrai amareggiata
"Credo che tutto l'odio che si portava dentro in questi anni l'abbia fatto impazzire" affermò e io lo guardai sistemare la fasciatura sulla testa
"Papà..." lui mugolò qualcosa per poi guardarmi "Ti voglio bene" accennai un sorriso
"La mia piccola bambina" mi abbracciò forte e io sorrisi ricambiando la stretta

In This LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora