III

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"Il piano"

Bea e io ci stavamo baciando.

Eravamo entrambi sdraiati a letto, abbracciati, intrecciati.

Avevo una mano sul suo culo solo e lei una fra i miei capelli, come mi piaceva tanto.

Era sopra di me, mi sembrava di sognare.

Quanto mi era mancata... finalmente era di nuovo con me.

Il suono della sveglia mi fece scattare all'impiedi.

Infatti stavo sognando... era troppo bello per essere vero.

Presi il cellulare e mi resi conto che in realtà il motivo del mio risveglio era stato una telefonata, precisamente dal mio migliore amico.

"Brian cosa c'è?"

"Ti ho svegliato amico?"

"No... è solo mattina presto, sai com'è..."

"Bene. Volevo chiederti com'era andata ieri pomeriggio, non mi hai più detto nulla"

Giusto, mi ero dimenticato di avvisarlo così preso da altre cose...

"Fa cagare, non ci andrò mai più"

"Perché dici così?"

"Perché sono degli stronzi... hanno pensato che Bea... mi tradisse"

"Che stronzata! Andiamo, conosci Bea"

"Appunto! È quello che gli ho detto... prima di uscire sbattendo la porta"

"Lasciali perdere, starai bene"

"Perché invece sto ancora così male?"

"..."

"Stanotte l'ho anche sognata..."

"Cavolo, è più grave del previsto"

"Aiutami... fallo smettere"

"Non so che dirti fratello. Per qualsiasi cosa ci sono, però"

"Grazie mille, non so come farei senza di te"

"Ci vediamo, a tra poco!" riagganció.

Mi vestii come sempre e, come di consueto, aspettai il pullman che mi portasse a scuola.

Al suono della campanella io e Brian ci dirigemmo nell'aula di aritmetica, una delle lezioni che avevamo in comune.

Prendemmo posto e la lezione iniziò.

"Pss" richiamai l'attenzione del mio amico con scarsi risultati.

"Pss... Brian... pss"

"Cosa c'è?" rispose lui

"Ho bisogno di un piano"

"Per far cosa?"

"Per riconquistare Bea!"

"Poco ripetitivo, eh?"

"E dai, ci stai?"

Alzó gli occhi al cielo. "E va bene. Che hai in mente di fare?"

"Ehm... in realtà volevo chiedere a te se avessi qualche idea..."

"Erikson, capisco che lei sia già un genio in aritmetica, ma le chiedo almeno di non disturbare il suo compagno Peterwick, o la sua media rimarrà sempre una D" mi redarguí la professoressa.

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