capitolo 24

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Riapro gli occhi e sospiro, sono sudata, ho di nuovo fatto quell'incubo del cazzo.

Mi infilo sotto la doccia sfilando i vestiti, dopo aver piegato la maglietta di Andrew e messa sotto il cuscino naturalmente.

Esco circa 10 minuti dopo e scendo in cucina, guardo l'orario e sbadiglio. Sono le 2 di pomeriggio. Ho dormito 10 ore e sento il bisogno di altre ore.

Preparo del cibo al volo e mangio tranquillamente, una volta finito sistemo tutto e mi tuffo sul divano.

"Che barba che noia, che noia che barba, che barba che noia" mormoro facendo un giro su Netflix.

Casa di carta. Arrivo.

Riguardo i primi episodi della seconda puntata ma quando si vede un flaskback di Berlino con il Professore qualcuno bussa.

Fottiti. "Occupato" urlo e aumento il televisore. Chiunque sia può restare fuori almeno per la parte di Berlino.

Quanto sei bello amore. Peccato che poi muori, e neanche per la tua malattia del cazzo.

Sospiro sentendo un urlo. Metto il muto e corro alla porta. La apro e la guardo "CHE COS... che vuoi? Mi hai interrotto mentre Berlino parlava con il professore. Spero per te che sia una cosa importante o farò di te..."

"Smettila ed esci da questa maledetta casa." Ringhia Anne.

"Scordatelo." Chiudo la porta davanti la sua faccia ma poggia il dito sul campanello senza l'intenzione di spostarlo.

Riapro la porta guardandola male.
"Non vuoi uscire? Bene! Decideremo il tuo abito per domani" sorride fiondandosi dentro. Chiudo alle sue spalle e torno sul divano "non ho vestiti" guardo la serie tv sul mio televisore notando di aver perso la scena.

Sbuffo e spengo la tv. "Scherzi?" Mormora e alzo gli occhi per poi guardarla. "Una cosa c'è che esigo, cioè che mentre leggo, guardo le serie tv o disegno, nessuno e dico nessuno sottolineando nessuno, deve interrompermi se non per qualcosa di importante. Chiaro?" Dico seria.

Sembra spaventarsi e annuisce alzando i pollici "shopping?" Sorride e sbuffo "no." Mormoro e lei spinge i piedi per terra dopo un saltello, come i bimbi, eppure a un paio di anni più dei miei.

"O vieni a fare shopping o domani metti un mio vestitino sotto miei ordini" ringhia buttandosi sul divano.

Mi butto su di lei "non mi va di uscire" borbotto ma l'idea che mi presti qualcosa lei non mi va molto a genio.

"Perfetto. Hai fatto la tua scelta. Domani sarai sotto mia tutela." Fa una risata malvagia e quasi mi fa realmente paura per la faccia che ha.

"Smettila. Mi fai impressione" mormoro e mi sistemo, si mette comoda e accende la tv mettendo un film a caso, abbastanza noioso da farci addormentare entrambe.

La sveglia insopportabile di Anne inizia con Gemitaiz che dice esattamente 《fra mi sveglio con più di qualche problemi》.

Non sembra molto normale ma ci fa balzare entrambe in aria. "Cazzo, dobbiamo andare a lavoro. Va a vestirti" mormora e annuisco alzandomi. I miei pantaloncini e la mia maglietta non sono esattamente il tipo di abbigliamento adatto a lavorare, almeno non al mio.

Forse quello di Cass... okay basta.

Una volta pronta Anne mi da un passaggio e arriviamo in orario per un pelo.

La serata trascorre alla grande, Roy non smette di tirarmi sorrisetti dolci che mi fanno salire la bile in gola.

Okay che ci provi, ma fai più schifo di James a rimorchiare eh.

ᵀʰᵉ ᴮᵒʸ ᴴᵉˡᵐᵉᵗ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora