capitolo 28

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Dopo aver mangiato pulisco tutto e inizio a rassettare e spolverare visto il poco tempo a disposizione. Salgo su per una doccia veloce ed è troppo tardi quando mi rendo conto che manca ancora un bel po'.

Sei una stupida.

Diavolo. Metto una t-shirt e dei pantaloncini, scendo in soggiorno con i capelli umidi e sento dei colpi alla porta. La apro di colpo e vedo un Lucas  intento a sistemare un piccolo pezzo di tavola fuori posto.

"Lucas che diavolo combini?" Mormoro e lo guardo, ha il martellino in bocca e un chiodo all'orecchio.

"Stavo venendo ma avevo notato questa spaccatura e visto che non ci vuole nulla a sistemarla ho pensato che, visto le mie ammirevoli competenze, avrei potuto farlo"

Alzo gli occhi al cielo spingendolo, non si muove di un millimetro e ridacchia.

Si vede che è un carabiniere. "Entra, ti offro una limonata" mormoro e sorrido.

Vado fiera della mia limonata, è l'unica cosa in cui sono brava.

Vado verso la cucina e lui mi segue chiudendo la porta alle sue spalle. "Dovresti chiuderti quando sei a casa" mormora e sbuffo.

"Me ne dimentico. Non sono abituata ad avere un padre che potrebbe entrare di soppiatto per uccidermi. Sai, di solito i padri non lo fanno. E lui aveva le chiavi." Mormoro sbuffando.

"E abbiamo fatto cambiare la serratura, lo sappiamo" si siede sulla sedia mentre prendo la limonata dal frigo.

"Cerchi di estorcermi notizie?" Prendo due bicchieri e torno da lui.

"mh, forse, chissà" sorride mentre gli verso la limonata nel bicchiere "Sai benissimo che tutto ciò che so l'ho già detto a te e ai tuoi amici." Faccio un mezzo sorriso e lui annuisce bevendo.

"è davvero buona" mi guarda e io alzo gli occhi al cielo "Sai benissimo che se volevo avvelenarti lo avrei fatto già da tempo.... O ma aspetta, io voglio farlo" ridacchio e lui sorride "non vivresti senza me" dice e mi fa l'occhiolino "Oh, sì certo, ovvio. Vivrei tranquillissima e lo sai anche tu."

"e tu sai benissimo che è tutto per il tuo bene." Mormora prendendo la mia mano, sospiro esausta e lo guardo "lo so e... ti ringrazio nonostante sai cosa ne penso" faccio un mezzo sorriso e lui alza un sopracciglio "stai bene? Hai la febbre? Sei stranamente tenera"

Ridacchio andando a posare i bicchieri "non ti ci abituare e prendi le chiavi, mi serve un passaggio" gli faccio l'occhiolino e lui ridacchia "mi sembrava strano... ora ti riconosco e comunque era già in programma di accompagnarti a lavoro" ricambia l'occhiolino e sbuffo "Giusto, guardia del corpo, andiamo".

Finisco di sciacquare i bicchieri e seguo Lucas nella sua macchina rossa fuoco e bassa, non mi intendo di macchine ma credo che questa ad Andrew piacerebbe sicuramente... no Jenny, basta pensare a lui o non finisce bene.

Salgo in macchina e mi metto comoda "cintura" mormora Lucas mentre se la mette, sbuffo "sei uno sbirro, i sbirri non corrono, che problemi ti fai?" lo guardo e lui si allunga, per pochi secondi mi ritrovo il suo viso di profilo a pochi centimetri dal viso. Cosa.... Sento un clack e mi ritrovo schiacciata dalla cinta di sicurezza.

Sbuffo e lui ridacchia partendo, gli tiro un pugnetto e lui sorride "Fai schifo nei pugni, a proposito, l'allenamento ti inizia uno di questi giorni" dice e lo guardo, "Cosa? Che allenamento? Faccio schifo nello sport, ti avviso" mormoro e guardo fuori dal finestrino, "Nessuno sport, dovrai imparare a difenderti e lo farai con me" sento il suo sguardo addosso e sbuffo chiudendo gli occhi.

"non ho tempo" mormoro mentre lui guida verso il locale dove lavoro, "Jenny, lo facciamo tutti per te, io in primis, ti ho promesso che lui non ti farà più del male, non posso prevenire che non ti trovi ma posso prevenire che ti faccia del male..." mi giro a guardarlo e lui si ferma poco prima del locale, mi sorride leggermente, un sorriso malinconico, triste.

ᵀʰᵉ ᴮᵒʸ ᴴᵉˡᵐᵉᵗ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora