"Non smettere mai di credere alle favole"

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Pov's Rose
"Niccolò ma ti sei perso per l'aeroporto?" urlo al telefono sembrando una pazza.
Si è perso per l'aeroporto della città in cui è nato e in cui vive, ci rendiamo conto si?
"Sto arrivando" mi risponde
"Ti devi muovere a meno che non vuoi perdere l'aereo"
"Ti vedo e sembra che devi andare a un funerale, tutta nera stai vestita!"
"Rose total black non ti piace?" gli dico chiudendo la chiamata, avvicinandomi e mettendogli le mani attorno al collo.
"Diciamo che preferisco quella un po' più colorata" e cerca di baciarmi però io scanso la testa finché stufo si sposta
"Odio i ritardatari e quindi niente bacio"
"Come vuoi"
È da Gennaio che non ci vediamo.
Sono stata tutto il periodo di tempo impegnata a recuperare le mie materie sotto per raggiungere sei almeno così a fine anno vado via dalla scuola e mi trasferisco a Roma dove farò aprire un centro per imparare a guidare le moto. A diciotto anni ho preso in eredità il locale del mio papà biolotico quindi potrei venderlo per costruirlo a Roma, voglio andare ad abitate con Nic.
Non sono più entrata li dentro da quando i miei si sono separati ma so che mamma ha conservato le carte e tutto perché comunque mio padre l'ha lasciato a me quel posto e quello che diventerà dipenderà da me.
"A cosa pensi?" mi chiama mentre mi ero persa tra i miei pensieri
"A come farò a sopportarti questi pochi giorni a Parigi"
"Farai come hai fatto le altre volte"
"No, le altre volte c'era sempre qualcuno ora siamo completamente soli"
"Delle volta eravamo soli"
"Stai già diventando insopportabile" e gli punto un dito contro
"Tu già lo eri" mi stringe poi tutta la mano nella sua "Mi prendi in giro? Hai fatto anche le unghie nere?"
"Nere opache però"
"Stupida" mi cinge il braccio attorno alla schiena avvicinandomi a lui
"Prima mi insulti e dopo mi abbracci, sei sicuro di star bene?"
"Con te sto sempre bene"
"Per l'amor di Dio per favore Niccolò" mi lamento
"Troppo dolce?"
"Direi di si"
"Hai fame?" mi chiede sicuramente riferendosi al rumore assordante che la mia pancia ha appena fatto.
"Si" rispondo nascondendo il mio imbarazzo, dato che sembrava dal rumore che una mandria di elefanti sia passata proprio affianco a noi
"Chiamo l'hostess allora"
Si, siamo in aereo.
"Ricapitolando per lei semplicemente un panino con il prosciutto crudo e per il suo ragazzo la pasta al sugo e la fettina panata con le patatine fritte e della coca cola"
"Esattamente" annuisco facendo un mezzo sorriso.
Quando la donna mora si allontana volgo un occhiataccia al mio ragazzo.
"Che c'è?"
"Ti fai sempre riconoscere"
"Sono le due, ho fame perché non ho pranzato quindi non vedo quale sia il problema se mangio"
"Potevi prenderti due cose come me"
"Quello che hai ordinato tu non è un pranzo ma una merenda"
"Una merenda, serio?"
"Mai stato così serio e non lamentarti delle mie decisioni"
"Va bene" mi avvicino e gli lascio un bacio sulle labbra "Non volevo farti arrabbiare" dico poi
"Infatti non l'hai fatto. Ecco i piatti, mangiamo che il viaggio è lungo e lo stomaco ha bisogno di star bene"
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"Bello?"
"Per fortuna che l'hotel non era "tutta sta roba." Siamo a Parigi e già è tanto, poi la camera con vista alla Tourre Eiffel, il bagno con vasca idromassaggio e vorresti dire che è poco? Quanti risparmi hai speso?"
"Diciamo che mi sono fatta aiutare"
"Da..."
"Niccolò quante volte devo ripetertelo che non faccio più attività illegali, hai veramente così poca fiducia in me?"domando molto delusa
" No, assolutamente, certo che mi fido"
"Andiamo a farci un giro va" cambio discorso aprendo la porta della camera e iniziando a uscire fuori lasciandolo li da solo.
Mi fa molto arrabbiare il suo comportamento.
Non chiedo molto se non che imparasse ad avere fiducia in me.
Sto facendo di tutto, sono anche affettuosa e non più anafettiva.
Mi sto confidando con lui, gli rivelo ogni mio segreto, pensa che io vada dallo psicologo e continui ancora a comportarmi male? Cosa ci vado a fare, per far spendere i soldi a mamma e al suo compagno?
Mentre arrabbiata aspetto il signorino fuori l'hotel una mano mi cinge la vita.
"Vuoi avere un bel ricordo di questa vacanza?Allora togli quel muso" fa riferimento alla mia faccia
Lo sposto rassicurandolo "Andiamo, stai tranquillo mi passerà. Ora però ho bisogno di stare sola ok?"
Annuisce tristemente e faccio lo stesso io.
Anche questa volta Rose assorbisce e sta zitta, come sempre no?
Fa niente, anche su questo metto una pietra sopra tanto lo so che ci vorrà solo del tempo, esso aggiusta tutto.
Speriamo che riesca a far capire a Niccolò che ho voglia di cambiare, di diventare una persona migliore.
Ho voglia di alzarmi la mattina e riuscire a guardarmi allo specchio orgogliosa di me. Non voglio invece vedere una ragazza autolesionista, drogata...insomma non voglio vedere una ragazza immischiata con l'illegalità. Non mi piace per nulla sapere che sono diventata così, mi fa ribrezzo e anche stupore perché chi se lo sarebbe aspettato che dall'insicura e docile Rose di prima sarei diventata dura come il marmo e gelida come io ghiaccio.
Se non si è responsabili delle proprie azioni si finisce male, ci sta nell'adolescenza fare cavolate qua e là però se quelle diventano abitudini c'è da preoccuparsi perché un conto è fumare una sigaretta ogni tanto giusto per e un conto è fumarla sempre.
Bisogna sapersi controllare e non cadere in tentazione, quella sigaretta la puoi anche evitare giusto? Non sto facendo la "santarellina" sto semplicemente dicendo che ogni scelta che si fa ti cambia poi se in modo positivo o se in modo negativo si vede solo attraverso il passare dei giorni ma quello che voglio dire è attenti voi adolescenti, attenti a tutto ciò che fate.
Questa è un'età in cui si inizia ad utilizzare la propria testa e non più quella dei nostri tutori, però questa testa utilizzatela per scelte giuste poi se capitano alcune sbagliate non c'è problema l'importante è che su quel sbaglio non ci ricadiate più.
"Facciamo una foto qua?" mi riporta alla realtà il mio ragazzo
"Certo, come ci mettiamo?"
"Perdonami per prima, ce la sto mettendo tutta, ci sto provando a fidarmi ciecamente di te e vedrai che ci riuscirò però per l'ennesima volta ti chiedo di capirmi, ho solo paura che questa favola finisca come è successo le altre volte"
"Stai tranquillo e non smettere mai di credere alle favole"
Sorride, chiede a un passante fortunatamente italiano, se era francese chissà come avremmo fatto conversazione e gentilmente esso acconsente a farci la foto perfetta da postare sul profilo.

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