Dopo poco sento mio padre scendere dalle scale per infine uscire dalla porta, mi vesto velocemente gemendo per i movimenti veloci che sento bruciare sui lividi, infilo una felpa enorme ed esco di casa dopo aver visto la macchina di mio padre allontanarsi il più possibile, esco con lo skate mentre il sole sorge facendo diventare tutto di un colore arancione, ascolto il silenzio del mattino e gli uccelli che urlano sul cielo come per svegliarci e cagarci addosso, mi sono sempre chiesta se si divertissero.
Di colpo finisco per terra, lo scalino... non lo avevo visto.
Mi rialzo gemendo e sento delle mani che mi reggono mentre barcollo per lo sforzo, mi giro di scatto e mi ritrovo dei occhi verdi puntati sui miei, mi stacco di colpo e lo guardo meglio, capelli neri e ricci, occhi verdi e naso all'insù... il ragazzo nuovo.
"Grazie.." mormoro e lui ha gli occhi arrossati e puzza d'alcool, accenna un sorriso e continua a fissarmi.
"Quel sorrisetto è per i fatto che io sia caduta o per il fatto che sei talmente ubriaco da non capire a mia lingua?" lo guardo e lui barcolla, stavolta sono io a prenderlo prima che cada e non è affatto leggero, ricordo quando mi ha messo sotto, che stronzo. Ti lascerei ubriaco qui, in mezzo la strada, ma mamma mi ha fatto buona... cioè... buona per modo di dire... vabbè capito, no?
Prendo il suo braccio e lo porto sulle mie spalle, neanche il tempo di uscire che già ho incontrato uno stronzo, di solito arrivo dove c'è molta gente, stavolta subito, che culo eh.
Prendo lo skate e lo tengo per non farlo cadere "Oddio, ma cosa hai bevuto esattamente?" fingo un conato andando verso casa mia.
Lo sento borbottare qualcosa mentre camminiamo e lo guardo "Non ti sento se parli col culo" sbotto.
"Io non bevo..." ripete chiaramente e io rischio di rotolarmi per terra dalle risate.
"Vuoi farmi ridere? Sei il tipo fra i più popolari tossici della scuola, ubriaco alle 5 e mezzo del mattino, ma non bevi... il senso dell'umorismo non ti manca di certo a te eh." Apro la porta e la spingo col piede per poi entrare.
"Tuo padre?" mormora alzando leggermente la testa e poi riabbassandola, sembra che la trovi così pesante da non riuscire al alzarla.
"Non è in casa, sono sola. Ma... tornerà presto" mento per cercare di evitare la brutta situazione di ritrovarmelo davanti un giorno di questi.
Lo metto seduto su una sedia in cucina e prendo un bicchiere d'acqua "vomita qui dentro e giuro che te lo faccio rimangiare da terra." Sbotto mentre gli passo il bicchiere.
Lui beve e poi mi guarda, "Perché sei così cattiva con me?" mormora con una voce familiare.
Lo guardo "Perché mi hai messa sotto con una moto, mi stai sul cazzo a pelle." Prendo il bicchiere vuoto dalle sue mani e vado a metterlo a posto.
"Esilarante" mormora e proprio dopo aver posato il bicchiere sento un bum enorme, mi giro verso di lui ma sulla sedia non c'è nessuno, guardo per terra e scoppio in una risata fragorosa, non ci credo, è davvero caduto e ora sta rotolando per mettersi a pancia in su.
Vado verso di lui ridendo e lo aiuto a mettersi dritto "non c'è nulla di divertente!" sbotta mentre lo porto verso il divano del soggiorno "A parte te che cadi da seduto intendi?" rido e lo butto sul divano.
Borbotta qualcosa che non mi interessa e lo guardo "Mi spieghi perché sei conciato così male?"
"Non arrabbiarti Jenny... era una festa e c'erano tante ragazze... lei mi si è spogliata davanti e.."
"OKAY, BASTA, SMETTILA!" urlo mettendo le mani sui occhi e facendo davanti e indietro davanti a lui, "Prima di tutto, tu sai il mio nome? Secondo, che schifo me ne importa se ti fai altre ragazze alle feste? Ubriaco per..." levo le mani ma lui dorme.
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ᵀʰᵉ ᴮᵒʸ ᴴᵉˡᵐᵉᵗ
ChickLitJennifer è la ragazza più chiusa della scuola, in passato ne ha ricevute di brutti colpi e ogni tanto continuano a tornare influenzando il suo presente e il suo futuro rendendola la ragazza più fragile di tutta la scuola, ma questo nessuno lo sa per...