capitolo 23

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Sento la campana è alzo gli occhi dal libro che stavo leggendo, finalmente gli occhi di Andrew levarsi di dosso e ne sono stranamente delusa, è meglio così, almeno è quello che continuo a ripetere a me stessa.

Metto il segnalibro prima di chiudere il libro che leggevo e poi anche quello di chimica sotto, il prof credeva seguissi la lezione mentre invece mi concentravo sulla romanticissima storia di due ragazzi che nonostante tutte le bugie continuano ad amarsi.

Io non ci riuscirei mai, ad amare dopo delle bugie stupide ma importanti. Preferirei la verità... Quella che io non ho detto a Andrew continuando a mentire. Forse è per questo che non mi ama.

Stupida Jenny. Basta

Metto tutto dentro lo zaino e lo chiudo tirando fuori lo skate. Sento di nuovo lo sguardo di Andrew di sopra ma mi alzo velocemente ed esco dalla classe, vedo che sta per raggiungermi ma prima che possa anche solo sfiorarmi sento un braccio sulle spalle e alzo lo sguardo.

"Che diavolo ci fai qui? " mormoro ringhiando. "Ti sono venuto a prendere" sorride Roy e mi guarda.

Gli leverei il braccio da sopra le spalle ma noto l'espressione di Andrew dietro di me abbastanza sorpresa.

Sorrido. Ecco, ingelosisciti per bene.

Mi avvicino all'orecchio di Roy e sorrido "prova a farlo un'altra volta e ti spacco la faccia" mormoro e sembra che si diverta per quello che gli ho detto.

Si... ridi tranquillo.  Non ti ho appena minacciato mio caro Roy.

"Ti accompagno a casa" mormora e sorride, sospiro e alzo gli occhi al cielo. 

Usciamo fuori e levo il suo braccio dalle mie spalle, l'ho sopportato già troppo.

Mi tira verso la macchina stringendomi i fianchi... Io lo ammazzo.

Entro nella sua auto da ricconi e sospiro. "Non illuderti" mormoro quando entra in macchina .

"Cosa?" Mi guarda e accenna un sorriso. "Anzi. Fammi scendere. Subito." Mormora e lui alza gli occhi al cielo.

"Ti do un passaggio a casa Jenny" ridacchia e parte verso casa mia.
"Ma perché lo fai?" Mormoro e lui mi guarda arrossendo dolcemente, non ci credo, il ragazzo riccone e strafottetente è arrostito sotto una mia domanda.

"Che vuol dire perché? " sembra riprendersi e guarda fisso la strada "Perché mi piaci è ovvio" mormora e svolta. "Neanche mi conosci" cerco di controllare il veleno.

"Per questo che volevo invitarti a cena. Sta sera dobbiamo lavorare, anche domani quindi... sabato?" Mi guarda.

"Ho già altri programmi." Mormoro stringendo lo zaino con la punta di skate che esce fuori. "Allora domani a pranzo? Ti vengo a prendere a casa" mi guarda.

"No, Roy è un brutto momento... non è una buona idea." Mormoro e si ferma davanti casa mia.

"Va bene... Ci vediamo stasera allora" mormora e sospira, mi sento una stronza quando vedo queste facce...

Poggio una mano sulla sua e gli mostro un piccolo sorriso "arriverà il momento" non aspetto neanche la risposta e mi fiondo fuori dalla macchina. 

Cammino fino davanti alla porta ed entro richiudendola alle mie spalle. Poso lo skate e lo zaino come sempre ma quando alzo il viso ritrovo un Andrew seduto sulle scale a guardarmi.

Sussulto balzando all'indietro. "Ma sei pazzo?!" Mi esce prima di poterlo fermare, noto un leggero Sorriso fiorire sulle sue labbra e di colpo sento le bombe in pancia.

ᵀʰᵉ ᴮᵒʸ ᴴᵉˡᵐᵉᵗ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora