"La mia passione"

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"Svegliati Ros sono le 8:05 dobbiamo andare a scuola" continua a dirmi Logan
"Aspetta altri cinque minuti Logan" rispondo assonnata
"Ma è tardi" afferma per poi aggiungere "Non capisco come mamma e papà riescano a lasciarmi con te che non sei per niente responsabile"
Ha dieci anni ed è più intelligente di me. So che a lui dispiace non vedere quasi mai i nostri genitori ma non pensavo che si sarebbe addirittura messo a piangere.
Sarà che io non piango da davvero troppo tempo.
"Ehy dammi due minuti che mi vesto, mi lavo e mi trucco ok?" dico mentre gli tolgo le lacrime con i pollici.
"Come facciamo ad arrivare in tempo se entrambe le scuole distano un botto?"
"Mettiamo in moto la mia vecchia ducati"
"Ma tu sai che..."
Lo interrompo cacciandolo dalla camera e gli dico di aspettarmi giù che devo prepararmi, lui non oppone e va al piano di sotto.
Cosa posso mettermi oggi? Vediamo..bhe un bel jeans strappato nero con un top bianco sul quale è disegnato un teschio un po' di matita e giusto una passata di mascara e posso andare.
"Allora dove sono le chiavi?" chiedo mentre scendo le scale
"Non lo so"
"Tu sai benissimo che io so che tu lo sai, quindi dimmelo" che giro di parole che ho fatto
"Uffa" si lamenta ma subito dopo mi porta in garage e dentro la casetta degli attrezzi eccole...le chiavi del mio piccolo gioiellino.
È una ducati monster rossa e un po' nera.
Fin da bambina ho avuto la passione per le moto, volevo fare le gare e son riuscita ad avverare questo sogno ma poi un incidente mi mandò in coma e anche se mi svegliai i miei mi vietarono di salire su ogni tipo di moto.
All'inizio mi ribellai ma poi dovetti arrendermi perché altrimenti vendevano questo piccolo motore ma io volevo almeno tenerla nel garage così che potessi vederla quando volevo.
"Salta su" lo incitai
"E va bene, comunque scusami prima non volevo dirti che sei un'irresponsabile"
"Tranquillo alla fine hai detto la verità"
Non lo lasciai rispondere perché accesi la ducati e tutto il rumore risuonava nel garage, quanto mi era mancata.
Mi sono sempre sfogata con le moto.
Se stavo male saltavo su e mi andavo a fare un giro.
Questo mi fa stare bene, solo questo.
Sento il sangue ribollire nel mio corpo mentre guido per strada, non mi distaccherò mai più da ciò che amo, promesso.
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Arrivo a scuola alle 8:50, insomma ho fatto il record no? Ho dovuto pure accompagnare quella piccola pulce.
Prima di entrare mi fumo una sigaretta, le mie amate Marlboro, cosa farei senza? Tutto, però questi sono piccoli dettagli.
"Non si fuma dentro quest'istituto,lo sai?"
"Si,ma non mi interessa, le regole non l'ho mai indossate"
"Questo anche io"
"Allora cosa vuoi?"
"Solo sapere se verrai alle lezioni di canto"
"Senti se vuoi uscire con me chiedimelo è inutile che per vedermi mi vuoi far iscrive a ste lezioni"
"Io non voglio uscire con te ma qualcuno mi ha detto che hai delle potenzialità nel canto"
"Chissà chi è stato"
"Voleva solo aiutarti"
"Per cosa?"
"Per farti capire che sei hai una voce così speciale come dice lui devi farti sentire e non sprecare quest'occasione"
"Ci penserò"
Me ne vado lasciandogli la sigaretta fumata per metà tra le labbra.
Quel contatto troppo riavvicinato mi fa venire i brividi e non capisco perché.
"Spero tu fumi, odio sprecare la roba" e lo lascio li fuori a quel cortile prima di entrare in classe.
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"Julian" lo chiamo all'uscita da scuola tirandogli uno schiaffo dietro la nuca
"Oh che ti tiri"
"Perché hai detto a quello là che so cantare mentre io gli ho detto che sono stonata, dai mi avrà sicuramente preso per una bugiarda"
"Da quando ti interessa quello che pensa la gente?"
"Non mi interessa ma...mi stai confondendo ok?"
"Guarda che se provi un interesse nei confronti di Ultimo non ce problema, non provo più nulla per te ricordi?" mi fa l'occhiolino
"Uno non provo nulla per quello, ma lo hai visto è brutto quanto la morte.
"Due: lo so che non provi più nulla per me» anticipa la mia risposta cercando di imitare la mia voce
"Hai finito di fare la gallina strapazzata?" dico offesa
"Permalosina cambiando discorso vuoi un passaggio a casa?Passiamo a prendere anche Logan tranquilla"
"Ho la moto"
«Cosa, che mi sono perso?"
"Eh sapessi"
"Raccontami"
"Non ora ma quando mi va, ciaoo" lo saluto mandandogli il mio gesto di amore cioè il dito medio che lui ricambia subito.
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16:45
"Pronto" rispondo al telefono avendo ricevuto una chiamata da Julian
"Bellissima stasera ce la festa di inizio anno a scuola ricordi?"
"Si si lo so ma ancora non ho capito se ci sarà anche Ultimo"
"Perché lo vuoi sapere? "
"Ma questo qua Ultimo,non ha un nome?" cambio discorso
"Si ma non lo so haha"
"Vabbe comunque vengo con la moto"
"Ma sei sicura che i tuoi non ti dicono nulla?"
"Sono fuori per lavoro quindi non l'ho scopriranno mai. Comunque Logan lo può tenere tua madre?Altrimenti non so a chi lasciarlo"
"Si tranquilla"
"Ci vediamo alla festa"
"Si" e stacchiamo la chiamata
La nostra scuola ogni anno organizza una festa di inizio e una di fine scuola, forse questa è l'unica cosa decente di questo istituto in cui mi ritrovo a studiare anche se in realtà non ho mai aperto libro, no dai qualche volta si.
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21:00
Pronta!
Beh devo dire che questo vestito mi cade proprio bene.
Lo so che è scollato però se ho un fisico da urlo ne devo approfittare no?
Comunque è un vestito corto ovviamente nero e nella parte del seno c'è una scollatura che lascia intravedere quasi tutto.
Cade a pennello con questi tacchi alti almeno 10 centimetri e con il rossetto rosso e giusto un po' di eye-liner e mascara.
Vedermi vestita così mi fa ricordare il primo anno di superiori, quando indossavo solo felpe larghe e nemmeno mi truccavo, un bel cambiamento devo dire.
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21:45
"Sei arrivata finalmente"
"Ah caro Julian, tu non sai quanto tempo impiega una donna per preparsi"
"Io dico che hai esagerato guarda quanto è corto sto abito"
"Geloso? "
"Chi non lo sarebbe?";sento dire da quella voce
"Scusami?" domando perplessa
"Voglio dire che sei molto bella"
"Va bene grazie, andiamo Julian lasciamo perdere questo»
"Ho un nome sai"
"Ma veramente?" mi fingo sopresa
"Niccolò...Niccolò Moriconi"
"Rose Tiller"
"Piacere"
"Di certo per me non è un piacere. Julian dai andiamo a ballare» continuo a stressare il mio migliore amico.
"Un lento?"
"Perché  no?"
«Sevo andare a invitare Sarah così mi dichiaro una buona volta"
"Ba bene vai"
"Vi lascio soli piccioncini" dice prima di andarsene
"Siamo solo io e te adesso"
"Si si scordatelo"
"Pensavo volessi ballare con me" dice un po' intimidito
"Ma neanche per sogno"
"Come mai?"
«Non mi va»
"Fino a poco fa mi sembrava di si però"
"Ma cosa dici?" urlo urtata
"Va bene, ci si vede in giro"
Se ne va...meglio per me perché tra poco accettavo il suo invito a ballare.
Con quei capelli che ha cercato sicuramente di aggiustare ma sono lo stesso mezzi spettinati, con la camicia bianca mezza aperta e con un pantalone nero penso che tutte gli salterebbero addosso.
"Scusami"
Qualcuno mi è venuto a sbattere contro, ma ci vede? Almeno mi ha svegliato dai miei pensieri che poi erano pure rivolti a quello.
Com'è che si chiamava?
"Stai più attento però Andrew...Andrew?!"
"Ehi Rose" cerca di avvicinarsi per darmi un bacio alla guancia ma lo allontano subito
"Non possiamo creare un rapporto di amicizia?" ogni volta che ci incontriamo mi pone sempre questa richiesta nonostante i miei ripetuti rifiuti.
"Nei tuoi sogni si" faccio per andarmene ma mi blocca
"Lasciami"
"Io te dobbiamo parlare, andiamo fuori che qui ce troppo caos" e mi trascina contro la mia volontà fuori al giardino della scuola
"Ma di cosa dobbiamo parlare, io penso proprio che abbiamo chiarito no?"
"No, io lo so che ho sbagliato ma tu non puoi punirmi così. Riniziamo tutto da capo almeno come amici"
"Cos'è che non capisci della frase: con te ho chiuso"
"Guarda che un amico in più ti aiuterebbe. Hai solo Julian perché tutti hanno paura di te, lo vuoi capire che sei un mostro per gli altri..."
"Loro non hanno capito quanto è speciale, non ti sei mai chiesto che se gli altri non stanno con lei forse è perché lei è per pochi" mi difende lui...Niccolò, aspetta ma cosa ci fa qui fuori, mi sono ricordata il nome non ci credo.
"Tu che vuoi, pensa alla musica va" fa Andrew
"Ci penso alla mia musica non preoccuparti, comunque gentilmente ti chiedo di andartene" risponde dopo aver emesso il fumo dalla sigaretta
Quando fuma è ancora più sexy.
Basta Rose, è brutto.
"Non sei nessuno per dirmi quello che devo fare, quindi zitto"
"Zitto a me non lo dici ora vattene altrimenti poi mi pento delle mie azioni, grazie"
"Guarda che io con un pugno ti attero"
"Com'è che si chiama?" mi rivolge la parolavNiccolò
"Andrew" rispondo
"Allora Andrew, lascia stare la mia ragazza ok?"
"Ragazza?" domandiamo in coro io e Andrew
"ragazza" mi prende per i fianchi e mi attira a lui "Vuoi anche la dimostrazione che lo è?"
Oddio ma questo mi vuole baciare. No,no,no,no.
"Si":risponde fiero il mio ex
"No" dico staccandomi da Nic, lo chiamo così dai è più carino.
Mamma mia che situazione imbarazzante.
"Perché no?" continua a stressarmi Andrew
"Perché non siamo costretti io e il mio amore a baciarci solo per la tua gelosia che non dovrebbe starci dato che io e te non siamo più nulla" mi sta salendo la nausea l'ho chiamato amore
"Ehy eccoti devo raccontarti una cosa" si intromette Julian" e tu cosa ci fai qui?"
"Vado via" e così scompare dopo tanto quello stupido.
Il mio ex ha molta paura di Julian. Quest'ultimo è buono e caro con tutti ma quando lo fai arrabbiare è meglio che te ne vai.
Quando ha saputo che mi aveva tradito e mi aveva visto soffrire in quel modo, inizialmente si era pure contenuto da non spaccargli la faccia ma quando sono cambiata e ho iniziato a farmi male con i tagli e la droga per colpa sempre sua non ci ha visto più e fuori il cortile di scuola l'ha gonfiato di botte tanto che è dovuta uscire la preside per dividerli ma soprattutto bloccare Julian.
Si è beccato una bella sospensione ma non gliene è importato nulla tanto che alla notizia ha risposto "almeno quel cretino sta in ospedale"
E ora ogni volta che si incrociano Andrew cambia sempre strada per paura di tornare altri due mesi interi in ospedale.
"Wow, con lo sguardo lo hai fatto andare via" dice stupito Nic
"C'è tutt'altra storia sotto" risponde il mio protettore che rimane di stucco quando gli sono corsa per abbracciarlo; sono dolce anche io quando voglio
"Quando c'è lui mi devi chiamare" mi rimprovera nell'abbraccio
"Va bene. Piuttosto cosa volevi dirmi?"
"Sabato prossimo uscirò con Sarah"
"Sono felice per te" gli lascio un bacio alla guancia staccandomi da lui che se ne va e mi lascia ancora una volta sola con Niccolò.
Te la farò pagare Julian.
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"Grazie anche a te, per avermi difesa"
"Non ce di che, non mi piace quel ragazzo"
"A me purtroppo piaceva..."
E in questo modo inizio a sfogarmi con un estraneo.
Non so perché ma mi sento protetta in qualche modo anche da lui.
Però qualche dettaglio quelli più gravi li ho lasciati da parte, meglio non dirglieli.
"Ti posso dire una cosa?" mi chiede alla fine stupefatto dal mio racconto
"Certo"
"È solo cieco, non si è accorto di quanta bellezza aveva davanti.
Quando perdi una persona scopri il suo valore vero"
"Tutta questa importanza non ce l'ho, mi evitano tutti"
"Abbi più fiducia di te stessa e poi se ti evitano tutti è colpa di questa corazza che hai. Sono sicuro che tu sei una ragazza fragile come la neve quando il sole riposa le sere, capisci quello che intendo si?"
"Capisco ma sai è più forte di me non riesco a mostrami debole davanti agli altri"
"Non ho detto questo, davanti agli altri devi essere forte altrimenti ti mangiano come prede in pasto ai leoni però non devi essere un mostro,cnon devi allontanare anche chi cerca di aiutarti"
"Hai ragione devo essere più gentile, ma prima voglio avverare il mio sogno"
"Verrai alle lezioni di canto?"
"Si anche perché sennò Julian mi ucciderebbe, sarebbe la terza volta che spreco un'opportunità del genere"
"Ci vediamo domani allora, c'è la prima lezione alle 16:00 alla stanza di musica ovviamente"
"A domani Nic"
"Ciao Ros"
Alla fine mi ha convinto ad andare, voglio proprio vedere come sono.
Se fanno pena me ne vado subito.

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Ciao ragazzi! Volevo chiedervi una cosa. Vi sta piacendo la storia?
Ah comunque non vi abituate alla Rose che abbraccia e che si sfoga facilmente, non è da lei.

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