Sospiro e mi metto davanti le scale "Ben tornato" mormoro e lui mi osserva.
"Mi hanno chiamato da scuola lamentandosi del tuo carattere... volevano sospenderti" mormora e butta la borsa per terra con non curanza, deglutisco e faccio un passo all'indietro.
"Mi dispiace molto" mormoro e lui fa un paso avanti, poi un altro, cerco di fare un passo indietro ma per poco non cado sulle scale. "Sta ferma" dice e ubbidisco.
Sorride e si ferma a pochi metri da me, prende la mia testa dai capelli e la sbatte al muro schiacciandomi la guancia contro la parete.
"Sei cattiva, sei il male... solo il male" ringhia e mi tira per i capelli in camera sua per poi buttarmi sul letto, gemo tenendomi i capelli e cerco di alzarmi ma lui mi tira un pugno sulle costole e perdo il fiato ricadendo sul materasso.
Mi metto su un fianco e lui mi spinge facendomi finire di schiena, poggia una mano sul mio collo e mi alza la maglietta, sento che mi sfila il reggiseno di dosso perché i ferretti che lo tengono mi graffiano del tutto la schiena.
Alzo i fianchi per il dolore e lui stringe maggiormente nel collo, gemo e resto immobile, più mi muovo e più stringe, essendo ancora poco largo decido di non rischiare e stare immobile.
Mi leva i pantaloni e gli slip, per poi mordermi un seno, stringo gli occhi dal dolore e sento che da un momento all'altro mi strappi la pelle, poi un altro pugno sullo stomaco, e un altro, un altro...
Riapro gli occhi e mi guardo intorno, sono nel letto di mio padre, c'è del sangue attorno il mio corpo e lo guardo, ce n'è un po' sul cuscino, accanto al mio viso, altro fra le gambe, le gambe sono piene di lividi, le impronte delle dita sono impresse sulla coscia... mi alzo e gemo muovendomi, barcollo sbattendo al muro e vado nella mia camera poggiandomi al muro, entro in bagno e mi fermo davanti il lavabo, vedo il mio riflesso nello specchio, sangue asciutto sulle labbra e sul mento e la guancia viola per la botta, le occhiaie nere e gli occhi rossi con i capelli annodati.
Scoppio a piangere e mi infilo sotto la doccia sentendomi per la prima volta, completamente sporca, sporca dell'odore di mio padre, sporga del suo tocco su di me, di lui che mi schiaccia col suo peso, della sua violenza nei gesti.
Mi lavo ed esco subito entrando nella camera, mi guardo allo specchio, ho dei lividi giganti sul petto, il morso è diventato completamente nero facendo diventare così il mio seno di un colore diverso dall'altro.
Le gambe sono nere e viola per i lividi per non parlare dell'enorme bracciale di livido sul mio braccio destro. Mi vesto e pettino i capelli, devo solo ringraziare il fatto che io sia ancora viva...
Con dolore prendo il mio zaino e lo skate, non metto neanche le cuffie, nessun cantante riesce a descrivermi davvero, io il male non l'ho solo dentro, ma anche attorno, tutte le persone che mi stanno vicino in realtà vogliono solo farmi del male...
Arrivo a scuola in ritardo, ritardissimo.
Entro ed evito il rimprovero del professore mentre mi vado a sedere, poso lo zaino e trattengo un gemito nel muovermi.
Timo mi sorride ma io non ne ho la forza, mi poggio sul banco dandogli le spalle e noto Andrew sorridermi dolcemente e salutarmi con la mano, sospiro e chiudo gli occhi.
Sono esausta...
"Oh piccola Jennifer, perché dici di essere più brutta di lei?" sbuffa mia madre e mi mette seduta sul tavolo.
"mamma ha tante persone che gli vogliono bene accanto!" dico piangendo, avevo 7 anni e facevo ancora il labbruccio quando piangevo.
"Che vuol dire? Anche tu hai tanta gente che ti ama" mi guarda e mi sorride ma io faccio no scuotendo la testa. "Ah, no? Bhe allora hai me, hai tuo padre, i tuoi nonni, e il loro amore non varrà mai meno degli altri... ricordalo sempre, tu sei amata anche se non ti senti così."
"Mamma, mi ami solo tu" dico e lei mi stringe in un grosso abbraccio "Allora sei amatissima piccola mia" sussurra e mi accarezza il viso.
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ᵀʰᵉ ᴮᵒʸ ᴴᵉˡᵐᵉᵗ
ChickLitJennifer è la ragazza più chiusa della scuola, in passato ne ha ricevute di brutti colpi e ogni tanto continuano a tornare influenzando il suo presente e il suo futuro rendendola la ragazza più fragile di tutta la scuola, ma questo nessuno lo sa per...