1 settimana più tardi
Mi guardo intorno e sospiro. Siamo a metà maggio già e io non ci credo. Sento caldissimo e già mi mancano le mie felpe, sono disorientata, ora il mio corpo ha solo tante cicatrici quindi posso mettere le magliette corte, bhe... diciamo che prima devo comprarle, le mettevo solo a casa e ne ho tipo due o tre...
Mi guardo intorno, l'ospedale all'ora di pranzo è sempre tranquillo, si, sono uscita due giorni fa e oggi ho avuto i primi controlli, ne ho un altro fra due giorni e l'ultimo fra quattro giorni. Posso farcela dai.
Odio gli ospedali, la puzza di detersivo sembra puliti anche i polmoni, giuro che appena vedo quella persona che fa le pulizie gli mostro quanto detersivo si mette per fare le pulizie, spreconi.
Guardo Andrew parlare con il dottore lontano da me, non ho ancora diciotto anni e lui essendo sempre con me si è spacciato per mio fratello, bhe... io non ho un fratello, direi che la cosa sarebbe abbastanza strana e più orribile, preferirei vivere cento volte il mio passato che farlo vivere anche ad un fratello o ancora peggio ad una sorella.
Sbatto nervosamente il piede a terra, si, quell'idiota di James me l'ha trasmesso, assurdo vero? Mio nonno ripeteva sempre "uscendo con lo zoppo impari a zoppicare". Intendeva che se uno fa una cosa la immischia anche a chi gli sta accanto, gran cazzata secondo me. Mio nonno poteva essere saggio quanto voleva ma quando si metteva in testa i pensieri degli anni dei suoi genitori, diventava insopportabile.
Ricordo mia nonna che ci separava a litigare dando sempre la colpa a lui, mi scappa un sorriso istintivo e poi sospiro "pensi al tuo amante segreto?" Mormora Andrew guardandomi, sussulto alzando lo sguardo su di lui, come fa ad essere così alto? Che palle, mi fa sentire uno gnomo da giardino, anzi, il figlio di uno gnomo da giardino... chissà se sono più bassi dei genitori...
"Si, molto più figo di te" gli faccio la linguaccia e lui finge una risata per poi fare una smorfia, ridacchiò e sento un leggero dolore hai punti che mi hanno tolto, porto istintivamente una mano sulla ferita e lo sguardo di Andrew si indurisce di colpo "fa ancora male?" Mormora e io accenno un sorriso "sopravviverò" mormorò anche io "ma non molto se stiamo ancora qui. Che ti ha detto quello?"
"Quello è il tuo infermiere, devi smetterla di odiarlo." Alza gli occhi al cielo prendendomi per mano ci incamminiamo verso l'uscita "lui. Mi. Toccava." Ringhio.
"Jennifer, lui deve toccarti, ti stava controllando! È un dottore sai? Avresti potuto evitare di mordergli la mano" sorride.
"E lui avrebbe dovuto evitare di toccarmi e fare l antipatico" metto il broncio e nel frattempo sto attenta agli scalini che ci sono prima della grande porta dell'entrata.
"L antipatico? Lo dici solo perché evitava che ti uccidessi." Mi apre la porta e lascio la sua mano con la bocca aperta, sconvolta dalla sua affermazione.
"Andrew! Mangiare del cioccolato non poteva uccidermi!" Quazi urlo. "Del cioccolato no, ma se aggiungi le patatine, le caramelle, le ciambelle, il caffè, la ciocc-" "OKAY HO CAPITO" sbuffo sconfitta e incrocio le braccia al petto, "e si meritava quel morso." Borbotto e lo vedo ridacchiare scuotendo la testa.
"Sei insopportabile ragazzina" mormora e io lo guardo male "tu sei insopportabile caschetto!" Gli faccio la linguaccia mentre andiamo verso la moto, il sole brucia sulla mia felpa. Ho detto che avrei dovuto comprare delle magliette estive, non che le avrei comprate e messe.
Ma le felpe che mettevo prima mi mancano, erano larghe e bellissime... questa è leggera... grigia... uff.
Mi prende di nuovo la mano guardandomi con un piccolo sorriso in viso, "Andrew perché mi fissi?" Mormoro guardandolo spaventata "era da tanto che non mi chiamavi in quel modo"
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ᵀʰᵉ ᴮᵒʸ ᴴᵉˡᵐᵉᵗ
ChickLitJennifer è la ragazza più chiusa della scuola, in passato ne ha ricevute di brutti colpi e ogni tanto continuano a tornare influenzando il suo presente e il suo futuro rendendola la ragazza più fragile di tutta la scuola, ma questo nessuno lo sa per...