Arrivo al mio armadietto e prendo il telefono, sono le 12.00, fra mezz'ora questa lagna finisce, le prime due settimane ce le fanno semplici, poi quando finiscono queste due settimane utili a far restare i ragazzi di primo, ci tartassato di compiti, di ore di lezione con i 10 minuti di pausa su 7 ore. Mi sento male solo a pensarci.
Eppure che possiamo farci? Il futuro non si crea da solo.
Vedo tre messaggi da mio padre, bhe, non voglio neanche sapere che cosa voglia ora. Li apro e li leggo un paio di volte.
padre.
"Sono a Parma" "rientro fra tre giorni" "fatti trovare a casa".Sospiro e ributto il telefono dentro, quanto pesa tenersi le cose dentro? Quanto pesa tenersi il buio nel cuore? Chiudo l'armadietto e lo guardo. Quanto fa male il ricordo? Apro il mio zaino, prendo il mio borsellino e tutto ciò che mi occorre per disegnare per poi muovere semplicemente le mani.
Quanto fa male essere diversi, non avere amici, non avere una vera vita... Vita....
"tu, piccola Jennifer, porti vita ovunque, tu piccola Jennifer, sei vita e la dai a qualsiasi cosa tu faccia o tocchi. Tu piccola Jennifer, darai la forza a molti"
Eppure non sono riuscita neanche a darla a te. Io non sono vita mamma, io sono finzione. Faccio un passo all'indietro e guardo il mio armadio.
Ora che sei nell'infinito, so disegnarti nella maniera migliore mamma. Guardo l'universo disegnato nel mio armadietto, le piccole macchie bianche mostrano le stelle mentre le mille sfumature di color scuri mostrano le vie lattee e le galassie. So per certo che ora sei una stella mamma, solo che anche tu ti sei dimenticata di me...
Sento la campana suonare, fine lezioni.
È passata mezz'ora e io non me n'ero neanche resa conto, poso tutto nello zaino è metto il tutto nell'armadietto prendendo anche il telefono. Vado verso l'uscita e subito mi raggiungono Timo e Charli "allora sei viva" dice Timo sorridendomi."Mi volevi morta?" sorrido a Timo e guardo Charli, "il tipo nuovo, fa schifo con le ragazze, anzi, fa schifo a rimorchiare con le vere ragazze"
"ah, davvero? Perfetto. Ma le finte sono molto di più Jenny, siamo spacciati" dice charli di risposta e mi guarda.
Rido di gusto, "spacciati? Ma davvero?" chiedo e Charli annuisce. Esco il mio skate dallo zaino e lo poso a terra, "ci vediamo ragazzi. A domani" li saluto con un sorriso
"Sicura non vuoi compagnia?" Chiede Timo ma ormai è troppo tardi, io sono già lontano e lo sento poco e niente.
Inizio a spingere con un piede sull'asfalto e metto le mani nelle tasche mentre percorro la discesa minima che c'è. Alle piccole salite mi attacco ad una macchina a caso e salgo tenendomi ad essa e poi eccola, l'ultima discesa dopo 5 lunghi chilometri. Inutile che io prenda la rincorsa, la mia casa e una delle più grandi ville vicino alla spiaggia, mia madre diceva che l'odore del mare faceva bene ai polmoni ma con tutto l'inquinamento di oggi vorrei proprio vedere se fa bene o no.Guardo il mare in lontananza mentre vado ad una velocità abbastanza elevata con le mani nelle tasche, le cuffiette alle orecchie con Ultimo che ripete tutto ciò che sento e il vento in faccia che mi scombina i capelli e i pensieri, la tranquillità più assoluta che finisce un attimo dopo con un motore che corre verso di me, dritto, velocissimo verso di me, non riesco a frenare, vado troppo veloce.
Vedo il ragazzo cercare di cambiare strada per non prendermi ma non ci riesce, la via da cui sta per uscire e troppo piccola, o me o lui, e di sicuro non sarò la sua scelta.
Sento l'ansia arrivare, no, non ora. Non ora Jennifer. Panico sta fermo lì dove sei. Sento il cuore iniziare a scoppiare mentre le lacrime arrivano agli occhi. Nonono. Butto un piede per terra ma quasi cado, lo poggio sulla punta dello skate per frenare ma finisco per terra di faccia, idem il ragazzo che per non prendermi si è lanciato sull'erba volando poco distante.
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ᵀʰᵉ ᴮᵒʸ ᴴᵉˡᵐᵉᵗ
ChickLitJennifer è la ragazza più chiusa della scuola, in passato ne ha ricevute di brutti colpi e ogni tanto continuano a tornare influenzando il suo presente e il suo futuro rendendola la ragazza più fragile di tutta la scuola, ma questo nessuno lo sa per...