Voglio essere perfetto per te

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Benjamin fermò l'auto, mi tolsi la cintura e rimanemmo zitti per qualche secondo mentre le mani che tenevamo intrecciate giocavano tra di loro facendoci sorridere come ebeti.
"Vorrei soltanto fermare il tempo per stare per sempre insieme a te" disse girando la testa verso di me, deglutii e in un secondo posai le labbra sulle sue, mi prese in braccio.
Mi avvinghiai a lui come una medusa, lui mi strinse il sedere avvicinandomi il più possibile a se, eravamo strettissimi ma era dannatamente meraviglioso.
Le nostre lingue si sfioravano, i nostri corpi si scontravano facendoci gemere di piacere.
Le nostre mani si esploravano, le mie accarezzavano i suoi pettorali, le sue braccia, ogni centimetro del suo fisico era a contatto con le mie mani, era mio, solamente mio.
Le sue mani stringevano i miei seni, il mio sedere, le mie cosce, ogni stretta era così forte e sensuale che mi faceva mancare il respiro.
Ero così felice ed eccitata in quel momento che se avesse voluto farmi sua, avrei detto si senza nemmeno pensarci due secondi in più.
"Stella, ho voglia di te" la sua voce era roca, più roca del solito, mi fece eccitare ancora di più, infatti infilai velocemente la mano destra dentro ai suoi boxer, lo vidi sussultare e gemere di piacere.
"Mi hai preso alla sprovvista, baby" ansimò, gli baciai il collo muovendo lentamente la mano.
"Allora dovrei smettere, hm?" Lui scosse la testa lanciandomi uno sguardo malizioso.
"N-No" non riusciva nemmeno a parlare da quanto stesse godendo ed era meraviglioso.
Le sue mani stringevano i miei fianchi, ansimai quando andarono sotto alla mia maglia e mi strinsero i seni, in un secondo la sua testa andò sotto alla mia maglia facendomi ridere.
Sentii i suoi denti stuzzicarmi un capezzolo sopra al reggiseno, mugolai muovendo la mano con velocità, sentivo il suo respiro sul mio petto mentre i suoi denti stuzzicavano i capezzoli.
Stavo impazzendo, volevo che mi facesse sua.
Volevo baciarlo, volevo toccarlo di più.
"Tesoro a cosa stai pensando? Ti sei fermata"
Mi scusai velocemente, lui sorrise e mi diede un abbraccio, mi accoccolai a lui.
"Che succede?" Chiese preoccupato, gli accarezzai i capelli mordicchiandomi il labbro inferiore, non volevo dirgli cosa volevo fare.
Avevo la mano ancora dentro ai suoi boxer, la cominciai a muovere facendolo gemere.
"A-Ah Ba-by" i suoi occhi erano ardenti di passione, sapevo che volesse farmi sua ma non capivo il perché non lo facesse.
Non voleva perché non potevo fare molte posizioni per il mio problema?
Non voleva perché non sapevo cosa fare?
Non mi desiderava?
La mia mano si muoveva velocemente, vederlo gemere per merito mio era un orgasmo.
"B-bam-bo-la pre-pren-prendi-me-lo i-in boc-bocca" la sua voce tremava, stava per venire.
Se lo avessi preso in bocca avrei dovuto ingoiare e mi vergognavo a farlo.
"Se non vuoi, non ti sentire obbligata. Solo che nella foga dico molte cose" sorrisi baciandolo a stampo mentre sentii il suo liquido sulla mia mano, lui mi strinse forte baciandomi il collo.

Pov Benjamin:
Stella era andata a farsi la doccia e mi aveva lasciato in salotto con Jeremy, erano passati solo cinque minuti ma per me sembrava essere passata un eternità.
Non sapevo di cosa parlare.
Le auto erano un argomento ma a lui non piacevano quelle che preferivo io.
"Vuoi guardare qualcosa?" Mi chiese, scossi la testa e presi il telefono.
"No, stai tranquillo. Gioco a Fortnite"
Alla mia risposta mi guardò immediatamente e prese il suo telefono.
"Non sapevo che fossi un amante di Fortnite" mi disse e così ridacchiai.
"È la mia seconda droga preferita" ammisi, lui mise il gioco.
"Anche per me, la prima è.." non finì di parlare che esclamai;
"La prima è la figa" lui scoppiò a ridere.
"Esattamente!" Battemmo il cinque e cominciammo a giocare a coppia.
Era veramente fortissimo.
"Cazzo, ma sei bravo eh" ammisi uccidendone uno, mentre lui uccise l'altro, insieme eravamo invincibili.
"Anche tu non sei per niente male"
"Ma stai zitto, sono fortissimo." Mi vantai e così scoppiammo a ridere.

"Alla tua destra!" Urlai e ne uccisi uno.
Eravamo rimasti in trenta, potevamo vincere, ne ero sicuro.
"Stai attento che sento dei passi!" Disse e infatti vedemmo che ci stavano per sparare ma ne uccidemmo altri tre.
"Stiamo attenti" dissi, lui annuì.

Estoy perdido sin tiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora