capitolo 3

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James mi infila in macchia e sbuffo aspettando che anche lui salga, una volta che sale lo guardo male e lui ride partendo.

"Te l'ho detto che non sai essere sexy!" ride di gusto ed eccomi pronta a controbattere. "e sai cosa ti avevo detto io? Che non dovevi passare! Sono la tua scorta? Mi spieghi poi dove cavolo stai andando? Io dovevo restare a casa!""

"Sta zitta e smetti di sputare veleno, è una festa e devi smetterla per almeno tutta la notte, fino a che non ti riporto a casa. Con nessuno, né con me, né con altri. Stasera niente veleno nelle vene di Jenny, che poi, se devo dirla tutta, mi è sempre piaciuto quel tuo vele.."

"okay, sta zitto e guida" ringhio e lui mi guarda. "Jenny, davvero. Non farmi fare brutta figura sta sera."

"Ah, io ti farei fare brutta figura quindi?" stringo i pugni pronta a prenderlo a cazzotti.

"Jenny, l'ultima volta che ti ho portato ad una festa, hai buttato in piscina la festeggiata."

"quella era una.."

"dal balcone"

"era una maledetta stronza!"

"oh si, glielo hai anche urlato, ricordo bene"

"fottiti james" borbotto mettendo le braccia conserte.

Sorride e si ferma davanti una villa. "Jenny, tu sei perfetta, davvero, ma le persone devono essere amate se vuoi che qualcuno ti ami"

"Io non ho bisogno di qualcuno che mi ami, ci basta già che devo sopportare te" gli sorrido poggiando una mano sulla sua. "Farò la brava per te, contento?"

"molto" mi sorride e scendo dalla macchia e aprendo lo sportello colpisco un ragazzo "Attento a dove cammini porco criceto" ringhio e sento James guardarmi.

"Cioè... scusa, attento che la prossima volta ti puoi fare più male" mi correggo scendendo dall'auto "soprattutto se ti ribecco io" borbotto piano.

James scende e mi sorride "Non è poi così difficile, no?" chiede raggiungendomi davanti la macchina. "No" sorrido, sto già sudando dalla fatica stupido James.

Entriamo in questa villa orribilmente grande, più della mia quindi figuriamoci. Odio la mia perché è grande, figuriamoci questa che è gigante, immagino la tristezza della padrona.

Ad un tratto vedo arrivare i tre dell'ave Maria, solo che con Maria non centrano nulla, Maria era vergine, loro di vergine non hanno neanche i buchi delle orecchie. Mi giro di colpo e faccio per scappare ma la presa di James è salda e non lascia scappare i miei fianchi così torno a guardare quelle tre.

Nella mia testa parte una canzoncina adatta al momento, immagino loro con il rallentatore, sculettano così tano che si vedrebbe il punto in cui il fianco raggiunge l'altezza della faccia.

A destra, signori e signore, vi presento Chantal, abito stretto fino a metà coscia color azzurro, i capelli neri formano dei boccoli perfetti sulle spalle e lei lo sa perché li spinge via con la mano mentre sorride perfettamente ai ragazzi davanti a lei, figlia del vice preside Smitt, madre avvocato e sorella laureata.
Chissà come fa a camminare con quel vestito.

A sinistra, la nostra bellissima Penelope, abito stretto e scollato con mille brillantini di color viola, i capelli rossi sono legati in una mezza coda perfetta e in ordine, anche lei un sorriso smagliante che illumina i ragazzi che fanno spazio per farle passare. Figlia di una dottoressa e padre avvocato, nonché miglior amico del mio.
Guro che potrebbe fare la palla da discoteca se solo venisse attaccata al tetto.

E in fine, al centro, signori e signori preparatevi perché arriva Cassiopea, anche soprannominata Cass, capelli biondissimi che le illuminano gli occhi azzurri, vestito della stessa forma degli altri solo che di color oro, figlia del preside e della prof di diritto, anche lei come Penelope, figlia unica.
Detta in parole povere, la mia miglior nemica, avete presente la tipa che ho buttato dal balcone? Bhe, è proprio lei.

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