Coccole e baci di prima mattina

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Aprii gli occhi e mi guardai intorno, mi stropicciai gli occhi e poi mi sgranchii le gambe e le braccia.
Era molto presto, non riuscivo più a dormire e volevo solo fare una cosa, così mi alzai dal letto e andai in bagno per farmi una doccia calda per cercare di rilassarmi, ma non era possibile.

Mi abbottonai i jeans neri e mi infilai delle scarpe dello stesso colore.
Optai per una maglia bianca della Nike e poi afferrai le chiavi e uscii di casa senza dire niente anche perché non gliene fregava un bel niente a nessuno.

Presi il pacchetto di sigarette e lo aprii, mi era rimasta solo una sigaretta e non avevo voglia di andare alle macchinette a comprarne altre.
Me le sarei fatte da solo se avessi avuto voglia di fumare ancora.
Misi la sigaretta tra le labbra e la accesi, cominciai a camminare.
L'aria era fresca.
La giornata non era per niente male.

Arrivai in un campo pieno di margherite e sorrisi mettendomi seduto, fumai sdraiandomi.
"Fratelloneeee"
"Hm? Ho da fare adesso"
"Ti voglio bene"
"Anche io te ne voglio ma che c'entra?"

Arrivai al cimitero e sospirai prendendo il pacchetto dei filtri, ne presi uno in bocca e presi il tabacco dalla scatolina delle mentos di metallo, presi la cartina e mi feci una sigaretta.
La accesi e tirai il primo tiro.
Era mattina presto, non c'era nessuno e quello mi faceva essere in pace, guardai fuori dal finestrino della mia auto fumando la sigaretta.
Volevo solo essere felice e da una parte lo ero.
Stella mi rendeva felice, ma avevo paura che tutto quello che avevamo potesse finire.
Afferrai il mio cellulare e guardai il blocco schermo sorridendo, era una foto dove Stella sorrideva mentre le davo un bacio sulla fronte.
Quella ragazza mi faceva bene.
Quella ragazza mi rendeva migliore.
Quella ragazza era perfetta.
Era la donna che tutti avrebbero voluto.
Non ero l'uomo giusto per lei e avevo paura di perderla per sempre.
Scesi dalla macchina buttando la sigaretta oramai finita negli appositi cestini e andai verso il cancello del cimitero.
Ogni passo che facevo era come se mi arrivasse una pugnalata dritta nello stomaco, era forte, sempre più forte e quel dolore atroce mi faceva venire da vomitare.
Deglutii fermandomi due secondi per prendere un enorme respiro e poi entrare.
Non c'era nessuno, così mi avvicinai subito alla tomba di mia sorella e sospirai.
"Ciao piccola, come stai? Io sto discretamente bene sai? Ti vorrei davvero far conoscere la mia ragazza, la ameresti. È una persona stupenda, una persona giusta" le dissi infilandomi le mani in tasca e ridacchiai.
"Non me l'ha ancora data ma sai che il tuo fratellone può riuscirci eh! Mi piace davvero tanto e mi sta aiutando veramente tanto. Saresti molto fiera di me piccola, molto fiera"
Abbassai lo sguardo, poi lo rialzai e guardai la foto sorridendo.
"Sto anche andando bene a scuola, tutto merito di Stella ma comunque mi sto impegnando per riuscire a essere qualcuno. Mi sto impegnando per essere quello che avrei dovuto essere per te e non lo faccio per papà o mamma, anzi di loro non me ne frega un bel niente. Lo faccio solo per te e per Stella. Voglio una vita migliore."
Presi la margherita che avevo raccolto e mi inginocchiai, sorrisi e mormorai:
"So quanto eri fissata con questi fiori e ricordo ancora quando mi hai fatto quella bellissima ghirlanda e scusami se non ti ho mai detto quanto mi avesse fatto piacere riceverla dalla mia sorellina. L'altro giorno ho letto una frase che mi è rimasta impressa nella mente" risi.
"Si hai ragione, non ho mai letto ma sto diventando un nerd eh! Ma rimango sempre figo, lo sai. La frase chiedeva: In un campo raccoglieresti i fiori belli o brutti?" Sospirai asciugandomi le lacrime con una manica della felpa e posai la Margherita sulla tomba.
"Tu sei stata un fiore stupendo strappato a questo mondo troppo in fretta. Mi fa male il cuore quando ancora penso a tutto quello che potevi diventare ma ti prometto mia piccola sorellina che quando avrò un lavoro io fonderò una nuova associazione per aiutare i bambini, proprio come volevi fare tu. Ti voglio bene e te ne vorrò per sempre mia piccola principessa"

Entrai in auto e scoppiai a piangere stringendo il volante, ci tirai dei pugni fortissimi

Arrivai davanti a casa di Stella e mi morsi il labbro inferiore scendendo velocemente, era presto e volevo stare con lei nel letto, ne avevo bisogno.
Mi aggiustai i capelli e guardai l'orologio, erano le 7:30 e così mi arrampicai su un albero è appena arrivai alla finestra della mia ragazza la guardai dormire per qualche secondo.
Era veramente una meraviglia.
Sembrava un angioletto, lo era di sicuro.
L'avevo fatta soffrire ma ero intenzionato sul serio a voler cambiare per lei e a farla diventare la ragazza per cui avrei scalato pure l'Everest.
La finestra era leggermente aperta, così la tirai su e mi ci infilai dentro cadendo a terra e rompendo qualcosa.
"Che cazz!" Urlò Stella svegliandosi, mi alzai velocemente da terra e andai subito da lei per tapparle la bocca, lei mi guardò confusa.
Tolsi la mano e posai le labbra sulle sue.
"Volevo farti una sorpresa ma è andata male"
"Sono felice che tu sia qui, però mi hai seriamente spaventato" rispose e sorrise, mi sdraiai accanto a lei e la attirai a me.
"Che ci fai qui, Ben?" La sua voce era roca per via che avesse ancora sonno , dolce e stupenda.
"Te l'ho già detto, volevo farti una sorpresa"
Lei mi guardò negli occhi e mi diede un bacio sulla guancia, sorrisi come un bambino.
"Hai pianto, piccolo?" Mi mordicchiai il labbro inferiore annuendo e sospirai.
Non mi chiese niente, sapevo che lo volesse sapere ma non voleva che le rispondessi male.
Non le avrei risposto male, così sospirai.
"Beh, sono andato al cimitero stamattina e poi appena sono rientrato in auto mi sono messo a piangere e mi dispiace così tanto averti disturbato" Lei scosse velocemente la testa baciandomi a stampo e si accoccolò a me.
"Non mi disturbi affatto stupido, sono così felice di averti qui ma ora cerca di riposarti va bene? Ma se hai voglia di parlare ancora" scossi la testa, non volevo parlare ma solo stringerla a me e dormire con lei.
Lei annuì e mi diede un bacio sulla guancia.
"Io sono qui se vuoi parlare" annuii e la strinsi.
"Non ho voglia di parlare in questo momento. Voglio solo stare in questa posizione e dormire con te per qualche ora" sorrise dolcemente.
Parlammo per qualche minuto ridendo e scherzando come due pazzi e poi piano piano lei fu la prima ad addormentarsi.
Sorrisi come un bambino e mi addormentai dopo qualche secondo.

Estoy perdido sin tiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora