XIX

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"We should all be feminists"

Lunedì, nuovo giorno, nuova settimana.

Un nuovo punto di inizio per alcuni.

Il giorno più odiato in assoluto per altri.

Per me era solo un giorno qualunque.

Come ogni mattina mi alzai dal letto, mi preparai lo zaino, salutai mia madre e mi diressi a scuola.

Entrando nei cancelli mi guardai intorno cercando con lo sguardo il mio amico Tyler, ma ciò che vidi di primo acchito fu Bea, a pochi metri da me, appoggiata al tronco di un albero, con lo sguardo di fronte a lei, pensieroso.

Involontariamente mi portai una mano al collo alla ricerca della nostra targhetta, per poi ricordarmi che era finita nelle mani di Tyler. Maledetto.

E il suo cagnolino? Che fosse assente? Era strano trovarla sola...

Mi sforzai di girar lo sguardo altrove. Non mi doveva interessare.

Trovai per fortuna il mio migliore amico... o meglio, fu lui che trovò me.

"Ehi Milo, va tutto bene?" mi disse poggiandomi una mano sulla spalla da dietro, facendomi sussultare.

"Sì, sì... tutto bene. E la targhetta come sta?" chiesi.

"Beh, prima di tutto anche io sto bene, grazie"

"Scusami..."

"Tranquillo. La targhetta sta bene, è al sicuro a casa mia." mi rassicuró.

Fecero poi capolino nel cortile della scuola, fianco a fianco, Andrew e Cole, che parlavano insieme, nonostante gli sguardi di cattivo gusto di alcuni occhi indiscreti.

Fui molto contento di vederli di nuovo uniti come prima. La loro era un'amicizia che personalmente invidiavo.

Un colpo di tosse seguito da uno starnuto mi risvegliarono dai miei pensieri.

"Amico, stai bene?"

"Sì, è solo un colpo di tosse"

Spronato da Ty entrammo a scuola.

Finite le ore di lezione, solito appuntamento con il club.

Mi presentai puntuale ed entrammo in aula.

Dopo la solita presentazione di Andrew, prese parola Zoe.

"Ciao a tutti ragazzi, sono Zoe. Per chi non mi conosce, sono qui da un po' e ve la farò breve: ho perso mio nonno, ora vivo solo con mia nonna. È durissima per noi superare questo lutto. Volevo aggiornarvi sulla mia condizione beh... come sto? Per la prima volta dopo tanto tempo posso dire che sto... no, non bene, non sento ancora di star bene, ma mi sento sicuramente meglio, più leggera. Il peso che sembravo portarmi dietro da tanto sembra affievolirsi.
Vedete, qualche sera fa l'ho sognato, ho sognato mio nonno per la prima volta da quando se n'è andato. Credevo di non ricordare più la sua voce, ed è venuto per ricordarmela nitida come sempre. Mi ha confortato, mi ha abbracciato come faceva una volta. Avrei voluto non svegliarmi più. Quando purtroppo ho sentito la sveglia suonare mi sono resa conto di una cosa: lui rimarrà sempre dentro di me. Certo, è la prima cosa che tutti ti dicono dopo una perdita per farti star meglio e tu non ci credi mai, ma ho capito che è così, è vero. Nessuno potrà mai portarmelo via, neanche la morte, perché rimarrà sempre qui dentro." Zoe si portò una mano alla tempia, poi continuó con il suo monologo.

"Certo, mi manca ancora dannatamente, e nessun ricordo potrà mai compensare la sua assenza, ma devo lasciarlo andare, devo dargli pace... e devo ritrovare la mia."

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