Giornata-Prima parte

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Era domenica e come ogni volta mio fratello venne in camera mia alle 09:00 ma ero già sveglia e stavo leggendo.
"Andiamo sorellina, ti devi vestire e andiamo in chiesa" Borbottai contrariata facendolo ridere e mi mise seduta sul letto accarezzandomi una guancia.
"Sai che mamma ci tiene" mi fece presente, annuii sospirando e così lui andò verso il mio armadio.
"Come ti vesti oggi?" Domandò, alzai le spalle abbassando il viso.
"Ehi Stella, sei sempre bellissima. Lo sai?"
Sorrisi e gli feci la linguaccia, mise un paio di jeans bianchi sul letto e un maglioncino azzurro, mi aiutò a vestirmi.
"Oggi siamo a mangiare da nonno e nonna" alzai gli occhi verso il soffitto, mia nonna mi odiava senza un valido motivo e non me ne importava un bel niente.
"Dai, sarà divertente" disse mio fratello ridendo, gli tirai un pugno sul petto ridendo a mia volta.
"Dato che ora sei vestita, mi vado a cambiare anche io" Esclamò ridendo.
Sorrisi annuendo e gli baciai una guancia.
"Jeremy?"
"Si?" Chiese aprendo la porta.
"Grazie di esistere" gli dissi sincera e lui mi fece l'occhiolino.
"Ti porto giù?" Annuii e mi prese in braccio scendendo le scale.

Appena scendemmo mi mise seduta su una sedia in cucina e mi diede un bacino sulla guancia mettendomi del latte nella tazza e così sorrisi.
"Grazie"
"Smettila di ringraziarmi sempre" rispose ridendo, scossi la testa.
"Te lo meriti" sussurrai e lui mi abbracciò.
"Ora vado però eh! Sennò mi metto a piangere!" Esclamò ridendo e se ne andò.
Bevvi il latte e mangiai una fetta biscottata, sentii qualcuno baciarmi una guancia e mi girai un po' e sorrisi a mio padre che si mise seduto accanto a me.
"Come stai tesoro?" La sua voce era molto dolce e così mi fece sorridere.
"Bene papà e tu? Come va con mamma?"
Lui mi sorrise e mi accarezzò una guancia e mi rispose:
"Sto bene e con tua mamma sta andando bene, voglio fare qualcosa di grande per lei e voglio farle capire che la amo ancora come se fosse la prima volta, anche di più" sorrisi sentendolo e finii il mio latte.
Jeremy si mise davanti a me.
Camicia bianca.
Cravatta nera.
Pantaloni neri.
Scarpe bianche.
Era veramente stupendo, come sempre.
"Sembri un angelo, fratellone" lui mi sorrise e mi prese in braccio.
"Papà, la accompagno io, porta la sedia a rotelle nella tua auto" e detto questo mi portò nella sua auto e mi allacciò la cintura.
Risi appena lui salì in auto e mise la musica a palla e cominciammo a cantare a squarciagola ridendo.

Appena arrivammo al parcheggio della chiesa, spense la musica e mi guardò negli occhi sorridendo.
"Pronta?" Annuii ridacchiando e lui scese dall'auto e mi venne a prendere in braccio.
Salì le scale della chiesa e mormorai:
"Tutti ci guardano..."
"È perché sei bellissima, Stella" Risi.
"No, è perché tu sei bellissimo e io sono in braccio a te" ammisi e lui scosse la testa.
Dietro mio fratello vidi Ben e Jack, le loro famiglie erano molto religiose.
Ben era veramente perfetto, sembrava un angelo sceso dal paradiso.
Camicia azzurra, con i primi due bottoni aperti.
Era fuori dai jeans, che erano neri.
E aveva degli scarponi della Timberland.
I capelli neri erano tutti all'indietro e aveva poca barba.
CHE BONO.
Zitta coscienza e non dire stupidaggini.
Jack invece indossava un maglione bianco e dei pantaloni dello stesso colore.
Sembravano due angeli ma nessuno di loro lo era.
"Ehi Stella, mi stai ascoltando?" Ritornai tra me e me e guardai mio fratello negli occhi, non avevo capito cosa mi stesse dicendo.
Eri troppo presa a sbavare.
No. Stai zitta.
Se se.
"Scusami Jeremy, mi ero incantata. Che mi stavi dicendo?"
"Che papà si è dimenticato la sedia a rotelle" sgranai gli occhi preoccupata.
"Tranquilla sorellina, ti tengo io per tutto il tempo." Lo guardai con gli occhi lucidi, lui mi baciò la fronte entrando in chiesa.
"Dove ti vuoi mettere?" Mi domandò, di solito ci mettevamo sempre ai primi posti e così indicai i primi posti facendolo ridere.
"Va bene sorellina" andò verso i primi posti e mi fece sedere, ridacchiai nervosa.
"Comoda?" Chiese preoccupato, annuii e gli accarezzai un braccio.
"Certo, stai tranquillo. Va tutto bene" ammisi guardandomi intorno, lui si mise seduto accanto a me, alla mia destra.
Alla mia sinistra si mise seduto Ben, lo guardai malissimo e schifata.
"Che ci fai qui?"
"La chiesa è piena, devo sedermi da qualche parte no?" Domandò sorridendo strafottente, Jeremy lo guardò malissimo.
"Lasciala stare" gli disse ringhiando, gli accarezzai un braccio per calmarlo.
"Tranquillo fratellone, non ci sono posti"
Lui annuì, Ben si stiracchiò e mi guardò.
"Perché in classe non ti siedi mai su una sedia?" Mi domandò, sospirai non rispondendo e ascoltai la messa.
"Se vuoi ti aiuto io un giorno" scoppiai a ridere e lo guardai malissimo, tutti mi guardarono e così mi scusai.
"Così mi fai cadere? Sei uno stupido se pensi che io ti creda" lui alzò le mani.
"Volevo solo essere gentile"
"Non lo sei mai stato, continua a non esserlo e stai zitto" risposi nervosissima.

Estoy perdido sin tiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora