XXI

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"See you again"

Non mi dilungherò molto nel descrivere i giorni che seguirono il bacio mancato fra me e Malika, perché non successe nulla di che.

Rimasi a casa cercando di guarire il prima possibile, godendomi quei giorni di festa.

Purtruppo però, i miei pensieri non mi permisero di sfruttare al meglio quelle giornate.

Mi tormentavano accompagnati da sensi di colpa e dubbi, spesso facendomi dormire male.

Ovviamente non ebbi notizie di Malika in quel breve periodo di tempo. Non ci sentimmo tramite social, né per messaggio.

Era ovvio che ce l'avesse con me. Non aveva tutti i torti, pensai, mettendomi nei suoi panni.

Sarebbe stata disposta a perdonarmi? E se no, sarei riuscito a stare senza di lei?

Voglio dire, ovvio che ci sarei riuscito. Di certo non sarei morto per la sua assenza, ma quanto sarebbe stata difficile questa lontananza? Quanto tempo ci sarebbe voluto per tornare alla normalità? Quanto male ci sarei stato?

Troppi interrogativi mi balenarono nella mente e i miei tentativi di cancellarli si rivelarono del tutto inutili.

Pensai che l'unico modo di conoscere come si sarebbero messe le cose, sarebbe stato aspettare di tornare a scuola, e poi magari cercare di parlarle.

Dopo un'altra giornata di convalescenza, decisi finalmente di ritornare a frequentare le lezioni.

Lo ammetto, non potevo dire di essere totalmente tranquillo, e provavo molta ansia, ma al mio fianco c'era Tyler, che fortunatamente mi sosteneva e mi rassicurava nel mio ritorno.

Ovviamente era stato precedentemente messo al corrente di quello che era successo tra me e Malika.

Cosa mi ha risposto? Che sono un coglione e che meriterei di essere preso a schiaffi.

Credo di meritarmelo, alla fine immagino di averla fatta star male.

Non era mia intenzione. Ho fatto quel che ho fatto solo per cercare di evitare di farla stare peggio in un secondo momento.

Il clacson del pulmino mi ridestó dai miei pensieri.

Salii e cercai il mio migliore amico tra i sedili.

Lo individuai dopo poco: aveva alzato la mano e l'aveva iniziata a scuotere per attirare la mia attenzione.

Come arrivai nel posto accanto al suo, mi gettai sul sedile.

"Ehi amico, come ti senti?" mi chiese.

"Bene, sono guarito ormai"

"Farai meglio a coprirti se non vuoi una ricaduta"

"Che sei, mia madre?"

Ty rise. "Scemo, emotivamente come ti senti?"

"Ah... come ieri"

"Una merda allora"

"Non esagerare" gli dissi più per autoconvincere me stesso.

"Non mi hai detto nulla di lei in questi giorni. Possibile che non l'hai mai incrociata?"

"Sì beh... di sfuggita... non ci stavo molto attento"

Broken Hearts ClubDove le storie prendono vita. Scoprilo ora