Senza te non posso farlo

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Il mio cellulare stava vibrando sul letto, così lo presi immediatamente senza svegliare Ben che stava dormendo come un piccolo angelo.
Sorrisi dandogli un piccolo bacino sulla fronte e risposi mordicchiandomi il labbro inferiore.
"Pronto?"
"Stella ha chiamato il dottore" deglutii, avevo paura di cosa avesse potuto dire, stavo bene, non mi sentivo malissimo.
"E cosa ha detto, mamma?" Chiesi pianissimo.
"Che sei obbligata a partecipare a delle sedute di un centro, ci sono molti ragazzi come te, ci sono ragazzi con problemi" guardai Benjamin.
"Quante volte a settimana devo andarci?" Non era una cattiva idea confrontarmi con altre persone che sapevano cosa stessi passando o che comunque avevamo problemi.
"Tutti i giorni, dalle 15 alle 17" erano solo due ore al giorno e non erano tantissime.
"È obbligatorio?" Domandai accarezzando i capelli di Benjamin che mugolò baciandomi il collo e così sorrisi.
"Il dottore ha detto così e penso che ti serva molto questa esperienza" rispose sincera.
Da una parte avrei voluto andarci ma non lo avrei fatto da sola, avrei dovuto portare con me qualcuno e quel qualcuno stava dormendo vicino a me.
A lui serviva molto quella esperienza.
"Non lo so, mamma ..." ammisi, lei sospirò.
"Stella, è una nuova esperienza" era vero, era una bellissima esperienza che avrei dovuto fare per sentirmi meglio con me stessa.
"Va bene, mamma. Lo farò anche se non ne ho la minima voglia" Risposi ridacchiando.
"Stasera il tuo fidanzato verrà a cena da noi?"
Sgranai gli occhi arrossendo, non so se lo eravamo davvero o meno ma sentire dire il tuo fidanzato mi aveva provocato qualcosa nel cuore, stava battendo velocissimo e non voleva smettere.
"Mamma! Non siamo .. fidanzati" borbottai.
"Certo certo, quindi? Lo voglio conoscere per bene! Dai, portalo!" Urlò divertita, sorrisi.
"Hm vedrò cosa fare, mamma. Ti voglio bene"
"Ti voglio bene anche io, tesoro" rispose e così staccai sorridendo, continuai ad accarezzare i capelli di Benjamin pensando alle sue parole.
Forse il centro avrebbe fatto bene anche a lui per davvero, ne aveva bisogno.
Andai su whatsapp e vidi che Jeremy mi aveva scritto, sorrisi leggendo:
Fratellone❤️: Buongiorno piccola peste, come è andata la serata alla fine?
Io: È andata davvero bene, abbiamo parlato tutta la notte e poi ci siamo addormentati ... abbracciati
Fratellone❤️: BLEAH
Io: Scemo😂
Fratellone❤️: Vuoi che ti venga a prendere per portarti a scuola?
Io: Fratellone, sono solo le 6 del mattino e andrò con Benjamin a scuola
Fratellone❤️: Io guido meglio😎
Io: Hm hm se lo dici tu😂
Fratellone❤️: Stronza
Io: Ti voglio bene anche io 😂
Fratellone❤️: Mi faccio la doccia 😂

Sorrisi posando il telefono sul letto e accarezzai i capelli di Benjamin, volevo svegliarlo e così cominciai a sbaciucchiarlo a stampo.
"Ma buongiorno bellissima" mi salutò sbadigliando e stringendomi forte a se, mi accoccolai accarezzandogli i suoi bicipiti, gemette rumorosamente e così sorrisi.
"Mi ha chiamato mia madre"
"Hm vuole che torni a casa dopo scuola?" Mi chiese accarezzandomi i capelli, scossi la testa mormorando sulle sue labbra con dolcezza:
"Non proprio, vuole che stasera ceni da noi"
"Ah bene bene, con piacere" ero felice che avesse accettato immediatamente, senza nessuna domanda e senza battute stupide.
"Si?" Domandai baciandogli il collo, ansimò.
"Certo baby"
"Ben! Ti picchio!" Esclamai ridendo, gli tirai uno schiaffo su una guancia.
"Strapazzami di baci!" Mi disse mettendo il broncio, mi mordicchiai il labbro inferiore e scossi la testa mentre lui mi accarezzò i fianchi.
"Sei bellissima quando ti incazzi" arrossii.
I suoi complimenti detti così dal niente erano stupendi e mi facevano sempre arrossire.
"Quando non lo sono, sono brutta?" Chiesi divertita, lui borbottò scuotendo la testa.
"Non intendevo quello"
"Scherzavo, idiota" Esclamai ridacchiando e così mi strinse forte a se baciandomi con foga.
Gemetti stringendogli un braccio, le nostre lingue si muovevano con violenza, con urgenza e passione mentre i nostri bacini si scontravano con più forza possibile.
Sentivo quanto fosse eccitato, era perfetto ma dovevamo staccarci perché dovevamo andare a scuola anche se nessuno dei due voleva farlo.
"Dobbiamo vestirci, Ben" mugolai mentre le sue mani accarezzavano i miei capezzoli da sotto alla maglia, boccheggiando lo spinsi.
"Hm okay, ho capito. Mi vesto"
"Bravo" risposi ridendo, lui si alzò sorridendo.

Estoy perdido sin tiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora