Il rumore della sveglia è assordante, ma non riesco comunque ad aprire gli occhi, so già che una luce accecante non mi permetterà di vedere nulla per circa 5 secondi lunghissimi. Dovrebbe essere il mio primo giorno di scuola eppure non ho tutta questa voglia matta di alzarmi e prepararmi perfettamente per una nuova "Avventura", come fanno tutte le normali ragazze, al contrario, mi riaddormento com'è mio solito fare e riapro gli occhi poco dopo, almeno credo...
Mi giro e fisso la sveglia cercando di mettere a fuoco i numeri rossi.
Oh no, oh no, oh no!
Sono le 7:53, mi devo risciacquare, vestire e sistemare; per poi farmi circa 5 chilometri a piedi perché la prossima navetta passa troppo tardi...
Sono morta.
Mi alzo alla svelta e mi sfilo i pantaloncini e la t-shirt smanicata che uso per dormire mentre corro in bagno, mi lavo il viso ancora addormentato e rientro in camera aprendo l'armadio.
Ecco che dovevo fare la sera prima... preparare i vestiti da mettere per evitare situazioni come queste.
Prende degli skinny neri con degli strappi sulle ginocchia e li infilo insieme una magliettina bianca semplice molto larga, metto le mie Vans rosse come la camicia scozzese che indosso allo stesso tempo.
Sciolgo i capelli troppo lunghi e chiari mentre afferro lo zaino con qualche album da disegno e dei quaderni con il borsellino, esco di casa prendendo al volo lo skate e spero che qualcuno abbai pietà e si fermi a chiedermi se voglio un passaggio.
Poso lo skate sul pavimento e poi sento un clacson suonare, sussulto alzando lo sguardo e sospiro alla vista di James in macchina davanti a me.
"in ritardo come sempre eh lakowsky?" dice beffarlo davanti a me con un sorrisetto che mi dà il nervoso già a inizio giornata.
Prendo lo skate e salgo in macchina. "Muoviti, tu lo sei quanto me" sorrido e gli bacio la guancia mentre lui parte verso scuola.
Vi descrivo il tipo qui presente, James Law, anche soprannominato "provoletta" perché ci prova con tutte ma non ci riesce mai per colpa delle sue scarse qualità di rimorchio, ma, in fondo, non è così brutto.
Ha la mandibola formosa, messa al punto giusto, i capelli all'insù sul castano chiaro come i suoi occhi che possono diventare anche gialli, ci conosciamo dalle medie e lui mi è sempre venuto dietro. Quando l'ho conosciuto era cicciottello con il viso rotondo e i brufoli ovunque, non che io fossi meglio."Devi smetterla di leggere così tanto la notte. Dimentichi le cose importanti, come il primo giorno di scuola" ride sotto i baffi lo stronzo seduto al mio fianco.
"nonna, vedi di muoverti o non ci faranno entrare e poi ti vorrei ricordare che la scuola la conosco molto bene, sarà solo il mio terzo anno, che potrà mai cambiare?" lo guardo sbuffando mentre scivolo sul sedile, io ho ancora sonno tra l'altro.
"tu non sei mai salita ai piani alti, vero?" mi guarda fermandosi davanti scuola. "Non capisco il perché avrei dovuto farlo visto che non era il mio piano." Alzo le spalle e scendo dalla macchina mentre lui scende dopo di me con lo zaino in spalla.
"Alla faccia della nonnina, siamo arrivati in tempo" mi guarda parlando sopra il suono della campana mentre io metto lo Skate dentro lo zaino. "questo sì che è culo" ridacchio e mi avvio verso l'entrata mentre lui, dopo avermi salutata con un sorriso, raggiunge i suoi amici per entrare in ritardo.
Non li capirò mai.
Salgo al terzo piano e mi guardo intorno, gli armadietti sono tutti metà rotti e già parecchia gente che mi mette paura gira per i corridoi in cerca delle loro quarte o quinte o peggio ancora, terze.
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ᵀʰᵉ ᴮᵒʸ ᴴᵉˡᵐᵉᵗ
ChickLitJennifer è la ragazza più chiusa della scuola, in passato ne ha ricevute di brutti colpi e ogni tanto continuano a tornare influenzando il suo presente e il suo futuro rendendola la ragazza più fragile di tutta la scuola, ma questo nessuno lo sa per...