XIII

53 7 0
                                    

"After party"

Tornai a casa che puzzavo di vomito.

Prima di scendere dalla macchina aprii i finestrini per far sì che la puzza non rimanesse.

Quando entrai in casa feci una corsa di sopra annunciando a gran voce "SONO TORNATO MAMMA" per evitare che lei mi vedesse.

Mi cambiai immediatamente, mi feci una lunga doccia calda.

Poi, stanco, mi misi a letto, non prima di aver bevuto qualche bicchiere d'acqua.

La mattina dopo ebbi premura di scrivere a Malika per chiederle come stesse.

Sembrava star davvero male la sera prima.

Mi rispose soltanto a mezzogiorno, dicendomi che si era appena svegliata e che sentiva la testa scoppiarle.

"Dormito bene almeno?"

Le chiesi.

"Ho vomitato tutta la notte"

"Ah

Prova a mangiare un po' di frutta e continua a tenerti idratata"

"Grazie dottore"

Sorrisi e posai il telefono.

Qualche minuto dopo mi arrivó un altro messaggio dallo stesso mittente.

"Per caso ieri sera ho detto qualcosa di strano? Non ricordo nulla"

Ripensai alla sera prima.

Negai tutto. Dopotutto era solo ubriaca.

"No, che avresti dovuto dirmi?"

"Nulla, per questo ho chiesto"

"Mal, dimmi la verità, perché volevi bere ieri sera?"

"Perché mi andava"

"È la verità?"

Dovetti attendere qualche minuto per ottenere un semplice "sì".

Ripensai anche a Cole.

Lo ammetto, forse ero un po' vittima dei cliché, non avrei mai immaginato che fosse gay.

Mi chiesi come fosse questo Vincent.

Sicuramente era uno stronzo per averlo tradito dopo tutti gli anni di conoscenza.

Erano amici prima di essere amanti.

Lui aveva perso il suo migliore amico e il suo fidanzato in una volta sola.

Pensai che era un po' quello che era successo a me, solo che nel mio caso era così nel vero senso della parola.

Decisi di ascoltare della musica, così, giusto per perdere un po' di tempo.

Avviai comethru di Jeremy Zucker.

"I'm trying to realise
It's alright to not be fine on your own
Now I'm shaking,
drinking all this coffee
These last few weeks
have been exhausting
I'm lost in my imagination
And there's one thing
that I need from you
Can you come through
Ain't got much to do
Too old for my hometown
Went to bed at noon
Couldn't put my phone down
Scrolling patiently
It's all the same to me
Just faces on a screen, yeah
And there's one thing
that I need from you
Can you come through?"

Era domenica. Mi stavo annoiando. Andai da Maya's.

Ordinai un caffè, avevo bisogno di svegliarmi perché mi sentivo ancora intorpidito.

Guardai fuori dalla finestra. Il tempo era grigio. Stava arrivando l'inverno e avrebbe sicuramente nevicato.

Eppure io ero così un tipo da estate. Il freddo non mi piaceva.

A Bea invece sì, lei amava l'inverno.

Malika mi sembrava un tipo da autunno.

Ma perché stavo pensando a lei?

Mi scompigliai i capelli cercando di non pensare a niente, ma dovreste saperlo... più si cerca di non pensare a nulla, più i pensieri vengono a galla, rumorosi come motoscafi.

Presi un libro dal mio zaino e me lo misi a leggere.

L'atmosfera era da pace dei sensi.

Tyler mi telefonó.

"Hey bro, dimmi"

"Nulla, mi annoiavo, tu che fai?"

"Sono da Maya's. Vuoi venire?"

"Va bene, il tempo di vestirmi e vengo"

Nel giro di un quarto d'ora, Ty era seduto di fronte a me a sorseggiare un frappé.

"Hai sentito Malika? Come sta?"

"Non molto bene, le ho detto cosa fare però"

"Era strano che bevesse così tanto. Sembrava... triste. E poi quando si è messa a piangere all'improvviso..."

"Lo so, infatti è strano. Quando le ho chiesto il motivo lei ha detto solo 'mamma'..."

"Mi dispiace amico, ma per quanto io la conosca da prima di te, so poco sul suo conto. È molto riservata quando si tratta della sua famiglia"

"Quella ragazza è un mistero"

"A quanto pare"

"Ma io scopriró i suoi segreti"

"Sembri determinato"

"Lo sono"

"Perché ti interessa così tanto?"

"Perché-" mi fermai. Non lo sapevo il perché, sapevo solo che mi interessava.

"Ti serve l'aiuto da casa? Perché io so il motivo"

"E sarebbe? Illuminami"

"Perché ti pia-"

"Non ricominciare!"

"È così palese! Dai, solo uno scemo non se ne renderebbe conto!"

"Mi sento offeso"

"Sei uno scemo"

"Grazie, tra scemi ci si intende"

Mi diede un calcio da sotto al tavolo e ci mettemmo insieme a ridere.

Poi Ty guardò l'ora.

"Cavolo, ora dovrei scappare amico, non ho ancora fatto i compiti per domani e la mia prof mi odia, scappo"

Pagò velocemente la sua parte, ci salutammo e mi lasciò solo.

A quanto pare avrei continuato quella noiosa domenica a peregrinare da solo.

Decisi che era inutile e avrei impiegato il tempo il modo costruttivo: tornai a casa, accesi Netflix ed iniziai a vedere le prime puntate di una serie tv appena uscita.

Molto costruttivo.

Usai un po' il telefono per assicurarmi che Mal stesse meglio e poi quando si fece sera mi misi a dormire.

Il giorno dopo sarei andato a scuola.

Un'altra frenetica settimana avrebbe avuto inizio.

Broken Hearts ClubDove le storie prendono vita. Scoprilo ora