"A tu per tu"
Dovevo parlarle.
Così mi ripetevo.
Dovevo mettere da parte l'ansia e l'orgoglio e parlarle.
Dovevo farlo per me, per lei, per il nostro rapporto.
Non mi ero preparato nessun discorso ad essere sincero. Avrei improvvisato.
Sappiamo tutti che quando si pianifica una cosa, questa non va mai per il verso giusto, e proprio per questo motivo decisi di farmi guidare dall'istinto.
Le avrei parlato a cuore aperto.
Ma quando?
Dopo la lezione di francese, sì.
E dove?
Beh, nell'unico posto in cui quel rincoglionito del suo ragazzo non l'avrebbe raggiunta: la biblioteca.
Quello beh, era il mio territorio.
Entrai in classe e provai a sedermi il più vicino possibile a lei, ma la maggior parte dei posti erano già stati occupati, quindi mi accontentai di quello a due file di distanza.
Così avevo una bella visuale del suo profilo, almeno quando il tipo vicino a me si spiaccicava contro lo schienale della sua sedia.
Studiai attentamente i suoi tratti somatici, la curva del naso e la morbidezza delle sue labbra per imprimere questi dettagli nella mia mente.
Dovevo parlarle, il prima possibile.
La lezione iniziò con la stessa velocità con la quale finì.
A metà lezione entrò Vincent, ovviamente in netto ritardo.
E così anche lui aveva scelto il francese.
Il tempo sembrò volare, e negli ultimi minuti il professore ci annunciò una gita che si sarebbe svolta la settimana successiva.
"Per studiare una lingua, occorre capirne la cultura, la sua vera essenza. È per questo motivo che ho pensato di approfittare di una mostra che si sta tenendo in questo periodo a Minneapolis, nel Minneapolis Institute of Art. Quale miglior metodo per imparare, se non con l'arte!"
Nonostante le urla di gioia dei miei compagni di classe interrotti da alcuni borbottii annoiati e delusi non appena il docente ci annunciò la meta, ero contento della gita.
Di riflesso mi voltai verso Malika, e potei vedere nei suoi occhi la felicità per tale meta. Aveva un forte legame con l'arte, un posto del genere le avrebbe soltanto donato dell'altra ispirazione.
Finalmente avrebbe apprezzato di più il francese.
Minneapolis era a circa 3 ore di macchina dalla piccola cittadina di Two Harbors. Questo sarebbe potuto diventare un altro scenario per avere un qualche contatto con lei.
Fui ancora più motivato a parlarle: entro la prossima settimana le cose si sarebbero dovute aggiustare.
Al suono della campanella attesi che la ragazza indiana lasciasse il suo posto e feci attenzione che si dirigesse verso la biblioteca.
Le mie previsioni si rivelarono ovviamente corrette.
Almeno quel tratto di Malika era rimasto invariato.
La seguii.
Okay, poteva sembrar brutto da dire, ma, hey, non sono uno stalker, lo giuro.
Sarei andato ugualmente in biblioteca.
STAI LEGGENDO
Broken Hearts Club
Teen FictionL'amore ha le sue ragioni che la ragione non conosce, e questo Milo lo sa bene. Se ne rende conto quando si ritrova in camera, da solo, con il cuore infranto, ridotto in pezzi dalla sua ormai ex-ragazza. Vuole riconquistarla, deve riaverla, gli manc...