E cosa sono?

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Appena entrai in classe vidi che c'era solo Jack, così sbuffai e andai al mio posto.
"Ciao sfigata" mi salutò mettendosi seduto sul mio banco.
Non mandarlo a prenderselo in quel paese.
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"Cosa vuoi Jack?" Domandai più calma possibile ma stavo stringendo i denti.
"Volevo solo chiederti se sai dove sia Ben"
Lo guardai incuriosita incrociando le braccia al petto, domandai:
"Perché dovrei sapere dove sia il tuo amico di merda?" Lui mi guardò negli occhi sbadigliò rispondendo:
"Perché ci hai parlato e sei andata da lui davanti a tutti"
"Non so dove sia ma spero per lui che sia pulito, perché era fatto e lo sai anche tu, non si reggeva in piedi" risposi alzando le spalle, la mia parte più dolce voleva solo che stesse bene, la mia parte da Diavolo stava pensando a cose molto brutte.
"Lo so, infatti ho paura che abbia fatto qualche cazzata delle sue" mi raddrizzai sulla sedia a rotelle cercando di stare calma e mi mordicchiai il labbro inferiore.
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Jack non doveva pensare che a me piacesse il suo migliore amico, perché non era così.
A me non piaceva Benjamin.
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"Ad esempio?" Chiesi come se non me ne fregasse un bel niente, lui sospirò.
"Non so, che sia in coma da qualche parte o che sia morto" rispose e a quel commento tutti e due rabbrividimmo.
"Non penso"
"E allora perché non risponde a me?" Chiese ma non sapevo perché non rispondesse a nessuno, nemmeno a Jack.
"Forse vuole stare solo e basta"
"Da solo può fare cazzate, non è buono per lui" mi disse come se non avessi capito niente, ma avevo capito tutto.
"Non so cosa dirti Jack" ammisi, speravo solo che stesse bene.
"Se lo senti, digli che io ci sarò per lui"
"Non ho nemmeno il suo numero" non me lo aveva mai dato e sul gruppo della classe non c'era, perché non gli piaceva.
"Se vuoi te lo posso dare" Scossi la testa.
Volevo il suo numero ma era meglio che non lo avessi per niente.
"No grazie, non mi importa di lui"
"Non sembrerebbe" deglutii.
"Perché dici questo?" Domandai e non distolsi nemmeno per un secondo lo sguardo, lui ci indicò.
"Mi stai parlando"
"Perché odio non rispondere" risposi, lui scese dal mio banco e mormorò:
"Se ti scrivesse su Facebook dimmelo"
Annuii, non lo avevo nemmeno come amico su Facebook e non avevo nemmeno intenzione di inviargli la richiesta, non volevo vedere niente.

Stavo disegnando il mare quando la porta della classe si spalancò e Tutti alzammo lo sguardo, Ben era davanti a noi.
Indossava un maglione nero e dei jeans dello stesso colore e delle scarpe della Nike bianche.
I suoi occhi non si vedevano, indossava ancora quegli occhiali da sole.
"Ben, hai la giustificazione per entrare?"
Chiese il prof di greco, ma lui non rispose.
Si mise seduto accanto a me.
"Che giustifica? Mia sorella è morta, quindi cazzo te ne della giustifica prof di merda? Hm?" Era fatto, stava stringendo così forte il banco che avevo paura che lo scaraventasse addosso a qualcuno.
Il professore non disse niente, non aveva voglia di urlare ma gli mise una nota disciplinare e continuò a spiegare.
Ben guardò il mio disegno e lo prese.
"Devi starmi lontana, mi hai capito stupida?" E me lo strappò, gli tirai uno schiaffo così forte che rimase l'impronta.
"Ma che cazzo fai?! Ma ti sembra normale  strapparmi un disegno solo perché sei fatto come un porco!?" Lui mi guardò malissimo massaggiandosi la guancia.
Guardai il professore e mi scusai, lui annuì e continuò a spiegare.

A ricreazione l'unico che rimase in classe con me fu Ben, ma stava dormendo sul banco dalla seconda ora, andai verso la lavagna e presi il gesso, cominciai a disegnare Ben e poi ammirai il mio capolavoro.
Mi era venuto benissimo, cancellai e tornai li, gli accarezzai una guancia e presi il panino che mi ero fatta fare quella mattina e cominciai a mangiare.
"Il disegno era veramente bello" disse Ben e così lo guardai malissimo.
"Peccato che me lo hai strappato testa di cazzo" lui alzò le spalle e aprii gli occhi.
"Non l'ho fatto con cattiveria ... ero solo" non lo feci finire di parlare che gli ringhiai in faccia stringendo i denti.
"Eri solo fatto come una capra, ecco cosa. E fai solo schifo, ti credi di essere chissà chi ma sei solo uno sfigato senza nessuno che gli voglia veramente bene" ero così arrabbiata che la maggior parte delle cose nemmeno le pensavo ma volevo solo ferirlo come lui aveva ferito me.
"Sono sincero con te, Stella. Mi devi stare alla larga e basta"
"Tranquillo Ben. Starò alla larga da te. Non voglio un amico come te." Ammisi, lo pensavo sul serio, non volevo una persona come lui nella mia vita.
Sarei sprofondata in un abisso senza mai salire su, Ben era solo un viziato.
"Lo faccio solo per il tuo bene, Stella. Sono maledetto ed è meglio che nessuno mi sia amico" sussurrò pianissimo.
"Nessuno è maledetto, Benjamin" risposi.
Lui rise nervoso e alzò le spalle.
"Qualunque cosa che tocco, si frantuma in mille pezzi"
"Perché lo vuoi tu, vuoi che la gente non ti conosca per ciò che sei" risposi piano, lui mi guardò negli occhi e sospirò.
"E cosa sono? Un Coglione, ecco cosa"
"Vuoi essere tu un Coglione, nessuno lo è mai davvero" e detto questo posai le mani sulle ruote e me ne andai alle macchinette per prendermi qualcosa di caldo.

Appena tornai in classe vidi che Ben si era addormentato di nuovo, sospirai bevendo la mia cioccolata calda e mi misi al mio posto e vidi Jack venirmi davanti.
"Cosa gli succede?"
"Non ne ho idea, ma non penso proprio che voglia aiuto e io non voglio darglielo" ammisi e mi feci gli affari miei fino alla fine delle ore.

Appena la campanella della fine delle lezioni si fece sentire, Ben aprì gli occhi e mi guardò negli occhi sospirando.
"Smettila di fissarmi pesce lesso" e così me ne andai andando veloce verso la macchina di Jeremy, lui mi fece entrare in auto e mise la sedia a rotelle dietro.
Appena salì in auto mi guardò e sorrise.
"Oggi siamo soli a casa! Quindi Mc!"
Ridacchiai annuendo e guardai fuori dal finestrino.

Estoy perdido sin tiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora