Capitolo 5

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30 gennaio 2019

Erano passati una decina di giorni da quell'incontro che aveva stupito piacevolmente quei due giovani dalle vite così diverse. In quei giorni non si erano mai sentiti se non per un messaggio inviato dal cantante che indicava il titolo di un libro che secondo lui la ragazza avrebbe apprezzato. Poi nient'altro, ognuno proseguiva con la sua vita, la riabilitazione quasi finita e le lunghe ore a suonare finalmente i suoi strumenti grazie anche ad una ritrovata ispirazione per il ragazzo.

Lei invece alternava le ore trascorse a scuola con la palestra e le uscite con le amiche, lunghe serate trascorse nel suo piccolo appartamento a leggere e perdersi in mondi lontani ed in storie nuove.

Quel giorno però non aveva voglia di leggere, non si sentiva abbastanza concentrata, decise così di guardare la televisione, stava aspettando l'inizio della replica di "C'è posta per te" quando il campanello prese a suonare.
Si alzò svogliatamente chiedendosi chi potesse essere di sera a rompere. La sua porta non era dotata di spioncino purtroppo, fu quindi costretta ad aprirla per scoprire chi ci fosse al di la.

Rimase stupita nel vedere Ermal li davanti a lei, jeans e cappotto lungo, capelli spettinati e sorriso imbarazzato:

-Volevo chiederti se ti andava di uscire, sai per finire il discorso dell'altra volta

-Ehm guarda per stasera in realtà ho altri programmi

- E dici che il tuo divano si arrabbia se lo lasci solo?

La ragazza prima di rispondere si osservò ed effettivamente il cantante non aveva tutti i torti, indossava un paio di pantaloni della tua grigi infilati dentro a dei calzettoni che arrivavano fino al ginocchio con la stampa delle principesse Disney ed una felpa talmente grande che le cadeva giù da una spalla, i capelli raccolti in modo disordinato da una molla e gli occhiali appoggiati sul naso.

-Guarda ho una relazione con lui e credo che potrebbe essere davvero geloso se lo lasciassi così, senza preavviso. Però se vuoi puoi fermarti qua a vedere la De Filippi con me e mangiare qualcuna delle schifezze che ho preparato!

La sua risata contagiò il ragazzo che prese ad annuire ed attraversò la porta quando lei si scostò. Prese il cappotto e lo appese in ingresso. Si posizionarono sul divano

-Ascolta ma vuoi un paio di pantaloni comodi? Magari stai meglio che non con quei jeans!

-Solo se mi dai in abbinamento le calze come le tue! Comunque no tranquilla sto così.

-Guarda che per queste calze ho io l'esclusiva! Non me le porterà mai via nessuno!

-Allora ti terrò distante mia nipote!! Potrebbe staccarti le gambe per averle!!

La televisione venne spenta dopo pochi minuti perché passavano più tempo a parlare che ad ascoltarla davvero, il piatto di biscotti e cioccolata che Asia si era preparata venne svuotato in pochissimo tempo e riempito nuovamente. Si stavano divertendo da impazzire loro due e basta in quel piccolo salotto. Sembrava impossibile che si fossero praticamente appena conosciuti e già riuscissero ad avere quel feeling nei discorsi e nelle idee.
Poi Ermal fu attratto dal polso sinistro della ragazza, tra un movimento e l'altro la manica della felpa era salita abbastanza da mostrare un tatuaggio che ora sentiva di voler osservare. Le prese la mano e lesse:"Sono solo lacrime"

-9 primavere... tu ascolti le mie canzoni?

- Si ascolto le tue canzoni e no, non è un pezzo di 9 primavere

-Guarda che sono rimbambito ma non così tanto! L'ho scritta io!!!

-Quando?

-È uscita lo scorso anno, nel mio ultimo disco

-Esatto! Il mio tatuaggio risale al 2016.

-Seriamente?

-Si anche se questo ed il tuo pezzo hanno una storia simile. Me lo sono tatuato quando è finita con il mio ex, dopo una relazione di 9 anni. Quando ho ascoltato la tua canzone credevo che qualcuno stesse raccontando la mia storia al mondo. Ho pianto tante di quelle volte con quella canzone ...

Lui non sapeva cosa dire, forse le parole che lui tanto amava in quel momento non sarebbero servite a nulla, capiva perfettamente cosa aveva provato, sapeva cosa voleva dire chiudere una relazione così lunga ed importante e nessuna parole era d'aiuto, allungò quindi le braccia e la strinse a sé.
A volte un abbraccio parla più di mille parole e sorrise quando lei si lasciò andare a quel contatto e legò le sue mani dietro la sua schiena. Si lasciarono andare ed lui proseguì la sua indagine

-Hai solo quello?

-No, ne ho 11! Tutti piccolini però e tu?

-Nemmeno uno! Ho troppa paura del male! Posso vederli?

-Direi di no. Non ho intenzione di spogliarmi! Puoi vedere solo questo

Tra le dita della mano sinistra mostrò delle parole, sul medio la scritta "Vivir" e sull'anulare "la vida", spiegò che lo aveva fatto l'estate precedente a Cuba, un viaggio fatto in solitaria e con lo zaino in spalla. Disse che era stata un'esperienza bellissima e quelle parole le aveva prese da una canzone che passava praticamente sempre in radio.
Aveva occhi sognanti quando descriveva ciò che aveva visto, il colore dell'acqua, il profumo del cocco e di quei cibi esotici. Anche lui avrebbe voluto viaggiare come aveva fatto lei.
Ogni anno la ragazza cercava di visitare un posto nuovo, un paese diverso. La invidiava molto per questo.
Lui invece negli ultimi anni si era limitato solo ai viaggi di lavoro, le mille città viste in ogni tour ma senza averle realmente visitate, tutto messo da parte per il sogno di un ragazzino.

Il piccolo salotto in ogni angolo parlava della sua inquilina, Ermal si guardò intorno quando Asia si allontanò per andare a riempire i bicchieri ed una foto attirò la sua attenzione. Una bimba che non aveva più di 8 o 9 anni, un sorriso mezzo sdentato stretta in un vestitino tutto brillantini e fronzoli e due pattini ai piedi. Magrissima teneva tra le mani una coppa più pesante di lei a vederla

- Sei tu questa?
- Si da piccolina pattinavo
-Eri brava?
- Assolutamente si, la migliore al mondo
- ahaha non prendermi in giro!
- Non all'epoca della foto ma poi lo sono diventata sul serio eh!
- Non ti credo! Ahahaa
- Guarda che ho vinto i mondiali per 10 anni di fila, ora ti mostro!

Detto questo aprì un'anta del mobile di fronte al divano e ne estrasse una scatola abbastanza grande e che posò sul tavolo. Iniziò a tirare fuori alcune medaglie ed a mostrarle al cantante.

- Questa è quella del primo mondiale, era il 2005, avevo 15 anni.
- Cazzo! Non avrei mai detto.
- Eh si. Facevo quartetto, io e 3 ragazzi. Ci hanno definiti il quartetto dei miracoli, siamo stati imbattuti dal 2003 al 2014. Anni bellissimi e difficilissimi a dirla tutta.
- Immagino quanti allenamenti che facevi. Insomma credo che non si vinca uscendo con gli amici o andando alle feste.
- No infatti, noi 4 eravamo tutto il nostro mondo in alcuni periodi. Però ogni medaglia ripagava ogni sacrificio. Ho visto posti bellissimi anche.

Cadde li la conversazione, Ermal avrebbe voluto sapere ogni cosa di quegli anni, ogni dettaglio ma sapeva di non avere ancora quella confidenza per poterla interrogare. Tenne per sé ogni domanda che avrebbe voluto far, forse un giorno avrebbe soddisfatto tutta la sua curiosità.

Dopo quella serata quei due ragazzi non poterono fare a meno di scriversi più spesso, avevano passato una serata proprio bella e si erano avvicinati molto. Le loro anime erano davvero simili ed entrambi se ne rendevano conto, il tempo passato insieme per quanto poco fosse era meraviglioso, leggero e spensierato.

Pur non amandoli si scambiavano spesso dei messaggi, parlavano soprattutto di libri e si scambiavano consigli. Raramente si chiamavano perché le loro vite erano troppo diverse ed incompatibili. Anche se ad Ermal ogni tanto mancava sentire la voce della ragazza, la forte cadenza veneta che compariva ogni volta che si rilassava e che pensava meno alle cose da dire. Un dialetto forte e che qualche volta non riusciva a domare. La risata piena e cristallina che si espandeva nell'aria e lo faceva sentire bene.

New chapter!!!!

Ora è il momento di far conoscere un po' meglio i nostri protagonisti, ma non sarà sempre tutto rose e fiori!!!

Stay tuned!!! E se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina ❤️

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