XVII

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"Tra amico e amico non mettere il dito"

Per la prima volta dopo mesi mi alzai felice.

E per felice intendo, davvero contento.

Al tempo non volevo ancora ammettere a me stesso il motivo, ma forza, lo conosciamo tutti.

Scesi le scale di casa mia già vestito, deciso a prendermi un po' di tempo per fare colazione.

Mia madre si vide stupita.

"Milo caro, come mai già in piedi così presto?"

"Pensavo di mangiare qualcosa..."

"Oh, ma certo! Siediti qui, ti preparo uova strapazzate"

Le mie preferite. "Grazie mamma, sei la migliore" dissi con un sorriso.

La tv era accesa sul notiziario che faceva da background sonoro alle nostre chiacchiere occasionali.

"Notizie dell'ultima ora: ancora nessuna traccia dei 7 giovani dell'Alberta fuggiti inspiegabilmente dalle loro abitazioni. Le forze dell'ordine escludono ogni ipotesi di decesso in quanto avvistati recentemente a Banff"

Ascoltai senza troppa attenzione.

Mia madre scosse la testa con dissenso.

"Questi ragazzi di oggi... ecco perché mi preoccupo sempre quando esci! E se questi ragazzi fossero... morti?"

"Mamma dai, staranno bene. E poi hai sentito che ha detto il tizio, le ipotesi di morte sono escluse. Li troveranno vedrai"

"E se succedesse anche a te?" mi guardò preoccupata.

Il problema di mia madre era che guardava troppa televisione e ogni volta che sentiva di qualche disgrazia si lasciava influenzare dalle notizie e diventava iper protettiva.

"Succedere cosa? Che scappo e organizzo un ritiro nella natura? Ma per favore mamma!"

Sentivo le uova sfrigolare e temetti di essere stato troppo duro.

Mi alzai e l'abbracciai. "Non succederà, te lo assicuro" le dissi.

La vidi più tranquilla. Servì le uova e le mangiammo tra una chiacchiera e l'altra.

Guardai l'orologio appeso alla parete della cucina.

Continuava a ticchettare noncurante del fatto che avrei voluto continuare a conversare tranquillamente con mia madre.

Si era fatta ora di andare a scuola.

La salutai calorosamente e liberatomi delle sue raccomandazioni corsi verso la fermata dell'autobus.

Uscendo di casa qualcosa di freddo mi sfiorò il viso, allora guardai in alto.

Fiocchi di neve scendevano dal cielo uno dopo l'altro.
La prima neve dell'anno.

Quel giorno si sarebbe riunito nuovamente il club e non vedevo l'ora di partecipare ad una seduta.

Incredibile quanto avessimo legato, erano quasi come una famiglia per me.

Durante la giornata continuai a scambiarmi qualche messaggio con Mal, stando attento a non farla distrarre dalle lezioni né a rischiare che le sequestrassero il cellulare.

All'orario indicato nel gruppo Whatsapp, mi presentai fuori l'aula solita.

Trovai soltanto Drew e Cole, che stranamente tenevano le distanze l'uno dall'altro.

Broken Hearts ClubDove le storie prendono vita. Scoprilo ora