"Ma perchè?" mi impunto, sbattendo i piedi sul pavimento
"Te l'ho già detto, non puoi lasciare l'ospedale, è troppo presto. Abbiamo bisogno di altre analisi e di accertamenti, devi fare una tac, una scintigrafia e altre visite di controllo prima di andare" scrolla le spalle con nonchalance
"Ma Marcus, se non esco da questo posto vado fuori di testa" gesticolo freneticamente
"La mia risposta non cambia: non puoi uscire" scuote il capo prima di uscire dal proprio studio
"Maledizione" impreco frustrata dando un calcio alla scrivania, ma come ricompensa mi faccio solo male al piede, quindi mi ritrovo a gridare il doppio per il dolore.
Afferro il cellulare dalla tasca e compongo il numero di mio padre per poi avviare la chiamata. Non risponde ancora, così ci riprovo.
Nulla, ma decido di provarci ancora una volta.
"Pronto" sento un sussurro dall'altro capo del telefono
"Papà" sorrido
"O-Olivia... cosa c'è?" la sua voce è strana, ma dov'è?
"Nulla, non ti vedo da molto e mi manchi, quando inizi il turno? Potremmo vederci" propongo grattandomi dietro la testa irrequieta
"Ho richiesto una settimana di riposo" mi informa, quindi non lo vedrò?
"Papà, che succede?" domando confusa, non me la bevo più la storia che è stanco "Perchè mi eviti? E non dirmi che non è vero, è da quando mi sono svegliata che sei sparito"
"Sono solo molto impegnato. Scusa tesoro, passo appena posso"
Staccata la chiamata decido di tornarmene in camera da Dylan. Forse lui sa qualcosa su mio padre, anzi no, sono sicura che sa qualcosa, deve per forza.
Cammino lungo il corridoio della mia stanza ed entro annoiata, ma i miei occhi saettano subito sulle due sagome accanto alla finestra.
"Mamma"
"Ly" mi piego sulle ginocchia e il più piccolo corre fra le mie braccia, stringendosi a me così forte da farmi mancare il respiro, ma mi piace.
Finalmente.
Mi è mancato così tanto.
Riaverlo tra le mie braccia è stupendo.
Afferro il suo viso fra le mani lasciandogli subito dei baci sulle guance rosse, facendolo ridacchiare.
"Mi sei mancata tantissimo"
"Anche tu piccolo, non immagini quanto" faccio scontrare i nostri nasi per poi sorridergli
"Sono geloso" sbotta Jay-Jay, facendoci ridere entrambi
"Ciao fratellino" abbraccio Jason che sorride fra i miei capelli, e ricordo quando un tempo ero io quella più alta.
"Come stai sorellona?"
"Alla grande, tra pochi giorni mi dimettono spero, poi io e Ly ce ne torniamo a casa nostra" sorrido verso il più piccolo pizzicandogli il naso "ma cosa ci fate qui?"
"Li ho chiamati io" mi volto verso la porta, trovando il mio bellissimo fidanzato appoggiato con le braccia incrociate e con un sorriso sul viso.
E' il regalo più bello che potesse farmi.
Mimo un 'grazie', e lui mi fa l'occhiolino per poi fare segno a Jason di seguirlo fuori.
Ly si getta addosso a me sul letto, e io inizio a fargli il solletico facendolo ridere di gusto.
"Voglio sapere tutto, cosa hai fatto in questi giorni"
"Oh sapessi mamma, lo zio e io abbiamo finito tutto Zelda" sorride euforico, e io strabuzzo gli occhi
"Avete passato tutto il tempo a giocare al nintendo?"
"No, siamo andati al cinema, mi ha comprato un nuovo pigiama con sopra un triceratopo verde e marrone. Ho iniziato la scuola e appena torno a casa sto facendo tutti i compiti, così la sera sono libero di giocare." ascolto il più piccolo parlare ascoltandolo attentamente, mentre le mie mani vagano fra i suoi capelli neri mossi.
Ly passa il pomeriggio con me, poi all'arrivo di Travis è dovuto tornare a casa con Jason, ma ci siamo promessi di vederci appena uscirò da qui.
Travis mi ha visitato ancora una volta, è estenuante, io mi sento bene e vorrei solo correre via da qui, ma capisco che lo fanno per me, quindi cerco di resistere.
Quando torno in camera, è ormai sera, e io spero di guardare un film con Dylan dopo tante ore di visite mediche, peccato che lui non è qui.
Fisso la camera vuota e sorrido malinconica, era da tanto che non mi ritrovavo da sola, lui è sempre rimasto con me in questi giorni, e ora mi sento... sola.
Mi siedo sul letto e compongo il numero di Dylan, avviando poi la chiamata.
"Dylan, dove diavolo ti sei cacciato? Mi annoio" sospiro guardando fuori dalla finestra i grossi nuvoloni grigi che ricoprono il cielo notturno
"Hey piccola" non capisco dove sia, sento delle voci sotto ma non ne riconosco nessuna
"Dove sei?"
"Con i ragazzi. Torno tardi, quindi non aspettarmi, quando ti sveglierai sarò al tuo fianco, promesso" non ho neanche il tempo di ribattere, che la chiamata di chiude improvvisamente.
Ha messo giù così?
Beh, vorrà dire che vedrò il film da sola.
Un tempo, sarei andata a fare compagnia a Rudy, e mi ritrovo a sorridere ai vecchi ricordi, mentre una calda lacrima solitaria mi percorre il viso.

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In This Life
RomanceLa cosa più brutta è guardare con occhi diversi qualcuno. Che prima era speciale e poi diventa come tutti gli altri •Sequel di : "In Another Life"• ***** { il libro è stato completamente scritto da me, ma potresti imbatterti in alcune frasi o citazi...