Droga

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Appena aprii gli occhi li richiusi per la troppa luce, mia madre ridacchiò.
"Stella svegliati" mugolai contrariata.
"Non ho voglia di andare a scuola"
"La scuola è importante Stella" sbuffai e lei mi fece alzare, mi portò in bagno.
"Voglio cambiare scuola" ammisi, lei mi guardò confusa e così sospirai.
"Niente mamma... lascia perdere"
Mi accompagnò a scuola e appena mi aiutò a scendere andai verso il muretto.
"Ehi senza gambe" guardai Ben e per poco non gli risi in faccia, erano solo le 7 del mattino e lui era già a scuola.
"Che ci fai già a scuola, non è da te. Mi sorprende che tu sia già qui" ammisi, lui si tirò su la cerniera della felpa e rise.
"Devo parlare con la preside"
"Devi scopartela eh" risposi per lui.
"Che?" Chiese divertito, alzai le spalle.
Sapevo cosa facesse con la preside ogni mercoledì e ogni venerdì.
"Non devo scoparmi la preside"
"Quello che fai con la preside sono affari tuoi ma almeno dillo a Jazmin che pensa che voi siate la miglior coppia di questa scuola" lui si accese una sigaretta e fece un tiro guardando davanti a se.
"Io e Jaz siamo solo amici" scoppiai a ridere per la cavolata che avevo sentito.
"Siamo davvero solo amici, che fanno sesso ma siamo solo quello e lo faccio anche con Lauren"
"Lei non la pensa così" risposi mentre guardavo il muretto in cui lui si era messo a sedere, doveva essere così scomodo ma così bello sedersi su un muretto.
"Perché mi guardi?" Domandò curioso facendo il suo solito sorriso strafottente.
"Non ti sto guardando, guardo il muretto"
"E siediti no? Oh giusto non puoi" rispose ridendo, abbassai lo sguardo e posai le mani sulle ruote e me ne andai verso la mia classe.

A ricreazione come ogni volta spersi di rimanere sola ma non fu così, perché Ben si mise seduto sul mio banco e fece il suo solito sorriso strafottente.
"Ehi sfigata"
"Smettila di rompere e vai a farti una canna da qualche parte" lo ammonii arrabbiata, lui mi fece il verso e poi rise.
"Non mi fumo le canne" lo guardai male.
Era il più fumato della scuola.
Da quello che avevo sentito, si fumava cinque o sei canne al giorno e molte volte anche di più.
Non avevo voglia di parlare con lui.
"Se vabè, io sono la migliore amica di Jazmin allora"
"Allora se la metti così, devo ammettere di farmele" ammise alzando le mani.
Notai che avesse un tatuaggio sul polso destro, un infinito con una scritta.
Cercai di leggerla, ma lui abbassò subito le mani e così borbottai:
"Ok, ora puoi andare. Ciao."
"Non hai pagato la scuola" mi disse inarcando le sopracciglia.
"Però pago per stare in questa scuola e per non avere rotture da parte di nessuno"
"Non si può avere tutto nella vita" mi prese in giro mordendosi il labbro inferiore e quel movimento fu molto eccitante.
E BRAVA RAGAZZA.
SMETTILA COSCIENZA.
"Come se tu non avessi tutto, hm?" Ringhiai infastidita, lui si passò una mano tra i capelli e rise.
"Cosa ne sai?"
"Ma stai zitto" detto questo posai le mani sulle ruote e andai verso le macchinette.

Girovagai per tutta la scuola con la sedia a rotelle.
Ammettilo che è troppo bello.
Stai zitta.
Ma almeno ammettilo.
Non importa se uno è bello, è scemo.
Scemo ma bello.
Vidi mio fratello Mark fumarsi una canna e così sgranai gli occhi andando subito verso di lui e strinsi i denti sibilando:
"Che cosa stai facendo idiota?"
"Che cosa vuoi da me? E levati" mi spinse ma era troppo fatto per farmi del male.
"Hai quattordici anni, smettila immediatamente di fare lo stupido e butta quella dannata canna" cercai di prendergliela ma lui era in piedi.
"Ma levati, cogliona" mi guardò malissimo e quel commento mi fece malissimo.
Mi aveva colpita dritta al petto.
"Chi te l'ha venduta?" Chiedi nervosa.
"Ben" Esclamò ridendo e fumò, strinsi fortissimo i denti e andai in classe mia velocissimo.
Mi feci malissimo pure alle mani, da quanto andassi veloce ma non me ne fregava un bel niente.
"ASCOLTAMI IDIOTA!" Ben mi guardò incuriosito ridendo.
"Mi vuoi dire che mi ami e che vuoi stare per sempre con me?" Andai verso di lui che era seduto e gli tirai uno schiaffo così forte che gli lasciai l'impronta della mia mano sinistra.
"Che cazzo fai? Ma che problemi hai?!"
"SMETTILA DI VENDERE LA DROGA A MIO FRATELLO! HA SOLO QUATTORDICI ANNI" lui mi guardò massaggiandosi la guancia e strinse i denti.
"Io vendo la droga a chi me la chiede"
"Non venderla a lui. Se sei così sfigato che non riesci a fare un discorso serio perché sei fatto la maggior parte del tempo non sono affari miei. Puoi pure morire sotto un cazzo di camion, ma mio fratello lo devi lasciar perdere. Sono stata chiara?" Lui mi guardò per tutto il tempo negli occhi e poi alla fine mi disse:
"Pensavo ti chiamassi Stella" e detto questo scoppiò a ridere.

"Ma sei scemo o cosa? Ha quattordici anni e tu vendi a lui la droga. Puoi andare in carcere, stupido." Gli tirai un altro schiaffo ma lui non fece niente.
"Ascolta ragazzina, lui me la chiede ed io gliela do, punto. Ne vuoi un po' anche tu? Hm? Prezzi stracciati" mi fece l'occhiolino.
Che occhi belli.
Zitta.
Ma è un bel manzo.
No.
Si.
Pensa a qualcosa di Stronzo.
Io lo bacerei.
Ma anche no.
Uffa.
"Non voglio la tua droga, non sono così sfigata da voler essere sempre fatta"
Lui rise e così lo presi dal colletto del maglione verde che si era messo dopo che ero uscita di sicuro e lo guardai malissimo, i nostri occhi erano incatenati.
"Vendi di nuovo della droga a mio fratello e Jeremy ti ammazza di botte"
"Mi stai minacciando?" Chiese divertito.
"Si. Ti sto minacciando e non ti conviene farmi incazzare, Benjamin." Lui alzò le mani mordicchiandosi le labbra.
"Ma sei vergine?" Cambiò discorso, lo spinsi non muovendolo nemmeno di un centimetro e lui rise.
"Mi fai il solletico"
"Mio fratello non ti farà il solletico. Attento al naso di Merda che ti ritrovi"
"Ma come? Ora offendi pure il mio naso meraviglioso?" Chiese mettendo un broncio finto e così scossi la testa arrabbiata e me ne andai al mio posto.
"Comunque tuo fratello è venuto da me e me l'ha chiesta e ho cercato di dirgli di no ma dopo un po' mi ha offerto 100 euro e quindi gliel'ho data" Deglutii chiudendo gli occhi, mio fratello si drogava e mi sentivo così male al pensiero.
"Era incazzato e voleva rilassarsi"
"NON DOVEVI DARGLIELA LO STESSO!"
Urlai schifata, lui sospirò.
"Ne aveva bisogno"
"MA PENSI CHE IO NON SIA MAI ARRABBIATA?! LO SONO SEMPRE E NON MI DROGO!" Andai verso di lui e gli tirai uno schiaffo fortissimo.
"Non sapevo cosa fare."
"Te ne andavi, brutto pezzo di merda" e detto questo entrarono tutti e cominciò la lezione, così me ne andai al mio posto.

Estoy perdido sin tiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora