Capitolo 29

237 14 1
                                    

3 luglio 2019

Erano passati alcuni giorni da quel confronto particolarmente pesante tra loro, era ancora presto per dire se le cose stessero migliorando, per dire se Ermal fosse pronto a vivere una relazione come quella che voleva Asia, d'altro canto anche lei era consapevole di doversi in parte un po' adattare alle richieste del cantante.

Non doveva cadere nell'egoismo di ritenere la sua visione della vita corretta per entrambi.
Dovevano lavorare parecchio per funzionare e dovevano farlo insieme.

Non era un lavoro da fare per forzare la loro relazione ma dovevano capirsi, dovevano incastrarsi per bene, imparare a conoscersi e smetterla di rifugiarsi nel passato.

Proprio in virtù di quel lavoro da fare Asia era pronta a fare ad Ermal una proposta e sperava seriamente che lui  fosse pronto ad accettarla con entusiasmo.

Era appena finita l'ennesima, eterna giornata di esami orali, luglio era arrivato da pochissimi giorni ma si stava già mostrando al massimo della forma.
Un sole bollente che scaldava Milano e che, con la complicità dell'umidità, aveva creato una cappa d'afa terribile, l'aria era irrespirabile, a momenti sembrava quasi di trovarsi sott'acqua.
Bastava mettere il naso fuori dalla porta per iniziare a sentire la pelle appiccicosa, per sudare e odiare il mondo.

Come se non bastasse vivere in quelle condizioni in cui l'unica situazione realmente accettabile era quella di scappare al mare la sorella della dea bendata decise di fare un piccolo regalo ad Asia.

L'aria condizionata l'aveva abbandonata quella notte, si era svegliata incattivita per il caldo in piena notte e con la maledetta che non voleva saperne di ripartire né di collaborare in nessun modo.

Nel tardo pomeriggio casa sua si era trasformata in un forno, ma per fortuna aveva Ermal nella sua vita.
Appena aveva saputo di quella terribile perdita aveva messo a disposizione il suo appartamento per salvare una donzella in difficoltà.

Tornata a casa, buttò in fretta alcuni vestiti in un borsone e si affrettò ad abbandonare quell'inferno pronta a correre verso il paradiso dell'aria condizionata.

Si trovò a suonare il campanello più e più volte perché Ermal arrivasse ad aprire, come sempre era rinchiuso nel suo studio insonorizzato e non s'era reso conto del tempo che continuava inesorabile la sua corsa.

Appena mise piede nell'appartamento una piacevole aria fredda colpì la sua pelle accaldata ed Asia sospirò di sollievo, finalmente si stava bene. Diede un bacio al suo uomo e salutò calorosamente anche Marco che era comparso poco dopo alle spalle del riccio.

Ermal le portò la valigia nella sua camera e approfittò di quei secondi di solitudine per salutarla meglio, con più calma.
Un bacio, una carezza e la sua mano posata sul sedere si lei, lo strinse piano, così tondo e sodo.
Nel mezzo del bacio sentì Asia sorridere e lui si staccò soddisfatto di quel benvenuto.

Forse un giorno sarebbero stati tutti così i loro rientri dal lavoro o le interruzioni tra una prova e l'altra.

Chissà.

Asia lasciò che i due amici e colleghi finissero di fare quello che stavano facendo e Marco fu grato di questa cosa visto che stavano decidendo le scalette per i vari concerti.
Era felice che, Ermal, finalmente avesse al fianco una donna che non fosse invadente, che lo lasciasse anche vivere la sua vita e soprattutto proseguire quel lavoro un po' infame.

Fu talmente grato di questa cosa che quando finirono, piuttosto tardi pur senza ricevere interruzioni decise di non restare con loro a cena, di lasciarli in solitudine, dopotutto lei ora si meritava di stare del tempo con Ermal visto che era rimasta per oltre tre ore in casa da sola senza mai andare ad interromperli, a chiedere per quanto ne avessero o anche solo a curiosare.

UnexpectedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora