Giornata-Seconda Parte

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Lui mi guardò confuso e scosse la testa mettendosi seduto.
"Ero andato a prendere due pezzi di torta, volevo farti una sorpresa"
"Pensavo che ..." mormorai ma mi bloccai subito, lui mi guardò confuso.
"Pensavi che?" Chiese dandomi il mio cheesecake, deglutii mordendomi il labbro inferiore e cominciai a mangiare ammettendo:
"Non devo vergognarmi. Pensavo tu te ne fossi andato. È da te"
Lui mangiò in silenzio e poi mi disse:
"Mi dispiace che tu lo abbia pensato, Stella. Volevo solo fare una cosa carina e farti sorridere"
"Potevi semplicemente dirmi, vado a fare una cosa e torno" risposi guardandolo malissimo, lui annuì.
"Già ... hai ragione ma.." non lo feci finire di parlare che posai l'indice sulle sue labbra.
Che labbra meravigliose. Toccale.
Non fare l'antipatica.
Dai.
No.
"Tranquillo, ho dubitato di te ma è perché mi hai dato sempre modo di farlo" lui mi morse il dito e scoppiammo a ridere.
Mordi qualcos'altro.
Ma stai zitta!
Eh, ma questo ragazzo mi eccita!
Zitta!
Gli tirai uno schiaffo sulla nuca.
"Ci hai preso gusto nel picchiarmi eh"
"Eh si, hai proprio la faccia a schiaffi"
Lo presi in giro facendogli la linguaccia.
"Che ti va di fare adesso?" Mi chiese divertito, guardai altrove e vidi persone che camminavano, che ridevano, che erano felici.
"Voglio solo tornare a casa." Non era vero, ma stavo per avere una crisi di pianto, Ben si alzò dalla sedia e mi prese in braccio, mi avvinghiai a lui.
"Non ti porto a casa, ci torni dopo cena e non accetto un no come risposta"
"Ben!" Esclamai roteando gli occhi ma lui non mi ascoltò e cominciò a camminare, annusai il suo collo.
Era così profumato.
"Almeno andiamo a casa mia e prendiamo la sedia a rotelle..." sussurrai pianissimo al suo orecchio, mi strinse le cosce e scosse la testa.
"Se andassimo a prenderla, io non potrei più portarti in braccio" rispose facendo il suo solito sorriso strafottente e così risi.
"Stupido" mormorai e dato che non mi stava vedendo, feci un sorriso.
Ami stare tra le sue braccia eh!
Non esagerare.
Ma è vero!

Non amo stare tra le sue braccia.
Hm.
Mi fece mettere seduta in auto e mi allacciò la cintura e appena salì mise subito in moto.
Presi il mio telefono e chiamai Jeremy.
"Sorellina! Ma che cazzo! Dove lo tieni il telefono?!" Scoppiai a ridere, mio fratello era la mia ancora di salvezza.
"Tranquillo Jeremy, sto bene" ammisi e vidi Ben farmi l'occhiolino, gli feci il dito medio facendolo ridere.
"Sei sicura? Devo venirti a prendere?"
Mi morsi il labbro inferiore.
"No, sto bene Jeremy. Mi riporta Ben a casa dopo cena"
"Dimmi solo una cosa, ti fidi di lui?"
Non mi fidavo di Ben, ci stavo andando con i piedi di piombo infatti ma in quel momento stavo bene con lui.
"No" ammisi e così mio fratello sospirò.
"Se hai bisogno io sono qui, sempre"
Sorrisi come una bambina.
"Lo so Jeremy. Ti voglio bene"
"La sedia a rotelle è a casa, ne ha una Lui per caso?" Domandò mio fratello curioso.
Non potevo dirgli che mi stava portando in braccio, lo avrebbe massacrato di botte.
"La linea fa schifo! Ciao!" E staccai, Ben mi guardò divertito e alzai le mani.
"Non farmi domande"

"Nessuna domanda va bene" rispose guidando con il suo solito sorriso strafottente e così roteai gli occhi e misi un po' di musica.
Alla radio partì una canzone di Miley Cyrus e così chiusi gli occhi godendomi le sue parole.
Dopo qualche secondo sentii il vento tra i capelli e così sgranai gli occhi, la macchina di Ben era una decappottabile e aveva abbassato.
"Oddio! Ma è una meraviglia!" Urlai come una bambina alzando le mani sopra la mia testa, lui mi guardò e annuì mordendosi il labbro inferiore.
"Eh si, è una meraviglia"
Ha detto che sei una meraviglia.
Non diceva a me.
Si.
No coscienza.
Si Stella, diceva di te.
Guidava benissimo, mi resi conto che era più bello del solito vestito come un angelo, i suoi capelli erano poco scompigliati e così risi.
"Perché ridi?" Posai una mano sui suoi capelli, mi leccai le labbra.
Che capelli perfetti.
Sono d'accordo con te.
E menomale!
"Quanto gel" risposi accarezzando i suoi capelli, lui mi guardò negli occhi, non disse niente, non mi tolse la mano e così continuai a passare la mano tra i suoi bellissimi capelli.

Estoy perdido sin tiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora