Angolo Autrice:
Sono qui per ricordarvi che il mio primo romanzo Love is not a game é disponibile in cartaceo e in formato Kindle, potete ordinarlo sia su Amazon che in libreria, per adesso la Mondadori non lo può ordinare 😭 per tenervi aggiornati c'è la pagina Instagram: le_storie_di_robstenina97Non riuscivo a credere che avessi parlato con Ben e che gli mancavo, era come un sogno.
Non sapevo se fidarmi di lui o meno, ma ero lo stesso felice come una Pasqua.
Guardavo il soffitto da qualche minuto, pensavo ai messaggi che ci eravamo scritti e alla nostra chiamata.
Mi faceva impazzire il modo in cui parlava, in cui sorrideva e in cui faceva lo stupido.
Volevo vederlo.
Volevo che tornasse a scuola ma da come avevo capito non aveva la minima intenzione di tornare in quella scuola.
Sentii la porta della mia camera aprirsi e mia madre mi sorrise aprendo la finestra, mi misi le mani sugli occhi scoppiando a ridere.
"Mamma! Chiudi!" Lei mi fece mettere seduta.
"È ora di farti la doccia e vestirti, ti accompagno io oggi a scuola che Jeremy sta ancora dormendo" annuii e mi fece alzare, mi mise subito seduta sulla sedia a rotelle.
"Come hai dormito?" Alzai le spalle e sorrisi.
Avevo dormito benissimo, ero stata da Dio.Mi fece la doccia e mi diede un bacino sulla guancia, cominciando a parlare di cibo, amava parlare di quello e così la ascoltai ma la mia mente pensava ad altro e così sorrisi.
"Pensi a qualche ragazzo?" Sgranai gli occhi.
"EH?! CHE?! NO MAMMA!" Esclamai diventando rossa come un pomodoro, lei rise.Optai per un jeans e una felpa nera, appena mia madre mi finì di vestire chiamò mio padre dalle scale e appena furono in camera mia, mia mamma portò giù la sedia a rotelle e mio padre mi prese in braccio scendendo le scale.
Mi accoccolai a lui.
Volevo solo che Ben fosse a scuola e volevo stare con lui tutto il giorno, sentire il suo profumo, sentire la sua voce.
Stare abbracciata a lui.
Mio padre mi fece mettere seduta su una sedia e così cominciai a fare colazione mentre loro parlarono del lavoro di mio padre.
Mi arrivò un messaggio e così presi subito il telefono e spalancai la bocca.
Ben😈: Non mi saluti? Mi aspettavo il buongiorno 😇
Io: Non te lo meriti il buongiorno
Ben😈: No? Perché?
Io: Pensa.
Ben😈: Penso solo ad una cosa
Io: E cosa?
Ben😈: A te.
Io: Ed io sarei una cosa?Stavo sorridendo come una bambina, ero così felice che mi pensasse e che mi avesse scritto.
Volevo che mi scrivesse ogni secondo.
Ben😈: No, non intendevo quello e lo sai
Io: Non mi fido di te
Ben😈: So che sono stato una Merda e mi avevi dato una seconda occasione
Io: Mh non do mai una terza
Ben😈: Ah no?
Io: Se la vuoi chiedimelo a voceVisualizzò ma non rispose e così borbottai infastidita mangiando e sentii il campanello.
Non sentii con chi stesse parlando mia madre ma non me ne fregava niente.
Finii di mangiare e chiamai mio padre, mi prese in braccio e mi fece sedere sulla sedia a rotelle portandomi in salotto dove sgranai gli occhi e spalancai la bocca.
Ben era seduto sulla poltrona e stava fumando una sigaretta mentre mia mamma gli raccontava di quando fossi piccola.
Lo squadrai mordendomi il labbro inferiore.
Capelli scompigliati e perfetti.
Barbetta eccitante.
Maglione nero.
Jeans.
Scarpe bianche.
Appena mi vide, fece un sorrisetto divertito e mi venne davanti, i miei occhi erano proprio davanti al suo enorme pene.
Si vedeva da impazzire.
"Ciao Stella, se non alzi la testa sbavi" alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi.
"Tranquillo, sicuramente ti darei uno schiaffo"
Lui rise mettendosi una mano sul cuore.
"Ho già detto a tua madre che ti porto a scuola"
Era tornato e quella cosa mi fece sorridere.
Mi prese in braccio e lo strinsi fortissimo, avevo paura che fosse solo un bellissimo sogno ma il suo profumo mi inebriava le narici ed era tutto vero, ero felicissima.
"Mi sei mancato, sul serio" ammisi pianissimo.
Lui sorrise e mi portò fuori, gli accarezzai i capelli facendolo ridere e mi mise in auto.
Mi era mancato tantissimo e lo sapeva.
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Estoy perdido sin ti
Teen FictionInizio Flashback: Stavo giocando a pallone con i miei due fratelli, stavo ridendo e non vedevo l'ora di vedere papà che sarebbe stato fiero di me perché stavo giocando bene. "Stella ma almeno facci giocare!" Esclamò mio fratello maggiore ridendo, gl...