capitolo 33

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Guardo Angel seduta sul tavolo, ha il broncio da circa un'ora e nessuno di noi tre (io, Lucas e Andrew) è riuscito a farle fare anche un mezzo sorriso, prendo le crepes alla nutella che ama e gliele porto, le poso al suo fianco lei gli dà un'occhiata e spinge delicatamente via il piatto, mi siedo accanto a Andrew e Lucas e, come a loro, inizio a fissarla, non capisco davvero cos'abbia... ha rifiutato anche le crepes... è qualcosa di veramente serio...

"ti prego Angel..." gli prendo dolcemente la mano e lei mi guarda, i suoi occhi diventano lucidi di colpo e per la prima volta in una settimana la vedo piangere "Tu ti scorderai di me! Lo farete tutti e tre come hanno fatto i miei genitori!" piange e tira su col naso, prendo un fazzoletto e le asciugo le lacrime, vedo le facce di Andrew e Lucas intenerirsi e accenno un sorriso, la metto sulle mie gambe e gli bacio la testa "Questo non succederà mai. Abitiamo affianco, puoi venire quando vuoi, Lucas e Andrew arriveranno subito dopo e saremo di nuovo qui e poi i tuoi non ti hanno scordato, sono sicura che ti porteranno una grossa sorpresa da dove sono stati!" sorrido e lei mi guarda col broncino, ho imparato che, per quanto possa sembrare piccola, questa bambina ha il cervello più grande di quello mio , di Andrew e di Lucas messi insieme.

"davvero?" mormora e prende il fazzolettino dalle mie mani e con fare drammatico si asciuga il nasino. Annuisco e Andrew gli sorride per poi fargli l'occhiolino, "ho passato una settimana bella qui" mormora la bambina e mi guarda, "Posso tornare quando voglio?", brutta streghetta, so che è una trappola bella e buona, annuisco sospirando e lei sorride, "Va bene." Mormora e prende una crepes mangiandola.

La cosa più brutta? Che domani comincerò l'allenamento e non ho più scuse. Se solo riuscissi a convincere Andrew e Lucas di farmi tornare a lavoro... è da un bel po' che tutto è filato liscio tra scuola e casa, nessun problema, Anne è venuta a trovarmi l'altro ieri e James quasi tutti i pomeriggi, l'unica cosa che non è andata per il meglio è stato il sonno, da quando ho fatto qual doppio incubo ho limitato le mie ore di sonno a 3 e sono costretta a ricoprire le mie terribili occhiaie sotto intere boccette di fondotinta e correttore, forse mi stanno anche spuntando le rughe e neanche ho fatto 18 anni. Oltre a diminuire il sonno, da quella notte io e Andrew non ci siamo più baciati, lui non vuole neanche restare un attimo da soli, quando Lucas è qui scappa a casa e ci resta finché Lucas non deve tornare a casa a sistemare le sue cose, io e Lucas invece abbiamo stretto molto di più di quello che pensavo, certo, non lo considero il mio migliore amico, ma siamo amici, è già un passo avanti, no?

Suonano alla porta e io mi alzo, prendo a borsa di Angel e per l'ultima volta, con Angel sulle spalle di Andrew, mi avvio alla porta, verso la nonna della bambina, la guardo e lei è stretta ad Andrew e dà una mano a Lucas, una volta che Andrew scende la piccola lei si attacca alle mie gambe piangendo, non abituata alla situazione mi abbasso guardando i visi al mio fianco a disagio, stringo la bambina fra le braccia e lei mi stringe, "Non ti scorderò mai piccola peste, ti porterò qualche crepes ogni tanto" sorrido e lei mi guarda e annuisce per poi nascondersi dietro le gambe di sua nonna che come sempre ci ringrazia e si avvia verso casa stringendo Angel, la guardo andare via e di colpo sento già la mancanza, che diavolo mi sta succedendo? Io avevo timore dei bambini e quella peste mi ha fatto perdere la testa per lei.

"ti ei affezionata, non è così?" mi chiede Andrew rivolgendomi la parola mentre chiudo la porta, lo guardo e annuisco "Forse, chissà." Faccio spallucce e vado sul divano seguendo Lucas, "allora, visto che la bimba è tornata a casa, io posso tornare a lavoro? Insomma, non vedo mio padre da una settimana e tutto fila liscio, in più siamo a maggio e le cose iniziano ad aumentare, come le mie bollette, una settimana di pausa basta, no?" sorrido e Andrew mi guarda male "non se ne parla" mormora Lucas.

"E che cazzo!" mi alzo dal divano "insomma sono stufa di non poter uscire!" ringhio stringendo i pugni, "Non ricominciamo, ah a proposito, sai che da domani ti allenerai vero?" mi guarda Lucas e io alzo gli occhi al cielo. "E se non volessi?" mormoro "Devi, ti allenerà lui" indica Andrew che si Irrigidisce "giusto, avevo dimenticato" mormora e io faccio spallucce "Perché non tu?" sbuffo e sento gli occhi di Andrew guardarmi con aria interrogativa, "Perché non io?" dice ma o evito e salgo in camera, sono le nove, di sabato, c'è una maledetta festa in cui James mi ha invitata e io non posso andarci perchè due coglioni devono badare a me e trattarmi come una bambina. Che nervoso! Sbatto la porta e prendo il mio telefono, di colpo la porta si apre e sussulto, nessuno entrava nella mia stanza da quando Andrew ha dormito con me e chi poteva farlo senza neanche bussare?

ᵀʰᵉ ᴮᵒʸ ᴴᵉˡᵐᵉᵗ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora