IV

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"Bea e la pugnalata alle spalle"

Era circa una settimana che avevo riconsegnato il libro preso in prestito dalla biblioteca della scuola.

Se la mia teoria si fosse rivelata giusta, ricontrollando avrei ritrovato la sigla M. S. tra i lettori.

Ma l'avvenimento più importante di quel giorno non era questo, no.

Avrei finalmente attuato il mio piano per riconquistare Bea, la mia amata Bea.

Dopo le lezioni andai subito in biblioteca per controllare velocemente il libro.

Avevo ragione: M. S. lo aveva letto.

Non sapevo perché questa sigla mi ossessionasse così tanto, insomma, non conoscevo neanche suddetta ragazza, ma non nascondo che provai un briciolo di soddisfazione e curiosità a capire che avevo trovato qualcuno che avesse i miei stessi gusti in quanto a libri.

Carico di questo, feci un salto a casa per prendere i regali che avevo fatto alla mia (ancora per poco)-ex-ragazza.

Entrai in camera e feci un veloce check.

I girasoli? C'erano.

I cioccolatini? C'erano.

Il peluche? C'era.

Tutto pronto.

Uscii di casa gioioso e a passo sicuro mi incamminai verso la dimora di Bea.

Iniziai a fantasticare su tutte le sue possibili reazioni.

Finalmente la mia sofferenza sarebbe finita.

Finalmente saremmo tornati insieme.

Finalmente avrei avuto conferma del fatto che mi amava ancora, nonostante tutto.

Arrivato al suo porticato, suonai il campanello.

Aprì sua madre.

"Salve signora Linn, cerco Bea, è in casa?"

"Oh, ciao Milo. No, Bea non c'è, è uscita. Tornerà fra poco"

"Ah, va bene"

"Vuoi accomodarti?"

"No, no, aspetto qui" risposi con tono educato.

Rincasata sua madre, mi sedetti sugli scalini al lato di casa sua, all'ombra.

Pensai che era il posto adatto, era difficile vedermi lì, così quando sarebbe arrivata le avrei fatto una sorpresa.

Dopo meno di un quarto d'ora sentii la sua voce avvicinarsi al porticato.

Decisi di saltare fuori.

"SORPRE-"

La scena che mi ritrovai davanti fu agghiacciante.

Beatrix aveva già tra le mani un mazzo di girasoli e dei cioccolatini al gusto fondente, ma cosa peggiore, il mio migliore amico Brian era al suo fianco.

Rimanemmo tutti e tre congelati, poi mi feci prendere dalla rabbia.

"...TU!"

"A-amico! Posso spiegarti!" rispose Brian portando le mani avanti.

"FORZA ALLORA, SPIEGATI, PERCHÉ SENNÒ IL MIO PUGNO POTREBBE FARLO MOLTO BENE AL POSTO TUO"

Okay, non mi era mai capitato di fare una rissa vera e propria e non ero molto a favore della violenza (anzi, diciamo proprio per niente), ma Bea era per me come qualcosa di intoccabile, e vedermi tradito dal mio migliore amico e confidente da anni faceva davvero davvero male.

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