"la prossima volta, organizzi altre feste?" mi tira un altro pugno sul viso e resto immobile sul suo letto, si alza e si chiude il bottone dei jeans guardandomi.
"Niente più feste" sussurro con il labbro spaccato, brucia ad ogni lettera, a ogni parola... lo sento ridere e mi alzo uscendo di lì, entro nella mia camera, nel mio bagno e mi butto sul wc, vomito tutto ciò che non ho mangiato con sangue, tanto sangue.
Barcollo e mi alzo per lavarmi i denti, mi guardo allo specchio e noto il sangue sul mio labbro e la guancia orribilmente gonfia, barcollo verso il mio letto e gemendo mi ci metto sopra, tiro le coperte sul corpo lentamente.
Gli ho dovuto dire di aver fatto una festa pur di non fargli capire che avevo fatto restare il ragazzo che amo a dormire ubriaco al mio fianco, lui non saprà mai di Andrew, perché lui è la mia felicità e mio padre, pur di togliermela, sarebbe capace di uccidermi...
Chiudo gli occhi e sento la porta aprirsi, si avvicina a me e trattengo il respiro "Ci vediamo fra due giorni" mi accarezza il viso e lo sento andare via, chiude delicatamente la porta.
La stanza è al buio, apro gli occhi e vedo la stessa cosa che vedo da chiusi, è come sentirsi rinchiusi in qualche stanza persa del mondo e al momento il mio cuore sembra urlare e nessuno lo sente mentre io ho la mia solita crisi di ansia e di claustrofobia nello stesso istante.
Mi addormento sperando che i brutti sogni restino chiusi nell'ultimo cassetto e che per una volta i belli trovino il modo di uscire, ma non è mai così...
Sento delle mani stringermi dolcemente ma i lividi sono ancora freschi e gemo, sento un corpo caldo stringermi a lui e trattengo il respiro. "Sono io piccola" sussurra la voce liscia e dolce di Andrew che torna a farmi respirare, respirare davvero, come se la camera buia in cui ero rinchiusa nella mia testa si fosse distrutta e intorno a me c'è il sole, l'erba verde e bagnata.
Come se su di me si fosse buttata una dolce freschezza estiva e voglia di sorridere, tutto grazie a lui e alle sue carezze sui fianchi mentre mi stringe proteggendomi da ogni male interiore ed esteriore.
Mi giro verso di lui e gli accarezzo una guancia "Sh, continua a dormire, resterò a guardarti..." mormora ma non lo ascolto, voglio sentire i suoi baci sul mio collo, le sue mani che accarezzano la mia pelle, il calore del suo corpo mentre si spinge su di me per farmi sentire ciò che posso provocare su di lui...
Lo bacio e lo tiro su di me, si tiene sulle braccia e mi sfiora i slip con i suoi pantaloni, grazie a dio siamo al buio e non può vedere cosa ha lasciato poche ore prima mio padre...
"Piccola, se sei esausta non è meglio dormire?" lo sento sorridere e sorrido istintivamente, in realtà sono più che stanca ma sentirlo su di me, sentire la sua pelle, il suo calore, le sue labbra sulle mie, ha fatto risvegliare qualcosa che non sentivo da un po'.
"Mi vuoi davvero così tanto?" sussurra e mi bacia la spalla, ansimo e spingo i fianchi su di lui "Ho bisogno di te" sussurro e mi perdo in lui di nuovo.
Sento qualcuno muoversi e borbotto qualcosa di incomprensibile, apro gli occhi e vedo luce che passa dalle tende e dalle finestre non del tutto chiuse, sento una risatina e poi due dita che accarezzano la mia schiena sopra il lenzuolo che stringo a me, "Buongiorno anche a te piccola" mormora la voce di Andrew, sorrido e mi giro verso di lui, lui mi guarda ma il sorriso gli muore sul viso e non capisco perché...
Ad un tratto passa un dito sulla guancia e gemo allontanandomi per il dolore improvviso, il pugno di mio padre...
Non parla ma vedo la sua mascella stringersi, si alza e si mette le mani fra i capelli "No, non di nuovo..." fa un giro su sé stesso chiudendo gli occhi "Leva il lenzuolo" mormora a denti stretti e sospira.
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ᵀʰᵉ ᴮᵒʸ ᴴᵉˡᵐᵉᵗ
ChickLitJennifer è la ragazza più chiusa della scuola, in passato ne ha ricevute di brutti colpi e ogni tanto continuano a tornare influenzando il suo presente e il suo futuro rendendola la ragazza più fragile di tutta la scuola, ma questo nessuno lo sa per...