Pov Benjamin:
Eravamo seduti in auto, mano nella mano.
Non volevo scendere, non volevo parlare.
Non volevo fare un bel niente.
Volevo solo che Stella si fidasse di me.
Mi stavo innamorando ed era così strano che uno come me si innamorasse.
Pensavo che uno come me non avrebbe mai avuto una relazione seria che si basava sulla fiducia e sullo stare bene.
Volevo che si fidasse di me, volevo che lo facesse come lo facevo io.
In poco tempo era diventata un ancora di salvezza e volevo solo proteggerla da tutta la merda.
Non ero fatto per lei, era troppo per me.
"A cosa stai pensando Ben?" Domandò con cautela, la guardai negli occhi e la baciai a stampo, le sue labbra erano così morbide e così perfette che non avevo la minima voglia di staccarmi.
Mi accarezzò una guancia non staccandosi dalle mie labbra, era un piccolo bacio a stampo ma che trasmetteva il mondo.
"Sono pronto per il primo giorno" dissi e così scesi dalla macchina dopo averla baciata a stampo, aprii la portiera e la aiutai a scendere.
La strinsi fortissimo a me, si aggrappò.
"Non ti mollerò mai, Stella." Ammisi.
Quella ragazza meritava l'universo.
Meritava tutte le stelle del cielo.
Mi faceva sentire bene.
"Lo spero, Benjamin" mormorò piano.
La guardai negli occhi e posai le labbra sulle sue, annuii baciandola con passione e urgenza mentre le nostre lingue giocavano e si strusciavano facendomi andare in tilt il cervello.
"Lo faccio solo per te" ammisi e lei sorrise prendendo il mio labbro inferiore tra i denti e lo cominciò a succhiare facendomi eccitare.
Gemetti stringendole il sedere.
"Fai il bravo, okay?" Domandò non smettendo di darmi quel piacere assurdo, ansimai annuendo e infilai le mani dentro ai suoi jeans facendola ridere e roteò gli occhi divertita.
"Ben siamo in un luogo pubblico"
"Hm però mi hai segato al bar eh" le dissi sorridendo maliziosamente, lei arrossì stringendomi forte.
Sorrisi baciandole i capelli e mormorai:
"Ti scoperei anche davanti alla gente"
"Ben!" Scoppiai a ridere prendendola in braccio e con una mano la tenevo mentre con l'altra presi la sedia a rotelle e la misi a terra aprendola.
La misi seduta, lei mi ringraziò posando le mani sulle ruote.Entrammo nell'edificio che sembrava un posto dove andavano i drogati come me ma non era quello il posto.
"Questo posto fa schifo, Stella" ammisi facendola ridere ed entrammo in ascensore.
La guardai mordendomi il labbro inferiore e le accarezzai i capelli mentre lei mugolò posando la testa proprio sulla mia patta della tuta facendomi gemere rumorosamente.
"Molto comodo" mi disse posandoci le labbra contro, gettai la testa all'indietro deglutendo per quello che stava succedendo.
Non avrei mai pensato di eccitarmi così se una ragazza me lo avesse baciato da sopra la tuta.
Strinsi fortissimo i suoi capelli cercando di non venire immediatamente, ma era troppo bello.
"Oh si Stella, continua ti prego. Brava così. Oh si." Lei sorrise soddisfatta e si staccò facendomi gemere rumorosamente e la guardai negli occhi.
"Ma perché ti sei staccata?" Domandai roteando gli occhi, lei rise indicandomi il mio pene rialzato, si vedeva tantissimo.
"Hm sei una maialina" le dissi posando le labbra sulle sue e la baciai con foga.
Lei rise gemendo e mi strinse forte i capelli tirandoli.
Sentimmo qualcuno tossire e così ci staccammo immediatamente anche se non volevo farlo per niente al mondo.Un signore sui sessant'anni ci sorrise.
"Voi siete nuovi?" Annuimmo, lui ci fosse di seguirlo e così lo facemmo.
Mi misi seduto su una sedia, mentre Stella preferì stare seduta sulla sua sedia a rotelle, accanto a me.
Le sedie erano occupate, c'erano venti persone, comprese noi.
Ragazzi della nostra età o più grandi ma che non arrivavano ai venticinque.
Due ragazzi fissarono Stella facendomi infastidire e lei mi accarezzò una coscia mormorando al mio orecchio:
"Stai tranquillo, Benjamin" sorrisi.
"Diamo il benvenuto alle persone nuove" non volevo stare in quel posto ma Stella voleva che lo facessi e stare con lei era l'unica cosa che sapevo di desiderare nella mia vita.
Tutti ci salutarono, presi una mano della mia fidanzata, non mi ero ancora abituato a tutto quello che mi stava succedendo ma averla vicina mi faceva stare bene.
Mi faceva sentire potente, lei credeva in me.
Stella era l'unica cosa bella della mia vita.
"Allora, Benjamin, parlaci di te" mi disse Samuel facendomi ritornare alla vita reale.
Sentii le labbra di Stella sulla mia fronte.
"Sono qui, tesoro. Andrà tutto bene" annuii e chiusi gli occhi cercando di calmarmi ma non era così facile, quando ero nervoso la voglia della droga mi assaliva ogni volta di più e in quel momento ero nervoso.
Odiavo parlare davanti alle persone, odiavo stare al centro dell'attenzione e la droga mi aveva sempre calmato e non ricordavo nemmeno un momento della mia vita in cui non ero fatto da fare schifo.
La mano di Stella, quella che non stavo stringendo cominciò ad accarezzarmi i capelli.
Mugolai posando la testa sui suoi seni.
"Stai tranquillo, okay? Respira con me" annuii e feci dei respiri profondi con lei, mi ero calmato, l'unica cosa alla quale stavo pensando era lei e voleva che fosse così, posò dolcemente le labbra sulle mie, la strinsi forte a me.
"Ben." Mi ammonì, così scoppiai a ridere e guardai Samuel negli occhi.
"Sono Benjamin ma questo già lo sapete. Ho 19 anni e vado in terza superiore, non mi sono mai impegnato a scuola ma quest'anno per merito di una persona davvero speciale ho dovuto alzarmi le maniche e studiare" dissi guardando Stella che aveva gli occhi lucidi.
Era veramente bellissima, era così dolce, così vera e così perfetta anche se non se ne rendeva minimamente conto, le accarezzai una guancia.
"È un mese che non tocco una canna o che non mi drogo, sono pulito ma l'altro giorno stavo per prenderla e così ho litigato con la mia fidanzata, mi ha detto di questo centro e non volevo venire ma poi ha detto che non me l'avrebbe più data" tutti scoppiarono a ridere e Stella mi guardò divertita, fui felice che non mi avesse detto di smetterla o cose del genere.
Mi piaceva da impazzire che non le dava fastidio che scherzassi, perché farlo mi faceva sentire bene e lo sapeva.
"Quindi sei venuto eh" esclamò Tony, risi.
"Eh poi mi ha fatto una sega, così sono venuto"
Le labbra di Stella si posarono sul mio collo.
"Se fai il bravo, dopo te ne faccio una che non ti scorderai mai più" gemetti rumorosamente.
"E non ti manca la droga?" Mi chiese Samuel.
Mi mordicchiai il labbro inferiore e annuii, Stella mi guardò ma non disse niente.
"Mi manca la sera, quando sono a letto e penso a tutto ciò che ho fatto e non ho fatto.
Mi manca quando penso a mia sorella e al fatto che quasi mai io le abbia detto quanto tenessi a lei. Mi manca quando ... ripenso a tutto ciò che ho fatto e ho detto alla ragazza che ora sta al mio fianco e questo mi fa male. Sono in quei momenti che vorrei essere così fatto da non ricordarmi neppure il mio nome"
Ammisi non guardando nessuno, avevo lo sguardo basso e non volevo alzare il volto.
Sentii le labbra di Stella su una mia guancia.
Quel gesto mi fece sorridere, mi fece sentire invincibile, anche perché con lei lo ero.
"Grazie Benjamin per esserti aperto con noi"
Mi disse Samuel, annuii e tutti ripeterono la stessa frase.
"Sono orgogliosa di te, non lo dimenticare" mi disse la mia fidanzata con dolcezza, la baciai a stampo e sorrisi.
"Stella parlaci di te" le disse Samuel.
Sentii la sua piccola mano stringere la mia e così le baciai le nocche per darle il mio appoggio e per farla un po' calmare.
"Sono Stella e ho 16 anni. Sono sulla sedia a rotelle da quando avevo appena otto anni.
Una macchina mi ha fatta volare contro un albero e da lì ho perso l'uso delle gambe. I primi anni fu molto difficile, avevo paura di non sentirmi bene per niente ed è stato così.
Le persone sono state cattive con me e lo sono ancora oggi, nessuno voleva e vuole essere amica o amico di una che sta sulla sedia a rotelle. Ad oggi non sono pienamente soddisfatta della mia vita ma almeno la sto vivendo come avrei voluto fare." Le sue parole mi fecero salire un angoscia, ero stato così stronzo con lei che non sapevo da dove cominciare dato che anche io ero stato uno di quelle persone che l'aveva ferita e anche tanto.
Posai una mano su una sua guancia e le girai il volto verso il mio, posai delicatamente le labbra sulle sue e la baciai con dolcezza.
"Mi dispiace così tanto per quello che ti ho fatto passare. Mi sento una merda ma non posso tornare indietro. Ti posso dare dei motivi per fidarti di me, non ti deluderò mai più." Lei mi sorrise baciandomi a stampo più volte e la strinsi fortissimo a me.
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Estoy perdido sin ti
Teen FictionInizio Flashback: Stavo giocando a pallone con i miei due fratelli, stavo ridendo e non vedevo l'ora di vedere papà che sarebbe stato fiero di me perché stavo giocando bene. "Stella ma almeno facci giocare!" Esclamò mio fratello maggiore ridendo, gl...